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F1, Frédéric Vasseur: “L’obiettivo della Ferrari è vincere il Mondiale, è l’unica cosa che mi renderà felice”

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Frederic Vasseur

Decisione e ambizione: sono questi i sentimenti che si percepiscono nell’intervista di Carlo Vanzini (Sky Sport) a Frédéric Vasseur, nuovo Team Principal della Ferrari. Un nuovo corso a Maranello, con l’avvento dell’ingegnere francese e l’addio di Mattia Binotto. Tanti punti interrogativi sulla gestione del Reparto Corse, dal momento che Binotto assorbiva con la sua figura diversi incarichi, ivi compreso quello di direttore tecnico.

Indubbiamente, nelle parole di Vasseur si comprendono le grandi motivazioni e la voglia di riportare l’iride sotto l’insegna del Cavallino Rampante. “Di sicuro, quando lavori nel mio ruolo, a un certo punto vuoi vincere con la Ferrari. Credo che sia la sfida più grande, per uno nella mia posizione. Facendo un paragone con il tennis, è come voler vincere a Wimbledon. Nella mia vita sono sempre stato focalizzato sul presente, su quello che stavo facendo, e nelle ultime due stagioni ero davvero concentrato nello sviluppo del mio team precedente, Alfa Romeo. Abbiamo fatto piuttosto bene l’anno scorso, ma non pensavo al futuro. Quando ho avuto i primi colloqui con Ferrari, ho pensato che fosse arrivato il momento per la sfida più bella nella mia professione. Vincere con la Ferrari è l’obiettivo perfetto“, ha dichiarato il nuovo Team Principal del Cavallino.

Stimoli e un bel clima nella squadra, in questi termini si è espresso l’ex capo dell’Alfa Romeo: “La prima impressione è stata davvero positiva, con questo clima e queste motivazioni. Riguardo a quello che posso portare alla squadra, siamo solo nelle prime fasi, ma ho passato gli ultimi 22 anni della mia vita al muretto e cercherò di portare questa esperienza alla squadra. Non sono più bravo di ciascun membro nel suo specifico ruolo, non sono meglio di chi sta già lavorando su quella cosa. Il mio lavoro è dare a tutti le migliori condizioni possibili per lavorare al meglio, per ottenere il massimo. Il gruppo di lavoro è ottimo“.

Parlando degli obiettivi, Vasseur è molto chiaro: “Onestamente credo che quando sei la Ferrari non puoi avere un target diverso dalla vittoria mondiale. Come tutti nel team, anch’io sono concentrato su questo. L’anno scorso la performance c’era, nella prima parte della stagione stavano dominando, poi ci sono stati vari problemi. Ma credo che la performance ci fosse, possiamo ripetere quelle prestazioni della prima parte del 2022 anche in questa stagione“, ha affermato l’ingegnere francese.

Una precisazione è arrivata su come verranno gestiti i piloti, tenendo conto che tanto si è scritto sul rapporto amichevole già esistente con il monegasco Charles Leclerc: “L’obiettivo della squadra è vincere, vincere con Ferrari e per Ferrari. Questa è la linea del team. Ho già parlato con i piloti, è stato messo in chiaro che li tratteremo alla pari, li supporteremo allo stesso modo. Se a un certo punto della stagione, uno sarà messo molto meglio dell’altro in classifica, dovremo agire di conseguenza. Ma non ci sarà un numero uno in partenza, questo non funziona perché non puoi sapere cosa può succedere. Dobbiamo fare il meglio per la squadra, non per i piloti“.

Vasseur ha, inoltre, sottolineato alcuni aspetti legati alla nuova macchina e allo sviluppo della stessa: “Bisognerà aspettare il Bahrain, e nemmeno sono così sicuro che i test saranno così significativi riguardo la performance. L’affidabilità è fondamentale, hai ragione, e lo è anche durante i test, perché bisogna fare molti chilometri in una sola sessione. È necessario arrivare lì già affidabili, il più possibile. Vedremo durante la stagione, ma finora l’affidabilità sembra sotto controllo. E poi la performance, credo che nei test tutti quanti cercheranno un po’ di nascondersi, ma si vedrà anche quello. Sul computer la vettura è molto leggera! Seriamente, viviamo in una realtà competitiva, tutti i top team stanno spingendo al massimo, hanno tutti grandi staff con molte risorse, hanno messo tante energie sui nuovi progetti. Tutti stanno migliorando, è nel DNA di questo sport, ma a me non interessa il livello di miglioramento in sé, voglio essere migliore degli altri. Ripeto, dobbiamo aspettare un paio di settimane“.

E poi la chiusura: “Cosa mi renderà felice? Se saremo campioni“.

Foto: LiveMedia/Luca Rossini

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