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Sci di fondo

Massimiliano Ambesi: “Non ci si può nascondere. Il livello attuale dello sci di fondo femminile italiano è scadente”

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Fare chiarezza senza peli sulla lingua. È con questo spirito che è andata in onda su Sport2U, in collaborazione con OA Sport, l’ultima puntata di Salottobianco. In plancia di comando Enrico Spada e in qualità di ospiti i noti giornalisti/telecronisti di Eurosport Massimilano Ambesi e Francesco Paone che, nel loro stile unico e molto incisivo, hanno espresso anche una valutazione sul momento dello sci di fondo italiano femminile.

Nelle ultime settimane, infatti, ha tenuto banco il caso di Federica Sanfilippo, biathleta di “scarto” del sistema tricolore, che cimentatasi nello sci di fondo è stata in grado di battere le italiane di Coppa del Mondo. Riscontri che hanno portato a delle analisi da parte di Paone su OA Sport con annesse prese di posizione di chi non ha condiviso quanto detto.

Ecco che la puntata è stata un’occasione per sottolineare tali aspetti. In primis Ambesi ha espresso il seguente concetto: “Il livello generale dello sci di fondo femminile in questa fase storica è basso per via di ritiri importanti e per l’assenza delle atlete russe, ma quello italiano è ancora più scadente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, ma c’è chi non vuole capire. Se Francesco Paone analizza un risultato dando il corretto peso a un 35esimo posto, è inammissibile che venga minacciato e apostrofato da amici, parenti ed entourage degli atleti“.

A supporto di quest’analisi l’affondo di Paone: “Quando, a inizio dicembre, è uscito il primo articolo su Federica Sanfilippo, una persona mi ha contattato in privato dicendomi: ‘Hai scritto queste cose su Sanfippo e Monsorno, ma non sono vere. Nicole ha fatto meglio di Federica due volte su tre’. Ho risposto dicendo che quell’articolo non era stato fatto per sostenere che Sanfilippo fosse meglio di Monsorno. Però lui, nel suo cieco campanilismo, è venuto a fare le pulci sul rendimento dell’una e dell’altra. Perché? A suo modo di vedere, la sua prediletta era stata messa in cattiva luce. Poco importava che il focus non fosse su di lei, ma il discorso fosse ben più ampio. Questa, purtroppo, è la cartina tornasole di come l’habitat dello sci di fondo italiano sia marcio. Forse però, quanto sta accadendo, va bene comunque. Perché a me, detto in tutta franchezza, sembra si sia sprofondati nel dilettantismo e non ci sia più necessità di fare risultato. Conta far gareggiare “il parente di”, “l’amica di”, eccetera. Si scende in pista per fare atto di presenza e i risultati non sono più importanti. Se Federica Sanfilippo, di fatto uno scarto del sistema italiano del biathlon, viene portata in Coppa del Mondo e batte ogni fondista italiana, cosa si deve dire? Può una biathleta in parabola discendente essere superiore a tutte le attuali fondiste del Bel Paese? Non può esistere una cosa del genere, è contro natura e contro logica. Preciso che, prima di Natale, ho scritto bene di Caterina Ganz, sottolineando viceversa gli aspetti positivi della sua parabola agonistica. Lei è stata capace di uscire dal cestino dell’umido in cui era stata gettata, proprio come Federica Sanfilippo. La domanda è: chi valuta queste atlete e su quali basi decide quelle da buttare via?“.

Riflessioni riprese da Ambesi: “Onestamente, sono davvero convinto che chi gareggi per l’Italia sia il meglio a disposizione, ma in questo momento non vedo l’X-Factor. Forse si tratta di un mio errore e, se così fosse, vorrei che qualcuno provasse a spiegarmi le cose. Ritengo che Monsorno sia una di quelle che possa arrivare a esprimersi su livelli elevati, ma si arriva al vertice sono con una guida adeguata. Sanfilippo negli ultimi due anni si è probabilmente cimentata quasi per gioco nello sci di fondo e per situazioni di contingenza legate al biathlon, ma ha sempre affrontato le gare con la bava alla bocca per superarsi. Sarebbe bello percepire lo stesso atteggiamento da parte di tutte“.

Paone a seguire ha evidenziato che “se un’atleta viene convinta che va bene ciò che fa, a prescindere dal risultato, allora non andrà mai oltre l’attuale livello. L’ambizione necessita di essere tenuta viva dalla motivazione. Se questa manca, allora manca tutto. Per intenderci, non è detto che usare perennemente il guanto di velluto sia corretto. A volte servono approcci diversi, magari più duri e meno accondiscendenti. Però ben vengano se sono propedeutici a una crescita! Tuttavia, mi sorge spontanea un’ultima riflessione. Se l’ambiente è malsano, è anche comprensibile che un’atleta possa perdere qualsiasi stimolo. Se non vige la meritocrazia, allora è fisiologico chiedersi ‘perchè devo sputare il sangue?’ e accontentarsi del minimo sindacale. La fatica ha senso solo se viene ricompensata“.

Chiude Ambesi: “L’ambiente non è malsano da oggi. Con Dario Puppo, quando commentavamo lo sci di fondo venti anni fa, utilizzavamo lo strumento dell’e-mail per coinvolgere il pubblico e, spesso e volentieri, figure a vario titolo vicine a determinati atleti scrivevano per denigrare compagni di squadra, magari con indirizzi di comodo. Si tratta della stessa situazione che si verifica oggi sui social con profili falsi o travisati. Questi comportamenti rappresentano il termometro di un ambiente che ha seri problemi nel rapportarsi con l’esterno. In tal senso, ci sono evidenti difficoltà. Provate a domandarvi quali siano i veri rapporti tra tutti i campioni del passato. Pensate che siano buoni? È vero che lo scontro fa parte dello sport a ogni livello, anche tecnico e dirigenziale, ma esiste un limite. Quando arrivano i risultati, si prova a chiudere un occhio e si fa passare tutto, ma in periodo di magra certe situazioni si notano più chiaramente. Per il resto, penso che il sistema dello sci di fondo internazionale sia male strutturato e per un giovane italiano sia difficile emergere. Ci sarebbe bisogno di un’unica serie cadetta sotto la Coppa del Mondo, che consenta agli atleti di ogni nazione di confrontarsi. Circuiti come l’attuale Opa Cup non sono propedeutici ad alzare il livello e rappresentano un chiaro handicap per Paesi come l’Italia“.

VIDEO: GUARDA LA PUNTATA INTERA DI SALOTTO BIANCO

Foto:  LaPresse

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