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Australian Open 2023, verso una finale Djokovic-Tsitsipas probabile già dopo gli ottavi di finale. Quanti rimpianti per Sinner
L’Australian Open 2023 rischia di concludersi nella scontatezza. Arrivati alle semifinali, non sembrano esserci troppi ostacoli per un ultimo atto fra Novak Djokovic e Stefanos Tsitsipas alla Rod Laver Arena. Una sfida che non sarebbe una primizia a livello di finale Slam, come non ricordare il Roland Garros 2021 vinto dal serbo dopo aver perso i primi due set.
Partendo proprio da Nole, sta giocando un torneo da cinque stelle extralusso e sta scherzando gli avversari. Era qualcosa di pronosticabile, per via delle tante, tantissime motivazioni con cui arrivava nel continente oceanico. Se le prime quattro partite erano sulla carta facili e lo stesso fenomeno di Belgrado lo ha confermato, oggi ha fatto sembrare un top 10 conclamato come Andrey Rublev un giocatore a lui inferiore di cento, duecento posizioni in classifica. E Tommy Paul, protagonista di una bella storia in questo torneo, non pare avere quelle carte utili per metterlo in difficoltà.
Nell’altra parte del tabellone il greco potrebbe avere qualche difficoltà in più on un avversario in crescita come Karen Khachanov. Il russo aveva già dato buona prova di sé all’ultimo US Open, ma l’impressione che aveva dato era di non potersi spingere oltre a un determinato livello, capace di qualche exploit ogni tanto. Ora però è arrivato al secondo indizio Slam consecutivo dopo la semifinale in America e proverà a mettere i bastoni tra le ruote a Tsitsipas. Che però ha sempre saputo come arginare i punti forti del suo avversario: cinque partite, cinque vittorie per il numero 3 del tabellone.
E per Jannik Sinner aumenta dunque quella sensazione di amaro in bocca dopo il ko contro Tsitsipas agli ottavi. Il tabellone gli avrebbe arriso se fosse riuscito a superarlo avrebbe avuto una partita comoda con Jiri Lehecka ai quarti di finale e una lotta con il coltello tra i denti con Khachanov, con cui ha sempre avuto sfide combattutissime. Match sicuramente più abbordabili rispetto a quello con il greco, perso al quinto set dopo una durissima lotta.
Che servirà: i miglioramenti in un anno si sono visti, sono evidenti. Non si è lasciato travolgere da Tsitsipas, che sul cemento australiano si è sempre trovato parecchio bene (terza semifinale consecutiva), ma ha reagito colpo su colpo, dominando la sfida nella fase centrale e mangiandosi un po’ le mani per come è cambiata l’inerzia nel finale, o forse anche per quei dettagli che hanno fatto la differenza per il suo avversario per le prime due ore di gioco. Una partita che servirà anche da lezione per il futuro. Jannik c’è, la strada tracciata è giusta. Ora è da concretizzare.
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Foto: LaPresse