Formula 1

F1, Ferrari più veloce di oltre 1″ al simulatore rispetto al 2022? Le ore di sviluppo un vantaggio nel confronto con Red Bull

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Indiscrezioni e ipotesi. Il 14 febbraio saranno tolti i veli dalla nuova Ferrari che avrà l’arcinoto obiettivo: riportare il titolo mondiale di F1 a Maranello. Quanto fatto nel 2007 dal finlandese Kimi Raikkonen è sempre più “impolverato” e per dare una pulita è necessario schiodarsi dallo “zero” dell’ultimo periodo. La Rossa, dunque, spera nel nuovo progetto e anche in un’organizzazione del Reparto Corse diversa, con il francese Frédéric Vasseur in plancia di comando.

Stando a quanto riportato dai colleghi Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni di Formu1a.uno, la vettura che prenderà parte al Mondiale 2023, identificata dal numero del progetto 675, si sarebbe dimostrata più veloce al simulatore di oltre un secondo rispetto alla F1-75. Se ciò fosse confermato, è chiaro che i presupposti in ottica iridata sarebbero confortanti.

Questo perché i cambi regolamentari di questa stagione, pur meno incisivi e drastici di quella 2022, faranno perdere dai 15 ai 20 punti di deportanza, circa mezzo secondo in termini cronometrici rispetto alle monoposto dell’anno passato. In questo modo si era espresso Nikolas Tombazis, responsabile FIA. Se però la Ferrari avesse davvero recuperato questo svantaggio, questo vorrebbe dire avere una macchina molto competitiva almeno fino a metà stagione.

La domanda però che appassionati e non si fanno è la seguente: lo sviluppo nel corso del campionato? Non è un mistero che tra i punti deboli della scuderia di Maranello vi siano gli upgrade. La Red Bull nelle ultime annate ha fatto la differenza in questo, anche se nella vicenda “Cash-gate” ha tratto degli indubbi vantaggi. A questo proposito, vista la penalità comminata al team di Milton Keynes per non aver rispettato il Budget Cap, la Rossa potrebbe avere un vantaggio, potendo disporre di molte più ore di lavoro in galleria del vento e al banco rispetto ai “bibitari”. Sarà davvero così? Lo scopriremo presto.

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Foto: LiveMedia/Antonin Vincent / Dppi

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