Seguici su

Tennis

Tennis, Paolo Lorenzi: “Sinner è un grandissimo giocatore. Musetti uno dei migliori sulla terra”

Pubblicato

il

Jannik Sinner

Tirare le somme. Gli Australian Open stanno volgendo al termine e si è in attesa di capire come andrà a finire. Novak Djokovic, nove volte vincitore di questo Slam, sembra imbattibile e forse, tra i tennisti rimasti in tabellone, l’unico in grado di contrastare al proprio meglio il serbo è il greco Stefanos Tsitsipas. Una situazione particolare dal momento che Nole, a 35 anni, è ancora in grado di fare una grandissima differenza rispetto alla concorrenza.

In questo discorso l’Italia, purtroppo, non è stata protagonista come si sarebbe sperato. Le eliminazioni al primo turno di Lorenzo Musetti e di Matteo Berrettini sono state molto amare e la sconfitta di Jannik Sinner negli ottavi di finale contro Tsitsipas ha alimentato i dubbi sull’altoatesino, incapace di imporsi quando ha dall’altra parte del campo un tennista del gruppo dei top-5. Per fare un’analisi della situazione ci siamo rivolti a Paolo Lorenzi, ex tennista, commentatore Sky Sport e con incarichi dirigenziali nella Federtennis di un certo livello.

Parliamo, quindi, degli Australian Open. Siamo vicini all’epilogo e i risultati in casa Italia non sono stati all’altezza delle aspettative. Se lo aspettava?

Sinceramente no, ma sono cose che possono accadere. Le sconfitte sono arrivate al quinto set e l’evoluzione degli incontri è stata anche particolare. Non credo però che i risultati negativi di questo Slam ci debbano far preoccupare dello stato di salute del movimento italiano“.

Entrando nello specifico, Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti fuori al primo turno: cosa possiamo dire delle loro prestazioni?

Credo che in entrambi i casi il vero problema sia stato aver perso i primi due set, non esprimendo un tennis in linea con le proprie qualità. Nel caso di Musetti c’è stato anche un problema con il suo tecnico, Simone Tartarini, che può aver inciso nell’approccio iniziale. Tuttavia, quando ci si trova sotto di due parziali, chiaramente la strada è sempre in salita e basta davvero poco per non centrare l’obiettivo“.

Giusto ridimensionare le nostre aspettative sul loro conto in futuro?

Come detto, siamo solo all’inizio di una stagione lunghissima e io credo che sia Matteo che Lorenzo avranno modo di rifarsi“.

Berrettini ha detto che il suo sogno è quello di ripresentarsi a Wimbledon e provare a fare meglio del 2021. Lei cosa ne pensa?

Matteo ha dimostrato di giocare molto bene sull’erba e io credo che sarebbe stato uno dei favoriti anche nel 2022, poi sappiamo come è andata. Di sicuro, se dovesse stare bene fisicamente, può puntare molto in alto nei Championships“.

E su Musetti, un sogno a Parigi?

Credo che con Lorenzo dobbiamo avere un po’ di pazienza perché sta affinando il suo tennis. Sulla terra è già uno dei migliori per cui potrebbe fare molto bene al Roland Garros, ma dipenderà anche dal tabellone“.

Veniamo a Sinner, tanti fanno rilevare che quando si è trovato a giocare contro i top-5 ha quasi sempre perso e il pensiero è che forse si sono un po’ sopravvalutate le sue qualità. Lei è d’accordo?

No, penso che Jannik sia un grandissimo giocatore e stia crescendo, come la partita contro Tsitsipas ha dimostrato a Melbourne. Ormai è un tennista che quando gioca contro quelli che sono dietro di lui in classifica non perde praticamente mai e si sta avvicinando al livello dei più forti. Io prevedo una finale Slam per lui nel 2023“.

Magari a New York, ricordando quanto accaduto l’anno passato?

Vedremo…“.

Andando oltre il discorso italico, ritiene che Novak Djokovic sia battibile negli Australian Open?

Onestamente no. Lui si trova splendidamente su quei campi dove il rimbalzo della pallina è perfetto per le sue caratteristiche e sa sempre come gestire la situazione. Ho visto molto bene Tsitsipas, ma credo che alla fine vincerà Nole perché lo vedo superiore“.

Pensa che quest’anno possa fare il Grande Slam?

Difficile da dire, dipenderà anche dalla condizione sua e degli altri. In questi Australian Open c’erano delle assenze importanti, come quella di Carlos Alcaraz, per cui non è semplice prevedere quello che potrà accadere in futuro“.

Parlando di futuro, le volevo far commentare in conclusione quanto fatto dai tennisti americani, con tanti giovani che si stanno imponendo. Un movimento da tenere in considerazione?

Assolutamente sì. Hanno dieci giocatori nella top-50 e la maggior parte è molto giovane. Mi ha colpito molto Shelton, ma il mio preferito è Sebastian Korda. Sono tennisti molto forti e tutti, compresi noi italiani, dovremo fare attenzione“.

Non resta che godersi lo spettacolo Paolo allora?

Certo e vedrete che anche i tennisti azzurri risponderanno presente“.

Foto: LaPresse

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità