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Australian Open 2023, Novak Djokovic resta l’uomo da battere. Riparte la caccia a Nadal per la classifica delle vittorie Slam

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22 Slam: questo è l’obiettivo che intende raggiungere Novak Djokovic con il suo ritorno agli Australian Open. Lo scorso anno il serbo non poté giocare il torneo a seguito di una vicenda ormai ben nota: andato a Melbourne con un’esenzione speciale in tempo di restrizioni Covid-19. Non vaccinato, fu al centro di una vicenda estremamente rumorosa che si concluse con la sua espulsione dal Paese dopo 12 giorni tra detenzione, procedimenti legali, interventi a tutti i livelli e quant’altro.

Con il cambio di governo, il nuovo Ministro dell’Immigrazione Andrew Giles ha cancellato quello che, originariamente, era un divieto di ingresso in Australia per tre anni. Traduzione: Djokovic è già nel Paese e ha oltretutto vinto ad Adelaide, preparandosi per quella che è a tutti gli effetti una rincorsa al numero 1 del mondo e al decimo Slam di Melbourne.

22 Slam, si diceva: è la quota raggiunta da Rafael Nadal in fatto di Slam vinti, aggiornata all’ultimo Roland Garros dopo quella che a tutti gli effetti è stata la vittoria più sorprendente del mancino di Manacor, sulla Rod Laver Arena contro il russo Daniil Medvedev dopo quasi sei ore passate in rimonta. Dieci anni prima, proprio Djokovic aveva battuto lo spagnolo in un’altra finale divenuta famosissima per la sua lunghezza (e per le perdite di tempo di entrambi), tant’è che durante la premiazione i finalisti non si reggevano più in piedi e furono date loro delle sedie a utile scopo.

Australian Open 2023, l’assenza di Carlos Alcaraz rimette in palio il numero 1 del mondo. Gli scenari

Il serbo ha già raggiunto Nadal come quarto maggior vincitore di tornei sul circuito maggiore: 92. Meglio di loro solo Jimmy Connors con 109, Roger Federer con 103 e Ivan Lendl con 94. Ma, per l’attuale numero 5 del mondo, l’obiettivo è quello di mantenere il suo ruolo di favorito naturale, benché l’americano Sebastian Korda sia riuscito a metterlo in chiara difficoltà ad Adelaide. Il cambio di passo del nove volte vincitore a Melbourne Park negli Slam, però, è noto: sa quando la marcia va cambiata. Del resto, uno Slam senza perdere un set non l’ha mai vinto, ma delle ottime ragioni per cui ne ha portati a casa 21 esistono.

Dovesse riuscire a far sua la vittoria, andrebbe inoltre incontro a un record ad oggi detenuto da Roger Federer: è dello svizzero, infatti, il lasso di tempo più ampio tra la prima e l’ultima vittoria sui campi di Melbourne (2004-2018). Djokovic, del resto, ha una particolare predilezione per i primati, e sta cercando di riscrivere qualsiasi pezzo di storia del tennis del quale si possa tener traccia. La motivazione extra del ritorno in terra australiana è molto elevata, ma rimane certamente la questione del tabellone. L’assenza di Carlos Alcaraz gli da una mano, perché senza il murciano può arrivare in semifinale senza dover incrociare tre tra Rafael Nadal, Casper Ruud e Stefanos Tsitsipas, con lo spagnolo senz’altro più in cima alla lista rispetto al norvegese e al greco (per quanto sia vero che il maiorchino non sia proprio in grande condizione). Rimane solo da scoprire quale Djokovic vedremo sui campi australiani, anche se la risposta, conoscendone il tipico andamento negli Slam, sembra (quasi) retorica.

Foto: LaPresse

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