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Atletica: Zaynab Dosso eguaglia il record italiano sui 60, ma si teme un infortunio. Claudio Stecchi continua a salire
Non soltanto Marcell Jacobs alla Orlen Cup di Lodz, meeting valido per il World Indoor Tour (livello bronze). Zaynab Dosso ha eguagliato il già suo record italiano dei 60 metri indoor siglato lo scorso anno. L’azzurra si è inventata uno splendido sprint nella località polacca e ha timbrato un eccellente 7.14, chiudendo in seconda posizione con lo stesso crono della polacca Ewa Swoboda (la padrona di casa si è imposta al photo-finish). Si tratta di uno splendido risultato per la nostra portacolori, che settimana scorsa aveva debuttato in 7.18 e che oggi ha ribadito di essere in eccellente forma fisica in vista degli Europei Indoor (2-5 marzo a Istanbul), dove si potrà giocare carte decisamente interessanti. Alle sue spalle si sono piazzate Tristan Evelyn dalle Barbados (7.20), la polacca Magdalena Stefanowicz (7.27) e la svizzera Melissa Gutschmidt (7.28).
Come riporta la Fidal, gioia e preoccupazione si sommano all’arrivo: Zaynab Dosso, infatti, dopo un avvio splendido e una chiara leadership nella parte centrale, ha accusato un problema muscolare negli ultimi dieci metri di corsa. L’infortunio le ha fatto probabilmente perdere sia il successo, sia un tempo vicino ai 7.10 (nel replay è chiarissimo il rallentamento negli ultimi quattro appoggi). La speranza è che non sia nulla di grave.
L’azzurra ha poi dichiarato: “Dovrei essere contenta e invece sono spaventata, purtroppo negli ultimi due appoggi ho sentito una fitta al bicipite sinistro. Lunedì faremo la risonanza e capiremo, intanto incrocio le dita. Pensando alla gara, dopo aver rischiato di essere squalificata in batteria ho reagito da bradipo. Ma correre in finale lo stesso tempo della Swoboda mi rincuora. Sì, è una serata dolce e amara”.
Claudio Stecchi si è infatti reso protagonista di una bella prova nel salto con l’asta, superando 5.70 metri al secondo tentativo dopo aver valicato 5.36, 5.51 e 5.61 alla prima prova. Il toscano è poi incappato in tre errori a 5.82 e ha concluso la gara in quarta posizione. Il 31enne ha compiuto un passo in avanti dopo il 5.55 di settimana scorsa e ha confermato di essere tornato in ottima forma dopo diciotto mesi lontano dalle gare a causa di qualche acciacco fisico di troppo. Il 31enne, ottavo ai Mondiali 2019 e poi uscito alle Olimpiadi di Tokyo 2020 senza misura, si è avvicinato al proprio personale (5.82 outdoor, secondo italiano di sempre). Sensazioni confortanti, soprattutto dal punto di vista tecnico e per quanto riguarda la pulizia di esecuzione. A imporsi è stato il filippino Ernest John Obiena (5.77), che ha preceduto lo statunitense Sam Kendricks (5.70 alla prima) e il polacco Piotr Lisek (5.70 alla prima, ma due errori a 5.61).
Marco Fassinotti ha invece concluso al secondo posto la gara di salto in alto: 2.10, 2.15, 2.20 alla prima, poi tre errori a 2.23. A vincere la gara è stato il polacco Norbert Kobielski, capace di superare 2.23 al secondo tentativo. Terzo posto per il quotato ucraino Andrii Protsenko (2.15).
Foto: Grana/FIDAL