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Atletica, Eyob Faniel corre una Maratona dopo 15 mesi: bel tempo a Osaka, record italiano a 34”

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Eyob Faniel è tornato a correre una Maratona a distanza di 15 mesi dalla sua ultima apparizione sui 42,195 km, quando fu splendido terzo a New York (era il novembre del 2021). Il primatista italiano si è presentato ai nastri di partenza a Osaka e ha completato la gara con il buon tempo di 2h07:53, a 34 secondi dal suo primato nazionale siglato tre anni fa a Siviglia (2h07:19). Il veneto ha timbrato ampiamente il minimo per i Mondiali di Budapest e quest’estate cercherà di essere protagonista lungo le strade della capitale ungherese, dopo che nella passata stagione dovette rinunciare a tutti gli appuntamenti internazionali a causa di una serie di problemi fisici.

Il poliziotto è sceso sotto il muro delle 2h08 per la seconda volta in carriera, in passato soltanto l’olimpionico Stefano Baldini (in quattro occasioni) e Giacomo Leone erano riusciti a infrangere quel muro. Il trentenne ha condotto la gara sul ritmo del record italiano per 35 chilometri (1h03:19 alla mezza e 1h45:57 al 35mo, poi 2h01:02 al 40°) nonostante il freddo (5 °C alla partenza) e poi ha concluso al 14mo posto nella gara vinta dall’etiope Hailemaryam Kiros (2h06:01), che nel finale ha staccato l’ugandese Victor Kiplangat (2h06:03) e il tanzaniano Alphonce Simbu (2h06:19).

Eyob Faniel ha analizzato la propria prestazione attraverso i canali federali: “Dovevo rientrare in gara e e ce l’ho fatta. Sapevo di non essere al massimo della forma, anche per questo sono soddisfatto di com’è andata. Mi sono sentito bene fino al 29° chilometro, senza però riuscire a rispondere subito agli attacchi quando si sono fermate le lepri e ho un po’ sofferto, con le gambe dure anche a causa del freddo. Più avanti mi sono sbloccato, intorno al 36mo, ricominciando a correre meglio. Non pensavo al record italiano, ma solo a finirla con buone sensazioni e sono contento di averla portata a termine così, per ricordarmi che sono un maratoneta. Mi fa ben sperare per le prossime gare”.

L’azzurro ha poi proseguito, guardando anche al futuro: “Ora devo lavorare su quello che mi è mancato. Nell’ultimo periodo in Eritrea mi sono allenato bene, ma con qualche stop per il fastidio al medio gluteo che non è facile da gestire. L’infortunio della scorsa stagione mi ha insegnato tanto e un grande aiuto l’ho avuto dal coach Claudio Berardelli. Sono stato tre mesi lontano da casa, ci voleva concentrazione, ma alla fine il lavoro ha pagato. Torno a casa felice, con il cuore in pace, per riabbracciare la mia famiglia“.

Foto: Valerio Origo

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