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Biathlon, Dorothea Wierer può chiudere il ‘Career Slam’ iridato? Bisogna ammansire Oberhof, da cui è sempre stata respinta

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Dorothea Wierer

C’è una data che titilla la fantasia se la si guarda nell’ottica di Dorothea Wierer. È quella di venerdì 10 febbraio, giorno in cui si disputerà la sprint dei Mondiali di Oberhof. Per l’altoatesina, vincerla significherebbe chiudere il “Career Slam” in termini di titoli iridati, imponendosi in ogni format dopo aver già primeggiato nella mass start (2019), nell’inseguimento (2020) e nell’individuale (2020).

L’impresa è sinora riuscita solamente a due donne, ovvero alla tedesca Andrea Henkel (individuale 2005, mass start 2007, sprint e inseguimento 2008) e alla francese Marie Dorin Habert (sprint e inseguimento 2015, individuale e mass start 2016). Va da sé che lo Slam mondiale dell’azzurra avrebbe un peso specifico superiore, poiché non verrebbe realizzato tramite la doppietta sprint-inseguimento nella medesima edizione.

Impossibile? Wierer ci ha insegnato che la parola “impossibile” non appartiene al suo vocabolario. Anzi. Chi è stata la prima donna a vincere un Mondiale sulle nevi dove è cresciuta? Lei. Chi è stata l’atleta capace di spezzare la “Maledizione Forsberg” relativa all’incapacità di chiunque di vincere due Sfere di cristallo di fila dopo il ritiro della svedese? Sempre lei. Peraltro, in quale format è arrivato l’unico successo di Dorothea nel 2022-23? La sprint, seppur sulle predilette nevi di Anterselva. Oberhof è, invece, un altro paio di maniche.

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L’altoatesina non ha mai realmente sedotto il contesto della Turingia, dove ha disputato 25 gare senza vincerne alcuna! C’è quindi da conquistare una volta per tutte lo scontroso ambito mitteleuropeo se si vuole compiere il giro completo dei format. Sarebbe dunque necessario firmare un’impresa al quadrato, se non al cubo. Non bisogna difatti dimenticare come in questa competizione l’Italia non sia mai salita sul podio quando sono state messe in palio le medaglie iridate! Non quelle olimpiche però, perché lo scorso anno a Zhangjiakou la veterana sudtirolese si fregiò del bronzo proprio nella sprint.

Indi per cui, “Sursum corda. Ad maiora semper!” Trionfare il 10 febbraio rappresenterebbe un traguardo viepiù epico sia per il biathlon italiano che per Wierer. In realtà, primeggiare nella sprint sarebbe la classica ciliegina sulla torta.

A chiunque sarebbe “sufficiente” assistere a un remake di un’affermazione iridata tra inseguimento, individuale e partenza in linea. Riuscirci è complesso, ma sappiamo come l’azzurra sia capace di volare in circolo a mo’ di rapace, restando pazientemente in agguato della preda, precipitandosi poi in picchiata su di essa non appena dovesse adocchiarla…

I NUMERI DI WIERER A OBERHOF

25 GARE DISPUTATE
0 VITTORIE
3 PODI (0-3-0) {2a – SP 2015, PU 2018, SP 2021}
12 TOP-TEN

Foto: Federico Angiolini

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