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Tennis, Lorenzo Musetti e la campagna sul rosso sudamericano per accumulare punti in vista del Roland Garros
Buenos Aires, Rio de Janeiro, Santiago. Questa la programmazione di Lorenzo Musetti successiva agli Australian Open e precedente i 1000 a stelle e strisce. Dopo un 2022 di qua dall’Oceano, stavolta è tempo di Gira Sudamericana, il circuito sulla terra rossa che spesso e volentieri ha visto i migliori specialisti andare a cercare punti per la classifica e non soltanto.
Sarà una strada quasi comune a quella di Carlos Alcaraz, quella del 2002 di Carrara, perché lo spagnolo affronterà sia il torneo argentino che quello brasiliano prima di spostarsi ad Acapulco. Anzi, si può tranquillamente notare come le entry list dell’ATP 250 della capitale argentina e dell’ATP 500 della città da oltre sei milioni e mezzo di abitanti siano praticamente identiche per tutta la parte alta.
Questo significa che per Musetti gli avversari saranno, bene o male, gli stessi: il britannico Cameron Norrie, il gruppo degli argentini con Diego Schwartzman, Sebastian Baez e Francisco Cerundolo, ma anche Dominic Thiem (anche se rimane da capire quanto stia realmente bene l’austriaco). Figura ancora tra i partecipanti Fabio Fognini, ma è certo che il ligure, a causa della frattura intra-articolare al piede sinistro, non sarà di scena nei tornei sudamericani. A Santiago, invece, con la situazione attuale sarebbe testa di serie numero 1.
Con il nuovo status di numero 18 del mondo, il toscano può senz’altro raggranellare punti per salire ancora. In uscita c’è ben poco: i 45 punti di Pune (quarti), i 90 di Rotterdam (quarti) e il nulla di Dubai (Djokovic al primo turno). Tutto considerato, c’è la possibilità di mettere in cascina un tesoretto importante, ma non è soltanto quello il punto.
C’è, infatti, da tenere in considerazione come questa programmazione appaia quasi una sorta di preludio alla voglia di far bene sul rosso ora che un buon rapporto con le superfici veloci è stato comunque creato. Nel mirino ci sono Roma e Roland Garros anche per togliersi dalle spalle la sfortuna del 2022, quando l’infortunio di Madrid gli aveva tolto il Foro Italico e a Parigi aveva subito pescato Stefanos Tsitsipas, con annessa rimonta del greco da due set sotto.
Evento tra i più amati dagli specialisti del rosso nella storia, Buenos Aires ha anche una coda italiana, dal momento che in passato vi hanno vinto Giorgio De Stefani (1935), Nicola Pietrangeli (1963 e 1965) e Marco Cecchinato (2019). A Rio, invece, ancora dev’esserci un successo tricolore (del resto la storia è più recente) nonostante le finali di Fabio Fognini (2015) e Gianluca Mager (2020). Più strana la storia di Santiago del Cile, spesso alternatasi con Viña del Mar. L’Open cileno, nella capitale, non l’ha vinto alcun azzurro, ma a Viña si è imposto Fognini nel 2014. In tutti e tre i casi per Musetti si tratterà dell’esordio assoluto in questi eventi.
Foto: LaPresse