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Giovanni Malagò lancia l’allarme: “Impossibile continuare a fare risultati senza politiche pubbliche massicce”

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Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò (© LaPresse)

Nella giornata odierna è stato presentato il report del Coni dal titolo “Il posizionamento dello sport italiano a livello olimpico”. Il Presidente Giovanni Malagò ha commentato lo studio: “Da tempo Carlo Mornati (segretario generale, n.d.r.), con il gruppo della preparazione olimpica, riteneva doveroso informarvi su quanto avvenuto in questi ultimi dieci anni: sono numeri di cui siamo molto orgogliosi. Questa è una risonanza magnetica importante: vogliamo far capire tutto quanto è stato fatto e ciò che si dovrebbe fare nei prossimi anni, a prescindere dai rispettivi ruoli. Guardando al 2050, se non arrivano politiche pubbliche massicce, mirate e chirurgiche, anche un ottimista come me sostiene l’impossibilità di continuare a fare questi risultati nei prossimi decenni“.

Carlo Mornati ha poi aggiunto:Questa non è una fotografia degli ultimi dieci anni, ma un trend per le federazioni, perché è inutile fare modelli se non si conoscono i numeri. Non vogliamo fare un’autocelebrazione, ma i dati sono freddi, sinceri e sintetizzano in maniera perfetta il lavoro svolto dalle federazioni. Negli ultimi anni si è parlato spesso di sistemi migliori, soprattutto a livello europeo, ma i numeri mostrano come sia difficile trovare un modello che funzioni meglio del nostro”.

Andando più nel dettaglio,lo sport olimpico italiano continua a collocarsi nella fascia alta delle classifiche internazionali per qualità e quantità di risultati. Ai Giochi di Tokyo è aumentato il livello di partecipazione internazionale (+23% rispetto a Barcellona 1992) e il livello di competitività (il numero complessivo delle nazioni vincitrici di medaglie d’oro è cresciuto del 76%, il numero delle nazioni a medaglia del 45%)“. Va annotato, tra l’altro, che l’Italia ha perso quattro milioni di persone nella fascia 20-34 anni tra il 1996 e il 2022, senza dimenticarsi della riduzione del contributo pubblico allo sport olimpico, passato da 3,1 miliardi di euro del ciclo olimpico 1993-1996 a 1,8 miliardi del ciclo 2017-2020.

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Carlo Mornati ha poi proseguito ad illustrare il report: “Da rilevare anche l’incremento della partecipazione femminile, gli ottimi risultati ottenuti nei mixed event e l’inclinazione multidisciplinare del nostro Paese, con medaglie conquistate in ben 28 sport diversi: soltanto Stati Uniti, Russia e Giappone hanno fatto meglio in questa speciale classifica. In un contesto che vede un approccio sempre più strategico all’attività di allocazione delle risorse da parte di un numero crescente di comitati olimpici, i quali concentrano investimenti e sforzi in quelle discipline dove più alte sono le probabilità di arrivare a medaglia, il Movimento Olimpico Italiano si mostra dunque poliedrico ottenendo medaglie in un numero ampio di sport e discipline olimpiche estive e invernali“.

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