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Biathlon, Federica Sanfilippo è stata ‘silurata’, non ‘accantonata’. Il posto ai Mondiali ci sarebbe, ma non la si è voluta portare

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Federica Sanfilippo

C’è una dinamica relativa al caso dell’accantonamento di Federica Sanfilippo da parte dello staff tecnico della squadra italiana di biathlon sulla quale, sino a oggi, si è sempre taciuto. Cionondimeno, con l’appropinquarsi dei Mondiali di biathlon e con la possibilità di vedere la trentaduenne della Val Ridanna riciclarsi con relativo successo nello sci di fondo, è doveroso trattare l’argomento. Se non altro per completare il quadro di quella che, alla luce di quanto verrà esposto, potrà essere definita un’autentica defenestrazione.

Gli appassionati dalla competenza più approfondita, ovvero coloro i quali vanno a spulciare i regolamenti per pura curiosità e interesse, hanno già contezza di una situazione che può essere definita la cosiddetta “pistola fumante”. La prova certa e obiettivamente verificabile di come l’altoatesina di sangue sardo sia stata silurata scientemente.

Perché, è ora di dirlo chiaro e tondo, se si fosse voluto portare Sanfilippo ai Mondiali di Oberhof, si sarebbe potuto farlo senza scompensi. L’Italia, infatti, può iscrivere 7 atlete alla manifestazione iridata.

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Avendo chiuso al sesto posto la Coppa per Nazioni 2021-22, il movimento tricolore ha guadagnato il diritto di registrare fino a 7 donne al Mondiale 2023. La possibilità è facilmente verificabile da chiunque, in quanto il documento è pubblico. Articolo 12, paragrafo 6, comma 1.1 delle Event and Competition Rules dell’Ibu, reperibili cliccando su queste parole. Il passaggio in questione lo si trova a pagina 62 del PDF linkato.

I pettorali per ogni gara sono 4, ma si può arrivare a 7 iscrizioni, decidendo poi di ruotare le ragazze a seconda dei format o delle necessità. Anzi, si può anche iscrivere un’atleta senza neppure utilizzarla. Sulla base di quanto detto, qualcuno può realmente ancora pensare che la politica di “avanti le giovani”, solo perché sono giovani, collidesse con la presenza di Sanfilippo?

Se i posti fossero stati cinque, allora si sarebbe potuto giustificare il “taglio” di Federica come “un doloroso sacrificio”. Discutibile, ma da un certo punto di vista legittimo se si vuole perseguire una determinata agenda.

Però tale situazione non corrisponde a realtà. Davvero, fra quei 7 posti, non c’era la possibilità di ritagliare un cantuccio per l’esperta azzurra, tenendosi quantomeno aperta la chance di schierarla, valutandone condizione atletica e opportunità di utilizzo in Turingia? Con tale abbondanza di spazio, è lapalissiamo che volendo si sarebbe potuto. Invece non si è voluto. Trattasi, come detto, di siluramento. Non di rinuncia obbligata.

La domanda è perché ci si debba privare volontariamente di un’alternativa, tirandosi la zappa sui piedi da soli. Dio non voglia che una tra Passler e Comola si ammali a Oberhof proprio nell’imminenza della staffetta, gara dove con Wierer e Vittozzi l’Italia si può giocare finanche la medaglia d’oro…

Chi si tira la zappa sui piedi da solo o è masochista, oppure non ci vede bene. Però non è miopia. Bensì presbiopia o ipermetropia. Comunque, un difetto visivo. O, nel caso di specie, di vedute.

Foto: LaPresse

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