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Australian Open 2023: Tommy Paul batte anche Bautista Agut, sarà derby USA con Shelton per un posto in semifinale

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Continuano a sorprendere gli Australian Open 2023. Stavolta il colpo di coda lo piazza Tommy Paul, che assicura agli Stati Uniti la presenza di almeno un giocatore in semifinale, cosa che a Melbourne non si vedeva da quando Andy Roddick raggiunse tale obiettivo nel 2009 (perse da Roger Federer). Molto brillante la sua performance contro lo spagnolo Roberto Bautista Agut, che appare invece lontanissimo dalla propria versione migliore e deve subire una delusione cocente per 6-2 4-6 6-2 7-5. Sarà il derby con l’inatteso Ben Shelton a definire chi arriverà al penultimo atto di venerdì.

Subito è durissimo il primo game, nel quale vengono giocati 18 punti: alla quarta chance è Paul a conquistare il break di vantaggio. Bautista Agut appare decisamente a metà tra lo stanco e il nervoso, ma è soprattutto il venticinquenne della Florida a mostrare uno dei livelli di tennis più alti della sua carriera. Di nuovo arriva il servizio perso dallo spagnolo, nel quinto gioco, poi è l’ottavo quello in cui manca tante occasioni (sei) prima di cedere per 6-2.

Deciso cambio di prospettiva nel secondo parziale: Paul appare meno brillante, mentre sale di giri Bautista Agut. Nonostante questo, c’è uno scambio di break a metà set, che però non serve a cambiare la sostanza di quel che si vede. Sbaglia parecchio, e con entrambi i colpi, l’americano, così lo spagnolo semplicemente si lascia portare al raggiungimento della parità con il 6-4.

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Sembrerebbe un cambiamento di rotta, ma lo scenario cambia un’altra volta: riaffiorano le incertezze dell’esperto iberico, che non appare a proprio agio nella situazione. Subito Bautista Agut perde la battuta a 30, poi manca due chance sull’1-3 per riequilibrare la situazione e, nel tentativo di ritrovare la strada per il controbreak, è lui stesso a subirne un altro. Risultato: altro 6-2 Paul.

Nel quarto parziale ritorna a esserci della rilevante lotta, ma anche con una certa quantità di tensione in campo vista l’occasione che entrambi sanno essere difficilmente ripetibile per differenti ragioni. Stavolta i turni di battuta non subiscono particolari scossoni, almeno fino al 5-5: qui un paio di errori davvero grossolani di Bautista Agut mandano Paul a servire per il match. E in questa occasione interviene il nastro che, sul 40-30, alla seconda palla per chiudere, provoca letteralmente sia la fine del confronto che le scuse immediate dell’americano, non a suo agio a conquistare un quarto di finale in tale maniera.

Nelle tre ore e 19 minuti di match sulla Margaret Court Arena ciò che si nota particolarmente è il conto vincenti-errori gratuiti: 37-49 per Bautista Agut, 65-51 per Paul. Molto importante per l’americano la capacità di chiudere rapidamente gli scambi (78-61 quando si rimane sotto i 4 colpi), ma anche il suo saper far male negli scambi lunghi sul servizio dello spagnolo (10-18).

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Foto: LaPresse

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