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Australian Open 2023: Sinner nella notte, Sonego cerca l’impresa. In campo Nadal, Swiatek, Gauff-Raducanu e i primi turni non finiti

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Jannik Sinner

La terza giornata degli Australian Open, in quel di Melbourne, vede in scena uno strano mix di partite. A quelle già previste a livello di secondo turno, infatti, se ne devono aggiungere parecchie ancora rimaste al primo. A causa dell’incredibile combinazione formata dal caldo seguito dalla pioggia sono 11 i match mai neanche iniziati, mentre 9 devono proseguire. Tra questi, l’estremamente difficile tentativo di rimonta di Fabio Fognini, apparso molto lontano dal proprio meglio contro una pur validissima versione dell’australiano Thanasi Kokkinakis. Questi, al rientro in campo (2° match sulla KIA Arena), servirà avanti 6-1 6-2 4-2 40-15; in breve, è a cinque punti dalla prospettiva Murray.

Tornano in campo, stavolta come secondi turni, tanto Jannik Sinner quanto Lorenzo Sonego. Per l’altoatesino di nuovo appuntamento all’una italiana, stavolta con l’argentino Tomas Martin Etcheverry, ventitreenne di La Plata che può far leva sul proprio metro e 96, ma che si trova molto meno bene sul veloce rispetto alla terra rossa (ed è quasi paradossale che abbia battuto il francese Gregoire Barrere, che da queste parti si trova meglio). Per il torinese, invece, la prova è difficile ed è nella mattinata italiana, almeno teoricamente: il polacco Hubert Hurkacz, però, storicamente compare davanti al numero 4 d’Italia quando c’è aria di qualcosa di importante per il piemontese. A Vienna, nel 2020, ci ha perso al 2° turno e Sonego ha poi battuto Novak Djokovic e raggiunto la finale, a Metz è stato sconfitto ai quarti e l’italiano ha vinto il torneo. Il tutto senza dimenticare il 4-2 a favore del torinese nei precedenti (Challenger compresi).

Ritorna in campo Rafael Nadal, e dopo le difficoltà con il britannico Jack Draper la prospettiva è un po’ più semplice contro l’americano Mackenzie McDonald, proveniente peraltro da una feroce battaglia con il connazionale Brandon Nakashima. Situazione tutto sommato tranquilla anche per il greco Stefanos Tsitsipas, mentre più attenzione la deve fare il russo Daniil Medvedev, perché l’australiano John Millman ha già dimostrato più volte di poter dare fastidio e, oltretutto, ha il pubblico decisamente dalla sua parte.

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Non facile scegliere un vero e proprio match di cartello. Sonego-Hurkacz ha tutte le qualità per essere tra le partite più appassionanti di giornata, ma anche il redivivo Lloyd Harris, giustiziere di Lorenzo Musetti, può dar vita a un certo spettacolo contro l’ungherese Marton Fucsovics. Occhi puntati anche sul classe 2005 cinese Juncheng Shang, opposto all’americano Frances Tiafoe. Uno solo il derby, quello olandese tra Tallon Griekspoor e Botic van de Zandschulp.

Nel tabellone femminile, sul fronte italiano, sono due le partite attese, che in realtà avrebbero dovuto fare la propria comparsa nella seconda giornata. Si tratta del doppio confronto Italia-Germania, con Lucia Bronzetti e Lucrezia Stefanini opposte rispettivamente a Laura Siegemund e Tatjana Maria; in un caso c’è buon favore del pronostico, nell’altro la strada verso il successo è veramente impervia.

Iga Swiatek, dopo la fatica del primo turno, non può rilassarsi, viste le possibili insidie poste dalla colombiana Camila Osorio o, più che altro, un suo ritorno ai fasti di fine 2021-inizio 2022. Stavolta, però, un autentico match di cartello c’è, ed è quello tra Coco Gauff ed Emma Raducanu. L’americana e la britannica provengono da momenti (e anni) diversi: l’una è stata in costante crescita verso la top ten, l’altra si è trovata a dover gestire una difesa degli US Open giunta forse troppo presto nella carriera, dato che le qualità per far bene nel futuro ci sono tutte. L’altra da cui si attendono cose importanti è l’attuale numero 1 USA, Jessica Pegula, che più di chiunque altra ha impressionato all’esordio con il 6-0 6-1 rifilato alla rumena Jaqueline Cristian. La bielorussa Aliaksandra Sasnovich dovrebbe comunque offrire una resistenza maggiore.

Altre figure da seguire con un certo interesse: l’americana Danielle Collins, finalista un anno fa, che deve proteggersi da una condizione rivedibile e dalla ceca Karolina Muchova, la bielorussa Victoria Azarenka e la ceca Petra Kvitova. Per l’una, dopo il confortante primo turno con l’americana Sofia Kenin, giunge l’argentina Nadia Podoroska, non proprio una di primo piano su questa superficie. Per l’altra, invece, c’è la ricerca di conferme contro l’ucraina Anhelina Kalinina.

Foto: LaPresse

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