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Australian Open 2023, Novak Djokovic: “La mia gamba mi crea problemi, ora penso a un match alla volta”

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Prosegue il cammino di Novak Djokovic agli Australian Open 2023. Dopo le vittorie contro lo spagnolo Roberto Carbelles Baena e il francese Enzo Couacaud, il serbo (testa di serie n.4) ha sconfitto oggi il bulgaro Grigor Dimitrov (n.27 del seeding) per 7-6(7) 6-3 6-4 dopo tre ore e 7 minuti di gioco. Grazie a questa affermazione, l’ex numero 1 al mondo ha raggiunto il padrone di casa Alex De Minaur (oggi vittorioso in tre set contro il transalpino Benjamin Bonzi) agli ottavi di finale.

Nella conferenza stampa post partita, Djokovic ha esordito parlando della vittoria del tie-break nel primo set: “Probabilmente è stato uno dei momenti più importanti della partita. Tra essere un set sopra e un set sotto c’è una bella differenza. Il primo set è stato molto combattuto. Ho iniziato il match veramente bene, sentendomi bene. Ma ci sono stati degli alti e bassi relativamente alla mia gamba. Ho però trovato il modo di vincere un match davvero entusiasmante, una bella battaglia, più di tre ore per tre set. Se avessi perso uno di quei set, saremmo veramente potuti arrivare al quinto. Chissà quanto sarebbe durata. Ci sono stati già diversi match sopra le cinque ore e questo avrebbe potuto essere uno di quelli. Mi sento davvero fortunato ad avere chiuso in tre set”.

Prendendo in considerazione una precedente critica di Andy Murray, l’ex numero 1 al mondo ha in seguito detto la sua sull’organizzazione della divisione dei match e sull’importanza che si dovrebbe dare alle preferenze dei giocatori: “Penso che l’input dei giocatori è sempre fondamentale per gli organizzatori di un torneo. Ma non è decisivo perché poi tutto dipende da quello che le tv vogliono avere. Io sarei d’accordo con gli argomenti di Andy. A volte ci sono sessioni diurne che vanno per le lunghe, ma la maggior parte delle volte finiscono alle 17 o alle 18, e si può allora iniziare la sessione notturna un’ora prima. Per il pubblico è eccitante vedere match che finiscono alle 2 o alle 3 di notte, ma per noi giocatori è davvero faticoso. Anche se riesci a vincere, questi match ti lasciano un segno. Ti distruggono completamente il ritmo del sonno e non ti danno modo di recuperare adeguatamente per un altro match tre su cinque. Quindi sì, credo che ci sia qualcosa da aggiustare in termini di programmazione dopo quello che abbiamo visto quest’anno”.

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Tornando sulla sfida odierna, Nole ha poi parlato del suo problema alla coscia sinistra: “In questo e negli altri match le cose sono iniziate piuttosto bene, ma poi il fastidio è arrivato e peggiorato. Quindi prendi pastiglie, ti fai massaggiare. Questo funziona per un po’, poi smette, poi funziona di nuovo. Si tratta di un roller coaster. Ci vuole un sacco di energie mentali per gestire un match avendo a che fare sia con un avversario che con un infortunio. Ma bisogna adeguarsi. Ci sono delle circostanze che puoi solo accettare. Sono grato di aver potuto giocare. Per come sembravano le cose prima che il torneo iniziasse, non pensavo sarebbe stato possibile. Ma sono ancora qui e tengo duro”.

Prima del torneo Nole ha forse pensato anche al forfait, ma poi ha deciso di provarci: “Non volevo dare forfait perché volevo vedere come sarebbe andata in campo. Il primo match è andato bene. Nel secondo ho fatto un sacco fatica. Ci sono stati un paio di momenti davvero complicati. Oggi pure. Ma in qualche modo sono riuscito a cavarmela. Ora penso a un match alla volta. Non so quello che mi aspetta, ma ho fiducia che tutto vada per il meglio”.

Ora testa al prossimo impegno: “Sarà una grandissima sfida giocare contro un australiano qui. Sono sicuro che ci sarà un’atmosfera elettrica, e lui avrà molto supporto, sarà caricato a molla per vincere. Ma ho avuto esperienze simili in passato. Ho giocato qui contro Hewitt, quindi so come funziona. So cosa aspettarmi. Il fatto che non ho mai giocato contro Alex è comunque una bella incognita sia per me che per lui. Penso che ci conosciamo abbastanza bene perché anche lui ormai è sul tour da diversi anni. L’ho visto giocare parecchie volte. So come gioca. Vedremo cosa succede”.

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Foto: LaPresse

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