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Australian Open 2023: Victoria Azarenka soffre, ma rimonta Lin Zhu e torna ai quarti a Melbourne dopo sette anni
Victoria Azarenka, dopo sette anni, ritrova l’aria dei quarti di finale agli Australian Open 2023. Sono le 2:17 di notte a Melbourne quando la bielorussa chiude per 4-6 6-1 6-4 il match contro la cinese Lin Zhu, per quello che, finale US Open 2020 a parte, è il primo approdo tra le migliori otto di uno Slam proprio dalla citata occasione. Sarà l’americana Jessica Pegula l’avversaria, contro cui partirà sfavorita in considerazione del momento di forma e anche della carriera.
Zhu sorprende subito la due volte vincitrice a Melbourne trovando il break a 30, e contando anche sul fatto che la bielorussa di fatto non la conosca. Azarenka, però, trovandosi sull’orlo dello 0-3 per due volte, riesce a resistere in un lungo terzo game e, poi, ad avere a sua volta la palla del 2-2, annullata di rovescio. L’ex numero 1, però, ritrova sempre più confidenza da fondo e alla fine il controbreak arriva. Sul 3-3, però, la cinese ha un’altra chance di allungare, e la sfrutta approfittando di una pessima discesa a rete di Azarenka. Zhu approfitta di una capacità di spostamento non superba, allo stato attuale, della sua avversaria e sale sul 5-3, per poi chiudere il parziale sul 6-4.
Lo sforzo profuso nel primo parziale, però, lascia il segno sull’asiatica, che si ritrova pian piano a dover fare i conti con la potenza di Azarenka, suo marchio di fabbrica storico; la conseguenza diretta è che per la bielorussa si aprono le porte di uno, poi due break. Non è un cammino facile, va detto: in entrambe le occasioni deve guadagnarsi la capacità di strappare il servizio ai vantaggi. Oltretutto, Zhu ha degli ottimi momenti, come la risposta incrociata sul 4-0 30-30 che le vale la palla per un parziale recupero, cancellata da un rovescio lungolinea della numero 24 del seeding. La durezza del set, peraltro, è confermata dalla durata: non si vede tutti i giorni un 6-1 da 43 minuti.
Fondamentale è anche il primo game del terzo set, che dura 12 minuti e che vede Azarenka lottare per portare a casa un altro break con il dritto, nonostante un mix di gran difese di Zhu, errori banali di quest’ultima e livello che rimane il più possibile alto della bielorussa. Con il rovescio la cinese crea ancora tanto, ma è di dritto che pesca il lungolinea del controbreak. La sua avversaria non ci sta: 2-1, di nuovo servizio strappato. Altra risposta vincente sul 30-40 di Zhu, 2-2, ma la sequenza non finisce: quasi 10 i minuti che servono ad Azarenka per arraffare il 3-2 (dopodiché corre in bagno, à la Djokovic). Niente da fare: ennesimo controbreak, 3-3. Seguono un paio di turni a zero, poi l’asiatica perde il controllo della situazione e subisce un altro break, stavolta a 30. Un po’ per bravura, un po’ per fortuna, Zhu si guadagna il 15-40, ma la bielorussa trova le forze per l’assolo finale, con tanto di passante di rovescio in corsa che le vale il successo.
Importante per Zhu il 71% di prime in campo, ma la sfrutta meno rispetto ad Azarenka che, pur col suo 63%, pesca il 70% di punti vinti. Molto simile il computo di vincenti ed errori gratuiti (43-39 per la bielorussa, 51-36 per la cinese). Tanto, tantissimo l’equilibrio in tutte le cifre, per una partita davvero decisa dai dettagli.
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Foto: LaPresse