Sci Alpino

Sci alpino, chi è Florian Schieder: un ragazzo di qualità falcidiato dagli infortuni. Ora cambia tutto

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Da anni si attendevano dei nomi nuovi che potessero raccogliere l’eredità di Dominik Paris nel settore veloce dello sci alpino. Le alternative al fuoriclasse altoatesino sono arrivate, sebbene non si tratti di giovanissimi. Il classe 1990 Mattia Casse ha già ottenuto due terzi posti in discesa nella stagione in corso di Coppa del Mondo. Il risultato più eclatante è però maturato oggi sulla mitica Streif di Kitzbuehel, dove Florian Schieder ha arpionato un incredibile 2° posto partendo con il pettorale n.43. Possiamo catalogarla senza timore di smentita come la più grande sorpresa per lo sci alpino italiano almeno degli ultimi tre lustri. Un’impresa che non dimenticheremo. Ma chi è questo ragazzo probabilmente poco conosciuto al grande pubblico?

CHI È FLORIAN SCHIEDER 

L’altoatesino è un classe 1995, ma i 28 anni sono ancora lontani, perché li compirà il 26 dicembre. Risiede a Castelrotto, paesino in provincia di Bolzano ben noto agli appassionati di sci: da qui infatti venivano anche super campioni come Denise Karbon e Peter Fill. Non stiamo parlando di un giovane, dunque viene da chiedersi: come mai solo ora si affaccia ai massimi livelli nel circuito maggiore?

Purtroppo, come troppo spesso accade, non solo l’Italia dispone di volti nuovi con il contagocce, ma di frequente li vede perdersi a causa degli infortuni (e preoccupa in questo senso il recente incidente occorso a Giovanni Franzoni, che dovrà stare fermo per diversi mesi). Come spiega Massimiliano Ambesi, Schieder ha disputato appena 27 gare in Coppa del Mondo dal 2017 ad oggi. Ha dovuto fronteggiare una lunga serie di problemi fisici.

Che fosse un ragazzo di qualità era noto: ha una tecnica che gli consente di esprimersi al meglio nelle curve più impegnative, ma dispone anche di una pregevole dote di scorrevolezza (impressionante oggi la rimonta su Kriechmayr nell’ultima sezione della Streif, dove ha superato i 140 km/h di velocità!). Insomma, potenzialmente un discesista completo, peraltro con buona propensione anche per il superG.

Il 24 gennaio 2021 la sua carriera sembrava poter svoltare con il 14° posto ottenuto, guarda caso, sempre a Kitzbuehel, ovvero la pista più difficile, impegnativa e prestigiosa del mondo, dove se emergi è perché hai qualcosa di speciale. Quel piazzamento gli valse la convocazione per i Mondiali di Cortina d’Ampezzo, dove purtroppo incappò in una brutta caduta in discesa, procurandosi la rottura dei legamenti crociati del ginocchio sinistro. Stagione finita ed inizio di un incubo.

Tornato ad indossare gli sci nell’agosto 2021, Schieder dovette fare i conti con delle complicazioni alle articolazioni che lo costrinsero a tornare nuovamente sotto i ferri, con conseguente addio per intero alla stagione olimpica.

Nell’annata in corso, dopo una preparazione estiva svolta finalmente senza intoppi, l’azzurro aveva già lasciato intravedere un livello da primi 20 al mondo in discesa: 13° in Val Gardena e a Bormio, 19° a Wengen. Sempre partendo con pettorali altissimi: nello sci di oggi è davvero complicato risalire la china per ottenere buoni numeri di partenza. Il secondo posto odierno può sancire realmente un nuovo inizio per un ragazzo che ha tutto per emergere, peraltro da considerare ancora giovane in un settore dove la longevità agonistica fa la differenza e sovente tanti atleti (lo stesso fuoriclasse norvegese Aleksander Aamodt Kilde) raggiungono l’apice della carriera intorno ai 30 anni. Florian Schieder è una sorpresa relativa, perché il talento non gli è mai mancato. Ha tutto per confermarsi e continuare a progredire rapidamente. E intanto al Mondiale potrà giocarsela da mina vagante e con un pettorale migliore rispetto al 43 odierno…

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Foto: Lapresse

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