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Rugby, Sei Nazioni 2023: la rosa dell’Italia ai raggi X. Tra certezze, assenze e novità

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Kieran Crowley

Manca meno di una settimana all’inizio del Guinness Sei Nazioni e all’esordio dell’Italrugby all’Olimpico di Roma contro la Francia. Gli azzurri sono reduci dagli ottimi risultati del 2022, con le vittorie contro Galles, Samoa e Australia e vogliono confermare la crescita fin dalla prima partita contro i campioni in carica transalpini. Ma che Italia vedremo in campo?

In prima linea i convocati sono i piloni Pietro Ceccarelli (24 caps), Simone Ferrari (40 caps), Danilo Fischetti (25 caps), Marco Riccioni (17 caps), Luca Rizzoli (esordiente), Federico Zani (16 caps) e i tallonatori Luca Bigi (42 caps), Marco Manfredi (esordiente) e Giacomo Nicotera (7 caps). Probabili titolari Ferrari, Riccioni e Bigi, ma da tenere d’occhio gli esordienti Rizzoli e Manfredi che hanno grosse qualità che potranno tornare utili nel torneo.

In seconda linea le opzioni sono Niccolò Cannone (25 caps), Riccardo Favretto (1 cap), Edoardo Iachizzi (esordiente) e Federico Ruzza (36 caps). Titolari inamovibili Cannone e Ruzza, due tra i giocatori più talentuosi del gruppo. In terza linea convocati Lorenzo Cannone (3 caps), Michele Lamaro (21 caps), capitano, Sebastian Negri (40 caps), Giovanni Pettinelli (8 caps), Jake Polledri (19 caps) e Manuel Zuliani (6 caps). Qui le opzioni sono veramente tante. Cannone si è messo in luce in questi mesi, Lamaro come capitano è ovviamente titolare, Negri ha esperienza, ma il ritorno di Jake Polledri dopo oltre due anni potrebbe rivoluzionare le scelte di Crowley, che in terza linea può puntare su giocatori che possono fare la differenza.

In mediana ci sono a numero 9 Alessandro Fusco (5 caps), Alessandro Garbisi (3 caps), Stephen Varney (15 caps) e all’apertura Tommaso Allan (66 caps), Giacomo Da Re (1 cap) e Paolo Garbisi (21 caps). Se a mediano di mischia la prima scelta è Varney, con Fusco prima alternativa, mentre a numero 10 tutto dipende se Paolo Garbisi è già recuperato al 100% o se salterà i primi turni, lasciando a Tommaso Allan la maglia da titolare. Anche qui c’è qualità, ma anche molti alti e bassi che potranno fare la differenza, in positivo o in negativo.

Nella trequarti, infine, i centri sono Juan Ignacio Brex (18 caps), Enrico Lucchin (1 cap), Tommaso Menoncello (6 caps) e Luca Morisi (39 caps). Tante le opzioni per Crowley, dall’esperienza di Morisi e Brex al talento puro di Menoncello all’esplosività di Lucchin, anche se probabile che le due maglie titolari se le giocheranno Menoncello, Morisi e Brex. Il triangolo allargato ha come opzioni Pierre Bruno (7 caps), Ange Capuozzo (7 caps), Matteo Minozzi (24 caps) ed Edoardo Padovani (40 caps). In realtà solo Bruno è un’ala pura, con gli altri tre estremi che dovranno adattarsi alla fascia. Probabilmente la scelta iniziale vedrà Capuozzo a estremo, con Bruno e Padovani alle ali.

Diversi gli assenti, alcuni pesanti. Non convocati, infatti, sono Andrea Zambonin, Toa Halafihi, Gianmarco Lucchesi, Leonardo Marin, David Sisi, Marco Fuser e Monty Ioane. Soprattutto Ioane all’ala mancherà all’Italia, mentre Sisi e Fuser garantivano diverse opzioni in seconda linea, Halafihi a numero 8 e Lucchesi a tallonatore.

Foto: Federugby via Getty Images

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