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NBA, sette DNP in fila per Simone Fontecchio, ma l’azzurro non ha paura di rimboccarsi le maniche

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La stagione regolare NBA è vicina al giro di boa. Fra le squadre più seguite dal pubblico italiano ci sono gli Utah Jazz, che dopo una buona partenza stanno vivendo un momento alquanto negativo tornando nelle zone basse delle classifiche. Con 20 vittorie e 23 sconfitte, la franchigia di Salt Lake City è al dodicesimo posto della Western Conference; e nelle ultime settimane, Simone Fontecchio non sta trovando un minimo di spazio. 

Nemmeno questa notte l’ala azzurra non è riuscita a mettere in piedi sul parquet nella sconfitta dei suoi per 123-118 con i Memphis Grizzlies, anzi non era nemmeno in panchina a causa di una influenza. Ma nemmeno nelle partite precedenti ha lasciato il segno, nelle sei occasioni precedenti il coach Will Hardy aveva deciso di non mandarlo in campo nemmeno per un secondo. Sette DNP in fila sono davvero tanti.

Eppure poco più di un mese fa Fontecchio viveva la sua serata più bella della sua avventura negli Stati Uniti: 18 punti con tre triple, tre rimbalzi e la schiacciata della vittoria contro i Golden State Warriors, una partita che poteva rappresentare un punto di partenza. Invece un problema ad una caviglia lo ha costretto ai box per un po’, per poi non riuscire a ritagliarsi il proprio spazio nelle rotazioni, con soli 13 minuti in tre partita prima della lunga lista di panchine.

Un momento difficile, forse il più difficile per Simone nella sua esperienza oltreoceano. In molti si stanno ponendo se la scelta di approdare in NBA fosse giusta, o se almeno Utah fosse la squadra ideale per le sue caratteristiche. Ma la stagione è ancora lunga, ci sono ancora 39 partite a disposizione per lui per ritagliarsi uno spazio importante e dimostrare di essere tranquillamente all’altezza della lega dei giganti.

La pazienza e la lungimiranza non gli è mai mancata: fino a quattro anni fa Fontecchio era considerato l’ennesima promessa del basket italiano mai mantenuta e invece, lavorando sodo e scegliendo di allontanarsi dal Bel Paese, ha accresciuto la propria reputazione diventando un giocatore di livello europeo e la punta della Nazionale. Ora è chiamato a rimboccarsi di nuovo le maniche e siamo certi che lo farà.

Foto: LaPresse

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