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Pattinaggio artistico, Daniel Grassl e la scelta di allenarsi in Russia. La difesa del presidente Gios

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Nelle ultime ore Daniel Grassl ha suscitato forti discussioni attorno a sé, essendosi presentato ai Campionati Europei di Espoo accompagnato da due tecnici che fanno riferimento a Eteri Tutberidze, quotatissima allenatrice del sistema russo.

Non è un mistero quale sia la situazione della Russia nell’ambito dello scacchiere internazionale, sia sul piano geopolitico che sportivo. Proprio per questo c’è chi ha storto il naso per la decisione del ventenne altoatesino di trasferirsi alla corte dell’allenatrice moscovita, allo scopo di risollevare le proprie sorti dopo un periodo trascorso a Boston rivelatosi ben poco fruttifero.

La scelta è però sostenuta appieno dalla FISG, la Federazione Italiana Sport Ghiaccio, che per bocca del presidente Andrea Gios ha ribadito ai microfoni di RaiSport di essere al fianco dell’atleta. “Lui ha un impegno fra quattro anni e vuole prepararsi al meglio. Questa sotto il profilo tecnico è una grande scelta” ha detto il numero 1 della Federghiaccio.

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Interpellato in merito all’opportunità di Grassl di trasferirsi in una nazione ai margini della comunità internazionale, Gios ha spiegato di non aver trovato alcun documento che testimoni come la signora Eteri Tutberidze abbia sostenuto la guerra. Se qualcuno dovesse trovare e mostrarmi un documento di questo genere, allora io sarò il primo che andrà a dire a Daniel di interrompere la sua collaborazione”.

Il nome di Tutberidze è peraltro associato al caso di Kamila Valieva, la fenomenale teenager capace di vincere l’oro olimpico a Pechino 2022, seppur con l’ombra di un test antidoping non superato nell’imminenza della manifestazione. Una vicenda tutt’altro che chiara, sulla quale aleggia l’ipotesi di una sorta di agguato proveniente da ambienti ostili all’allenatrice stessa, siano essi interni al sistema russo o di matrice nordamericana. Comunque sia, una dinamica torbida e triste che ha messo alla berlina una ragazza di 16 anni. In questo già delicato momento storico, tale vicenda è benzina sul fuoco relativa all’immagine di Tutberidze.

In merito, Gios ha chiosato. “Ci sono dei sospetti. Però, signori, quanti sospetti abbiamo in ogni campo? Sospettato non significa colpevole. Il giorno in cui dovesse arrivare una pronuncia, è evidente come la signora Tutberidze non potrà più allenare nessuno e non potrà più entrare in una pista di ghiaccio, quindi il problema non si porrà”.

Insomma, la FISG si schiera con decisione al fianco di Daniel Grassl e della sua pragmatica scelta di affidarsi alla miglior allenatrice su piazza per crescere in vista dei Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026, dove l’ambizione è quella di conquistare una medaglia. Nessun passo indietro, dunque, a patto che le condizioni rimangano quelle correnti.

Foto: Valerio Origo

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