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Nuoto, la nuova vita di Arianna Castiglioni: “A Imola per ritrovare serenità. Martina Carraro sarà uno sprone”

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In questi giorni si è sistemata nel nuovo appartamento a Imola: l’altra vita di Arianna Castiglioni inizia da adesso, dopo il collegiale di Livigno terminato qualche giorno fa. La 25enne di Busto Arsizio durante le vacanze di Natale si è tuffata in Emilia Romagna, aggregata alla scuola dei migliori ranisti di Italia dove, agli ordini di coach Cesare Casella, nuotano Fabio Scozzoli, Martina Carraro, Simone Cerasuolo, Federico Poggio, Andrea Castello. Nemmeno il tempo di arrivare però, che c’è stato subito il collegiale in altura, un’altra prima volta per Castiglioni, che non aveva fatto mai fino ad ora questa esperienza (“Pensavo peggio”, sorride).

Tante novità (ed emozioni) tutte insieme. Da Caserta a Imola, dal Sud al Nord per un cambiamento che non è (solo) geografico, ma che è una virata importante nella carriera dell’atleta delle Fiamme Gialle, primatista italiana nei 100 rana.

Arianna, come è andato il primo mese di allenamenti a Imola?

“In realtà sono stata più a Livigno che a Imola in queste settimane (ride, ndr). A parte gli scherzi sono stata subito accolta bene, i compagni sono stati molto carini ad aiutarmi a trovare una sistemazione. Il cambiamento è avvenuto abbastanza di corsa e quindi all’inizio sono stata in un appartamento provvisorio, ora finalmente ho trovato una casa definitiva. Abito a meno di un chilometro dalla piscina e quindi è perfetto, poi penso di prendere una bicicletta perché tutti mi hanno consigliato di farlo dato che a Imola è il mezzo di locomozione preferito. Sono molto entusiasta di questa nuova vita”.

Da Caserta a Imola che cambiamento è stato?

“Alcuni compagni li conoscevo già, non mi era mai capitato però di allenarmi con Cesare (Casella, ndr) nemmeno in qualche collegiale. L’impressione è stata ottima: è una persona molto calma e infonde tranquillità”.

Che effetto fa nuotare a casa dell’amica-rivale Martina Carraro?

“È un grandissimo stimolo per entrambe, come lei stessa ha ammesso. Sarà anche un percorso nuovo per tutte e due perché lei si è sempre allenata principalmente con uomini, non ha mai avuto una rivale nella stessa vasca. Io invece per un po’ ho avuto la possibilità di confrontarmi con Ilaria Scarcella, anche se ovviamente Martina è uno stimolo diverso, ha un carattere più forte del mio, ha tanta grinta e determinazione. Credo che vere lei vicino mi aiuterà molto”.

Quanto deve temere Benny Pilato questa unione Carraro-Castiglioni?

“Non dico che deve temerci, ma un po’ deve preoccuparsi (ride, ndr). In realtà Pilato ha sempre mostrato una determinazione da atleta consumata, anche quando aveva 15 anni e molto prima che raggiungesse la maturità anagrafica (ha festeggiato i 18 anni il 18 gennaio, ndr). Lei è una che combatte fino alla fine, a prescindere dalle rivali”.

Su di te Cesare Butini, che pare sia stato in qualche modo determinante nell’indirizzare la tua scelta, ha detto: “Arianna è un patrimonio da preservare”. Cosa pensi delle parole del direttore tecnico della Nazionale?

“Innanzitutto le sue parole mi fanno piacere perché mi aiutano ancora di più a lavorare sodo. È importante sapere di avere la stima del direttore tecnico e contare sulla fiducia della Federazione. Nuotare in una scuola come quella di Imola, dove si allena la maggior parte dei migliori ranisti di Italia, è una grande motivazione. Per altro tutti affrontiamo distanze simili e questo è importante. Quando ho detto a Cesare le mie intenzioni lui mi ha appoggiato e spronato”.

Qual è il sogno di Arianna Castiglioni per questa nuova vita?

“A Imola spero innanzitutto di ritrovare serenità”.

Tra meno di due mesi ci sono gli Assoluti è subito una qualificazione per Fukuoka a disposizione…

“È ancora presto per parlarne, devo ambientarmi, abituarmi a un ciclo nuovo di lavoro. È chiaro che i Mondiali sono nel mirino”.

E a Parigi 2024 ci pensi?

“Le Olimpiadi sembrano lontane, ma in realtà, se si considera che già a dicembre ci si potrà qualificare, sono molto più vicine di quello che si pensi”.

Come per Tokyo, così per Parigi: ci sono due posti in una lotta che da tre contendenti si è anche allargata a Lisa Angiolini. Quanto è dura la battaglia?

“La densità della rana italiana femminile era già elevata e ora lo è ancora di più importante. Non basta quindi fare un tempo che è tra i migliori al mondo, ma bisogna arrivare tra le prime due. Questo è quello che mi è mancato prima di Tokyo: fare il tempo al momento giusto. Non ci sono riuscita, ho sprecato tante occasioni e ora spero di trovare il modo per non farlo più”.

A Casella il compito di trovare la ricetta?

“Lui ovviamente può fare tutto quello che riguarda la parte tecnica al meglio di quello che può, ma alla fine in acqua ci devo scendere io. Vedremo come andrà”. 

Foto: Lapresse

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