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Rugby, Michele Lamaro: “Giusta l’attenzione alla salute, ma placcare basso non è la soluzione”

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Michele Lamaro

Le regole del rugby che cambiano con regolarità, spesso volte a rendere il gioco più spettacolare, ma anche a garantire la sicurezza dei giocatori. Come il placcaggio, con World Rugby che da tempo ha posto l’attenzione degli arbitri sui placcaggi alti, ma che ora vuole fare un passo in più, rendendo obbligatorio placcare sempre più basso.

I contatti con la testa sono pericolosi, le concussion sono una delle questioni aperte nella palla ovale mondiale e nell’ultimo periodo i placcaggi pericolosi sono stati sanzionati più pesantemente dagli arbitri. Ma adesso si parla di obbligare i giocatori a placcare l’avversario solo alle gambe. Una scelta che non convince Michele Lamaro, capitano dell’Italia intervenuto oggi a Milano alla presentazione del Sei Nazioni.

“Personalmente penso che il fatto di dover placcare basso e non avere contatti testa contro testa sia positivo per la nostra sicurezza. L’idea di andare più bassi ci dev’essere, tuttavia però che non si possa eliminare il placcaggio nella parte superiore del corpo. È difficile per il difensore spesso andare più basso a placcare, ti espone al rischio di subire infortuni alla testa, quindi è giusto tutelare la sicurezza dei giocatori, ma la soluzione non può essere dover placcare solo sotto la vita. Così non si tutela il difensore”, ha dichiarato Michele Lamaro.

Un tema, quello dei placcaggi, che sicuramente sarà centrale durante il prossimo Sei Nazioni che scatta il 4 febbraio e che vedrà l’Italia esordire il giorno dopo all’Olimpico contro la Francia. In un anno che porta ai Mondiali la questione sanzioni per i placcaggi e, ancor più, un cambio di regolamento potrebbe creare non pochi problemi.

Foto: Alfio Guarise – LPS

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