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MotoGP, Mauro Sanchini: “Yamaha si è nascosta, Marquez sarà uno spauracchio. Bagnaia e Bastianini…”

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Passate le vacanze natalizie è tempo di iniziare a puntare il mirino verso il Motomondiale. Siamo ancora lontanissimi dall’esordio stagionale del Gran Premio del Portogallo del 26 marzo, mentre i test di Sepang sono ormai ad un solo mese di distanza e, come sempre, saranno il primo snodo importante verso il nuovo campionato. Momento ideale, quindi, per fare il punto della situazione con Mauro Sanchini, commentatore tecnico della MotoGP su Sky a fianco di Guido Meda, per provare a fare “le carte” a quello che vivremo nei 21 Gran Premi in programma.

Mauro, la stagione 2023 inizia con Francesco Bagnaia campione del mondo in carica. Dopo la straordinaria rimonta dello scorso anno che “Pecco” ti aspetti in pista?

“Intanto inizio con il dire che mi piacerebbe vederlo con il numero 1 sul cupolino della sua Ducati che, scaramanzia a parte, suscita sempre un effetto speciale. Quello che vedremo non è semplice da dire. Di sicuro non penso che possa accusare la cosiddetta ‘pancia piena’ dopo il titolo, anzi. Mi aspetto un Bagnaia forte, e su questo non ho dubbi, poi credo che avrà maggiore consapevolezza dei propri mezzi e tranquillità. Non dimentichiamoci che ha riportato il titolo a Borgo Panigale dopo tanti anni e lo ha fatto con una rimonta clamorosa. Due aspetti che hanno conferito a Pecco una decisa iniezione di fiducia”.

Pilota italiano che ha vinto il titolo su moto italiana. Pensi che Ducati sarà ancora il punto di riferimento per la categoria oppure Yamaha e Honda si avvicineranno?

“Dopo i test di Valencia si sono lette parecchie dichiarazioni dei team giapponesi nelle quali sembrava che tutto fosse sbagliato. Penso proprio che sia pre-tattica e le situazioni non siano così disastrose. Le differenze, però, non mancano. Pensiamo alla Yamaha, per esempio. Per quanto visto nei test di fine stagione, tutti ci aspettavamo un motore decisamente più prestazionale, Fabio Quartararo in primis. Il francese ha chiuso la stagione nelle difficoltà, ma ha fatto vedere cose importantissime e farà di tutto per riprendersi lo scettro. Non posso pensare che tutto il lavoro si sia tradotto in così poco. Nei test di Sepang sono convinto che vedremo il vero propulsore della Casa di Iwata, tenendo bene a mente, però, che per ogni modifica valutano con estrema accuratezza ogni minimo dettaglio e questo aspetto non dà certo una mano per una crescita rapida della M1”.

In casa Honda, invece, cosa dobbiamo aspettarci?

“In questo caso il motore sappiamo che è prestazionale e non dà problemi di sorta, per cui sarà da trovare la giusta ciclistica, quello che decisamente non si è visto nel 2022. Se fosse confermato quanto visto a Valencia a novembre, la direzione presa sarebbe davvero quella errata, ma non ho dubbi che un colosso come quello nipponico nel corso dell’inverno abbia avuto tutto il tempo ed i mezzi per cambiare rotta per proporre ai piloti una moto nuovamente competitiva”.

Passando ai piloti, quanto stuzzica la coppia Francesco Bagnaia-Enea Bastianini in Ducati? Oppure sarà un grattacapo per Gigi Dall’Igna e Davide Tardozzi?

“Per prima cosa direi che una accoppiata simile, per noi italiani, sarà davvero un bel vedere. Credo che a Borgo Panigale abbiano fatto la scelta giusta per alzare ulteriormente l’asticella e, non dimentichiamolo, sono andati a unire ben 11 vittorie della scorsa stagione (7 per Pecco, 4 per l’ex portacolori del team Gresini ndr) e sono convinto che ci regaleranno grande spettacolo. Ovviamente i rapporti interni saranno da gestire, perchè sono convinto che Enea non andrà certo a fare da spettatore, ma punterà al titolo, ma sono anche sicuro che per i dirigenti della Ducati si tratti di un compito tutto sommato piacevole. Sono due piloti forti e particolarmente diversi tra di loro per come guidano per cui porteranno una notevole mole di dati al team. Sono anche molto intelligenti, per cui non ci saranno problemi di sorta”.

Per rimanere in Italia, che anno si annuncia per l’Aprilia ed i suoi piloti?

“Direi che si trovano di fronte ad un campionato decisivo sotto molti punti di vista. In primo luogo la moto. Nel 2022 a Noale sono stati in grado di allestire un mezzo eccellente, ma non è affatto scontato che ciò avvenga anche nel 2023. Non tanto per il lavoro che è stato fatto in sede, quanto perchè il livello dei rivali non fa che alzarsi e nessuno regala un millimetro in questo mondo. Riuscire a essere competitivi ai massimi livelli anche nel 2023 sarebbe un risultato importante, dopo una stagione nella quale l’Aprilia ci ha già fatto divertire parecchio. Passando ai piloti, Aleix Espargarò ormai è nella piena maturità ed è reduce dalla stagione migliore della carriera. Fare meglio non sarà semplice, ma ha tutto per combattere ancora. Sul fronte Maverick Vinales, invece, lo spagnolo arriva da diverse annate complicate e sarebbe importante che mettesse in mostra il suo enorme talento, perchè il tempo stringe nella sua carriera”.

Chi, invece, ha ben chiaro il suo obiettivo, ovvero tornare sul trono della MotoGP, è Marc Marquez.

“Non ho dubbi che sarà di nuovo prontissimo a lottare per il titolo. L’anno scorso, dopo l’ultima operazione al braccio, ha fatto capire di essere tornato quanto più vicino possibile al suo 100% della forma fisica, e gli allenamenti che sta facendo ci dimostrano come sia tornato. In un 2023 che si annuncia elettrizzante, troviamo anche questa variabile di nome Marc Marquez. Un pilota che ha vinto otto titoli e che sa guidare e vincere in ogni condizione. Sarà davvero uno ‘spauracchio’ per tutti. In queste ultime annate è mancato tanto a tutti, anche ai piloti in pista, che sognavano di sfidarlo e precederlo per dare alle proprie vittorie un sapore ed una legittimazione in più. Quest’anno sarà di nuovo in prima linea”.

Chiudiamo parlando della stagione nel suo complesso. Nel 2023 vedremo 21 appuntamenti con tante trasferte extra-europee. Si sta forzando un po’ troppo da questo punto di vista?

“Inutile girarci attorno, l’impegno è notevole. Le gare sono tante e si andrà anche in nuovi Paesi. Ovviamente chi organizza la MotoGP vuole andare a correre in nuovi mercati, e posso capire il loro ragionamento, però non sempre si trova anche la giusta passione che dovrebbe accogliere un campionato simile. Non tanto per quanto riguarda l’India, ma penso al Kazakistan, per esempio, e ho il timore che possa fare la fine del Gran Premio di Finlandia, ovvero 3 anni in calendario, ma non si è mai disputato. Il numero di gare ci può stare, sarebbe importante piuttosto che si organizzassero meglio le date e non si corresse in alcune piste, Australia in primis, quando è pieno autunno, oppure chiudere a Valencia il 26 novembre, ovvero molto in là nel calendario”.

Ultima battuta su una novità che sta passando un po’ troppo sotto traccia: le sprint race.

“Penso si tratti di una svolta epocale. Una sprint race al sabato in ogni weekend di gara, sarà davvero un cambiamento notevole. In questo modo il Mondiale rimarrà aperto fino alla fine, dato che i piloti avranno modo di conquistare punti in un numero doppio di occasioni, e tutto sarà da rivedere a livello di fine settimana. Ogni aspetto sarà da gestire, dallo sforzo fisico passando per il non abbattersi se al sabato le cose non sono andate bene. Lo stress aumenterà in maniera corposa, contando che si partirà subito dalle qualifiche, con Q1 e Q2. Sarà decisivo commettere meno errori possibili in questa annata, ma tutto sarà più complicato. Ad ogni modo, siamo davanti ad una modifica che mi piace e penso potrà essere interessante anche per gli spettatori”.

Foto: Sky

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