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Tennis, Ben Shelton: “Il mio gioco si adatta anche alla terra battuta, gli USA hanno un grande movimento”

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Non ci sono dubbi che Ben Shelton, 20enne nativo di Atlanta, sia stato tra le sorprese degli Australian Open 2023. Scalata la classifica in maniera impressionante, ricordando che lo scorso maggio fosse fuori dai primi 500 tennisti del ranking ATP, l’americano si era presentato ai nastri di partenza dello Slam australiano da n.89 ATP, in un contesto del tutto nuovo per lui. Shelton, infatti, mai si era cimentato in tornei fuori dagli States.

Ebbene, al primo colpo il classe 2002 statunitense è stato capace di raggiungere i quarti di finale, mettendo in mostra un tennis potente e vario, reso assai accattivante anche dalle giocate mancine che sa esprimere sul campo. Un giocatore, dunque, da osservare con attenzione che, a partire dal prossimo lunedì, sarà n.43 del mondo. Una classifica che gli consentirà di entrare i tutti i tornei del circuito ATP senza dover passare dalle qualificazioni.

Un’esperienza, quindi, decisamente fruttuosa per lui. In questo contesto, Shelton ha espresso chiaramente cosa gli abbia lasciato: “La capacità di essere tosto in campo, di resistere per cinque set contro un bel po’ di gente. Questo è incredibilmente positivo, non solo per il mio tennis ma anche per la mentalità, per aver saputo mantenere il livello”, ha dichiarato l’americano (fonte: Ubitennis).

E così sarà interessante capire se questo tennista saprà disimpegnarsi bene anche su altre superficie, come sulla terra, considerando un fisico imponente e la grande forza. Il 20enne è pronto: “Non vedo l’ora di giocarci. Penso che il mio tennis si adatti alla terra, userò i rimbalzi alti a mio vantaggio, farò le scivolate. L’esperienza nuova sarà giocare tanto fuori dagli USA“.

Stati Uniti che, dopo una fase di transizione, stanno venendo fuori con una grande profondità di movimento, tenendo conto che nei primi 50 giocatori del ranking ve ne sono ben 10, di cui 9 nati a partire dal 1997. Da questo punto di vista, Shelton ha una sua convinzione: “Non vedo perché entro l’anno non possiamo essere in cinque o sei in top-20. Ci sono grosse speranze per il nostro tennis e spero di farne parte“.

Foto: LaPresse

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