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Coppa Davis-Kosmos, è divorzio. L’ITF gestirà l’edizione 2023 da sola, ignoti gli scenari futuri

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Canada Coppa Davis

Un colpo di scena a dir poco rumoroso ha scosso dalle fondamenta la Coppa Davis. L’ITF, infatti, ha confermato con un proprio comunicato quanto emerso da indiscrezioni nella serata di ieri: non ci sarà più alcuna collaborazione con il gruppo Kosmos e con il suo deus ex machina per l’operazione rinnovamento dell’Insalatiera, Gerard Piqué.

In breve, l’accordo è stato stracciato. Questo il comunicato: “L’ITF può confermare che la sua partnership con Kosmos Tennis per la Coppa Davis è terminata. L’ITF si è assicurata che le contingenze finanziarie ci siano e, come custode della competizione, porterà avanti le qualificazioni e le Finals del 2023 come da programma, con le Final 8 che si svolgeranno a Malaga, Spagna, questo novembre. L’ITF ha negoziato un accordo importante per il tennis nel 2018. La partnership ha incrementato partecipazione, montepremi e interesse nella Coppa Davis e ha prodotto finanziamenti per supportare lo sviluppo globale del nostro sport. Pur rimanendo concentrati nel dare forma a un’altra spettacolare edizione della Coppa del Mondo maschile di tennis, lo siamo anche circa la futura crescita della più grande competizione internazionale nello sport su base annuale“.

Dietro il comunicato sono tante le situazioni che si possono leggere. La prima riguarda le trattative per il rinnovo dell’accordo, che a questo punto non può certo dirsi concretizzato. Il gruppo Kosmos aveva investito tantissimo su questo progetto, con una visione di lungo termine della durata originale di 25 anni. Si spiegano anche così alcune scene e scelte viste nell’ormai celebre assemblea di Orlando, dal “salvataggio” del presidente della Federazione francese Bernard Giudicelli, che di fatto agiva motu proprio, fino alle esultanze di chi ha lungamente propugnato il nuovo format.

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Già, il format: è chiaro che cambiare quello del 2023 non si può, perché tutto è già stato organizzato. Semmai, c’è da chiedersi cos’accadrà nel 2024. Ritorno al vecchio format? Un ibrido? Una nuova scelta, magari su più anni? Molto difficile da prevedere. Certo è che, al di là del puro fatto economico (c’erano in ballo ben più di 30 milioni di dollari all’anno, che evidentemente, al di là delle promesse, per Kosmos era un po’ troppo), erano stati in tanti a prevedere che questa storia non si sarebbe conclusa poi bene. Lo disse già al tempo Ion Tiriac e lo ha ribadito nelle scorse ore, con il suo storico stile, Andy Roddick: “Non sono certo di chi avrebbe potuto scommettere sarebbe potuta finire così… (Tutti)“.

Il principale oppositore della riforma, l’attuale presidente della FFT Gilles Moretton, esulta, così come si è sostanzialmente vista una generale esultanza da parte di larga parte degli appassionati di qualunque parte del mondo. Si rimane ora in attesa di comprendere cosa succederà, e non c’è dubbio che i prossimi mesi saranno caldissimi.

Foto: LaPresse

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