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Nuoto, Lorenzo Galossi: “Ho preso un virus e la mononucleosi insieme. Non so se farò Assoluti e Mondiali”

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Lorenzo Galossi

Un cambio di allenatore che non è (solo) un passaggio tra tecnici, ma è una trasformazione radicale del presente e, soprattutto, del futuro. Con l’obiettivo di tornare in forma al più presto. Lo ripete continuamente Lorenzo Galossi che da qualche settimana è seguito da Mirko Nozzolillo dopo essere stato a lungo allievo di Christian Minotti. Il talento del Circolo Canottieri Aniene è stato perseguitato da troppa sfortuna dopo gli Europei di agosto. La mononucleosi lo ha debilitato a lungo e parecchio tenendolo fuori dalle competizioni fino ad oggi. Per il giovanissimo romano, che a Roma è stato secondo nella 4×200 stile e terzo negli 800 sl, è stata davvero una botta, ma ora spera che il 2023 viri verso una rinascita.

Lorenzo Galossi, da Minotti a Nozzolillo: che cambiamento è stato?

“Un cambiamento che ha trasformato la mia vita radicalmente e non solo per quanto riguarda gli allenamenti dato che stiamo parlando di due tecnici molto diversi non solo nelle metodologie, ma anche a livello caratteriale”.

Praticamente cosa è cambiato?

“È cambiato tutto. Ad esempio l’orario degli allenamenti: prima mi allenavo nel primo pomeriggio, ora entro in acqua dalle 18.30 alle 20.30, oltre alla seduta del mattino. Può sembrare banale, ma anche questo comporta la necessità di un adattamento. Sono però molto fiducioso e determinato, ho grande stima nel mio nuovo allenatore e in quello che potrò fare con lui”.

Cosa ti aspetti da questo cambiamento?

Mi aspetto di tornare in forma e su questo stiamo lavorando con molta attenzione. Non vedo l’ora di tornare a gareggiare”.

A metà aprile ci sono i Campionati italiani primaverili Assoluti che, peraltro, rappresentano una tappa fondamentale in vista dei Mondiali di Fukuoka. Ci sarai a Riccione?

“Al momento purtroppo non lo so. Mi auguro di esserci, ma non sono in grado di dare certezza”.

Quanto è stata brutta la mononucleosi?

“È stato un periodo molto difficile perché ho avuto citomegalovirus e mononucleosi insieme. In realtà non sono nemmeno mai uscito dall’acqua, me ne sono accorto in ritardo, ma per fortuna anche abbastanza presto per potermi curare al meglio. Quando ho ripreso gli allenamenti a settembre mi sentivo molto affaticato, ma pensavo fosse una normale fatica legata all’inizio dell’anno, ma non era così”.

Come ti senti ora in acqua?

Né bene né male, non sono ancora in forma, è inutile negarlo. Ci sono giorni in cui mi sento più fiacco e non posso affaticare molto il mio fisico, altri in cui invece sto meglio. Credo comunque che in ogni situazione ci siano vantaggi. In questo periodo riesco a focalizzarmi di più su lavori mirati nella tecnica e stile, nella potenza a dorso, nei carichi in palestra”.

Quali sono gli obiettivi della stagione?

“L’obiettivo è provare a centrare la qualificazione ai Mondiali, ma se non verrà, pazienza. Ci rimboccheremo le maniche perché l’anno prossimo sarà ancora più impegnativo”.

Qual è la tua strada? In quale distanza pensi di sentirti più a tuo agio?

“Mi auguro di essere competitivo su 400 e 800 sl, ma non disdegno altre distanze. Questo periodo di ripresa lontano dalle gare mi sta servendo per fare lavori aerobici specifici che mi aiutano tantissimo. Spero di poter tornare a fare bene i 200 stile anche in ottica staffetta”.

Qual è il sogno di Lorenzo Galossi per il 2024? Parigi?

“Non è un sogno, ma è un obiettivo. Io ritengo che i sogni siano fatti apposta per restare tali, cioè solo immaginari. Gli obiettivi invece sono segnale di concretezza. Per me le Olimpiadi sono queste: un grande traguardo che voglio raggiungere”.

Foto: Lapresse

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