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‘Maurizio racconta…’: le similitudini tra Alex Vinatzer e Jannik Sinner

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Alex Vinatzer

I MONDIALI GIOVANILI DI VELA IN ITALIA UNA OCCASIONE DA NON PERDERE

La storica (prima) assegnazione dei 53esimi Mondiali Giovanili di vela del 2024 all’Italia è un risultato straordinario che forse non ha avuto il giusto risalto sui media nazionali. Questa manifestazione rappresenta – dopo l’Olimpiade – l’evento più importante di questa disciplina a livello planetario, proprio per il fatto che accomuna quasi tutte le imbarcazioni che sono propedeutiche in questa categoria d’età per i Giochi Olimpici: 29er, 420, ILCA6, Nacra15, Formula Kite e Windsurf Youth iQFOiL. Il Lago di Garda sarà il palcoscenico dal 13 al 20 luglio 2024, con circa 900 presenze tra atleti e tecnici, per un evento che diventerà uno spot formidabile per tutto il movimento velico del Bel Paese. Diciamolo senza mezze parole: da diversi mesi il vento è cambiato in questo sport e i due titoli mondiali seniores del 2022 nelle classi olimpiche (oltre alle svariate medaglie in Coppa del Mondo, Europei e competizioni juniores) lo dimostrano. Senza approfondire, inoltre, sulla splendida gestione della Federazione Italiana Vela presieduta da Francesco Ettorre. Di tutto questo se ne è reso conto World Sailing (la Federazione Internazionale), in primis il suo presidente Quanhai Li, premiandoci giustamente. Ora la palla passa alla leggendaria Alessandra Sensini – Direttore Tecnico Giovanile FIV -, che dovrà approfittare di questa grossa opportunità per plasmare i tanti giovani talenti azzurri e farli trovare pronti per l’appuntamento. Lei dichiara che la selezione tra i nostri Under 19 sarà veramente dura e nessuno vorrà rimanere fuori dall’evento casalingo. Questa competitività interna non farà che bene al nostro movimento, tenendo conto che da sempre questi campionati hanno visto crescere atleti diventati poi dei veri campioni, in alcuni casi anche leggende. La stessa Sensini – a dimostrazione della valenza tecnica dei campionati – non ha mai potuto vincere questo titolo youth, arrivando terza in due edizioni. Dunque, proprio nella stagione di Parigi 2024 avremo un primo assaggio su quali giovani stelle azzurre potremo affidarci per la prossima rassegna a Cinque Cerchi di Los Angeles 2028. A livello politico, invece, direi che questa notizia è la ciliegina sulla torta che mancava a Giovanni Malagò. Giù il cappello al nostro presidente CONI.

LE SIMILITUDINI TRA SINNER E VINATZER

Due grandi talenti, accomunati dal fatto di essere altoatesini oltre ad avere, secondo me, il potenziale per dominare nelle loro discipline durante il prossimo decennio. Alex Vinatzer (classe 1999) e Jannik Sinner (classe 2001), sono attualmente in grossa difficoltà soprattutto dal punto di vista della consapevolezza. Da un lato, Vinatzer con il quarto posto nello slalom di Adelboden (ad un centesimo dal podio) mi auguro che abbia scacciato i fantasmi mentali che lo condizionavano per il non riuscire a terminare le gare. Speriamo che con questo risultato si sblocchi definitivamente e si prenda tutte le soddisfazioni che merita, perché la tecnica c’è (e lo dimostra il miglior intertempo nel muro finale). Diverso il discorso per Sinner, che sull’aspetto mentale non si discute, ma purtroppo continua ad essere frenato ancora dagli infortuni, l’utimo dei quali pochi giorni fa all’anca. Non mi trovano per niente d’accordo le parole del quotidiano francese l’Equipe, che lo ha definito come “il tennista più deludente del 2022”: avrei voluto vedere Jannik affrontare una stagione “normale” e non così spezzettata da innumerevoli infortuni, prima di dare una affermazione così pesante. Dal mio punto di vista, con il team di Riccardo Piatti non soffriva tanto a livello fisico come gli succede spesso ora con Vagnozzi. Forse qualcosa nella preparazione atletica va cambiata, tenendo conto anche del suo fisico di “cristallo”.
Vinatzer e Sinner, tante similitudini ma anche tanti aspetti diversi tra di loro. Potremmo chiamarli i gemelli diversi?

Maurizio Contino

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