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Australian Open 2023: mai così tanti outsider. Kyrgios e Rune mine vaganti, qualche se su Zverev. E gli azzurri…

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L’Australian Open 2023 è alle porte. Il primo torneo dello Slam di questa stagione è vicinissimo ad iniziare; in 128 partiranno con il sogno di vincere il trofeo, ma abbiamo già ristretto a quattro la cerchia dei primi favoriti per la vittoria. Adesso andiamo a vedere chi possono essere gli outsider in queste due settimane; attenzione, non nomineremo giocatori come Felix Auger-Aliassime e Casper Ruud, subito dietro in una eventuale griglia di partenza, ma veri e propri dark horses, giocatori che sulla carta partono indietro nelle gerarchie.

In prima battuta, nominiamo la grande speranza australiana, Nick Kyrgios. Il 2022 è stato l’anno della rinascita, in cui ci ha ricordato di che talento pazzesco sia dotato; la finale di Wimbledon è solo la punta dell’iceberg, ma finalmente il ventisettenne di Canberra ha avuto quel clic che potrebbe essere decisivo per il prosieguo della sua carriera, che può portarlo a raccogliere quei risultati che merita per il livello del suo tennis. ‘Peccato’ che nel terzo turno si incrocerà con un altro giocatore che può rientrare a pieno merito in questa lista, Holger Rune.

Il danese ha chiuso la scorsa annata sorprendendo tutti e portandosi a casa il Masters1000 di Parigi-Bercy. Potrà sembrare caratterialmente indolente, e molti dei suoi colleghi appoggeranno questa definizione, ma il talento c’è e tanto; la sua intenzione è quella di superare lo scoglio Kyrgios e proporsi come avversario diretto di Djokovic ai quarti di finale nella riedizione della finale dell’ultimo Master della stagione. Rublev permettendo.

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Altro giocatore su cui potrebbe non essere un vero azzardo spendere qualche fiches è Alexander Zverev. Il tedesco è tornato a giocare da poco dopo il bruttissimo infortunio del Roland Garros 2022 e non è parso propriamente in condizione nelle primissime uscite. Il tabellone, poi, non sorride: il peruviano Juan Pablo Varillas al debutto è abbordabile, ma già al secondo turno c’è un cliente scomodo come David Goffin. Almeno scomodo per uno Zverev con pochi game nelle gambe; semmai dovesse passare questo scoglio e il successivo incontro con Schwartzman (mai un vero fulmine di guerra sul cemento), potrebbe dire la sua con un altro nome da attenzionare come Taylor Fritz.

E poi, facciamo rientrare nel discorso anche Matteo Berrettini e Jannik Sinner. Il romano è apparso in ottima forma durante l’ultima United Cup ed il tabellone è insidioso, ma non impossibile: l’approdo alla seconda settimana non è una impresa, e lì riaffronterebbe quel Casper Ruud ‘rullato’ nel torneo per Nazionali. Jannik ritrova invece Edmund all’esordio, il primo vero test sarebbe al terzo turno nel derby con Lorenzo Musetti, prima della eventuale ‘rivincita’ con Stefanos Tsitsipas, che lo scorso anno gli diede una lezione tale da spingerlo a cambiare guida tecnica. L’obiettivo minimo sarà arrivare di nuovo al cospetto dell’ellenico per mostrargli i passi avanti. Poi si vedrà.

Foto: LaPresse

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