Seguici su

Senza categoria

Australian Open 2023: Matteo Berrettini perde per la prima volta al 1° turno in uno Slam dal 2019

Pubblicato

il

Matteo Berrettini

Non è fatto comune vedere Matteo Berrettini subito fuori in un torneo dello Slam. Quel che è accaduto agli Australian Open poche ore fa, però, è particolare. Era del resto chiaro fin dall’inizio che a un vincitore tra lui ed Andy Murray si sarebbe contrapposto uno sconfitto ancor più che nella semplice sfida. In gioco c’erano i punti per il romano e la possibilità di tornare a far strada in uno Slam per lo scozzese.

La seconda opzione ha teoricamente prevalso, e quel teoricamente riguarda in larga misura la tenuta dopo quasi cinque ore odierne necessarie all’ex numero 1 del mondo oggi. Con il risultato odierno, però, si finisce per parlare anche della quarta sconfitta in un primo turno Slam subita da Berrettini, la terza in Australia.

Australian Open 2023: Matteo Berrettini eliminato da un Andy Murray in versione deluxe dopo quasi 5 ore

Già, perché proprio a Melbourne il romano aveva già subito due volte questo destino. Nel 2018, in realtà, neanche avrebbe dovuto giocare in tabellone principale a causa della sconfitta contro l’americano Denis Kudla nelle qualificazioni, ma il destino gli diede una mano nella forma di sorteggio come lucky loser. Uscì con un triplo 6-4 contro il francese Adrian Mannarino, ma intanto la prima pietra Slam era stata posta. L’anno dopo, invece, fu molto sfortunato a pescare Stefanos Tsitsipas: il greco era già in fase di elevazione verso quella che, pur se ancora senza Slam, è una brillante prima parte di carriera. Impiegò quattro set a battere l’azzurro, con cui ha ingaggiato diverse notevoli battaglie da allora (e già prima).

In mezzo ci furono anche gli US Open 2018. Berrettini ritrovò Kudla, ed è la sola altra sconfitta all’esordio Slam in tre set. Delle due, però, è ancor oggi la più dura, dato che giunse per 6-4 7-5 6-2. Era ancora una versione in rampa di lancio dell’unico italiano a raggiungere, meno di tre anni dopo, la finale di Wimbledon.

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità