Short Track
Ambesi su Arianna Fontana: “Un compromesso si deve trovare, a costo di andare avanti da separati in casa”
Da giorni sta tenendo banco la rovente polemica tra Arianna Fontana e la FISG: la bi-campionessa olimpica dello short track ha lasciato trapelare l’ipotesi di un cambio di nazionalità in vista dei Giochi Invernali di Milano-Cortina 2026, scatenando le dure prese di posizione da parte del presidente Andrea Gios e del tecnico Matteo Anesi, ma anche la delusione del presidente del Coni Giovanni Malagò. Insomma, una questione delicata che mette a rischio la credibilità di entrambe le parti e su cui servirà fare chiarezza a stretto giro. Sull’argomento è intervenuto approfonditamente anche Massimiliano Ambesi, noto giornalista di Eurosport, nell’ultima puntata di Salotto Bianco, andata in onda sul canale Youtube di OA Sport.
“Pare che ci sia un problema di natura tecnica. La figura che Fontana non vorrebbe più a capo della squadra italiana in realtà non ha più il ruolo di direttore tecnico dello short track, ma è una figura diversa che sta sopra short track e speed skating come supervisore.
Ci sono stati degli screzi in passato, ma ho sempre ritenuto che potessero essere ricomposti, mettendo tutte le parti intorno ad un tavolo in maniera proficua. Resto dell’opinione che lo si debba comunque fare un tentativo, magari coinvolgendo quelle colombe in grado di dialogare con entrambe le parti in causa in maniera proficua. Non posso pensare che non ci sia una soluzione.
Se la soluzione dovesse essere quella di consentire a Fontana di allenarsi a Salt Lake City per 4 anni, per me andrebbe benissimo. Chiaro, non si creerebbe un gruppo italiano, perché lei starebbe con la squadra solo in occasione degli eventi internazionali. Ma se per lei fosse la strada migliore per preparare le Olimpiadi fino al 2026, allora benissimo, anche la FISG non avrebbe problemi.
Sicuramente ci sarà una risposta di Fontana a quanto dichiarato dalla FISG e da Malagò. Io auspico che si possa creare questo tavolo di concertazione, con lei compresa, e che si trovi una soluzione. Chiaramente la soluzione non può essere quella di allontanare in toto lo staff tecnico attuale. Mi auguro si possa trovare una soluzione pacifica.
Per me si può arrivare ad una soluzione che metta d’accordo tutti. Servono dei passi indietro da parte di tutte le parti in causa. Un compromesso si era già trovato prima di Pechino 2022. Anche stavolta un compromesso si deve trovare, anche a costo di andare avanti da separati in casa. Non ipotizzo uno scenario diverso“.