Biathlon
Biathlon, in quanti “on the edge of glory”! Chi si fregerà del primo oro iridato a Oberhof, cambiando il corso degli eventi?
Le manifestazioni con medaglie in palio sono in grado di modificare i connotati di una carriera nell’arco di poche ore. In un solo giorno si mettono sul tavolo tutte le fiches accumulate durante un anno intero di lavoro e si gioca la partita con la speranza di avere in mano carte vincenti. In tal senso, quali sono gli uomini e le donne sull’orlo della gloria che cercheranno di raggiungerla una volta per tutte a Oberhof? Andiamo a fare una breve carrellata dei principali protagonisti alla rincorsa di un oro iridato che cambiarebbe il corso degli eventi.
FILLON MAILLET Quentin (FRA) – Ha vinto 2 medaglie auree olimpiche e una Sfera di cristallo, eppure i Mondiali lo hanno sempre respinto (2 argenti e 3 bronzi iridati per lui). Imporsi in Turingia consentirebbe al transalpino di completare la “Triple Crown”, ovvero di diventare il decimo uomo della storia ad aver vinto tutto ciò che può essere vinto nel biathlon. Sta vivendo un inverno difficile, ma proprio per questo le nevi mitteleuropee potrebbero ribaltarne in maniera subitanea il bilancio.
CHRISTIANSEN Vetle Sjåstad (NOR) – Quasi tutti gli addetti ai lavori gli riconoscono un talento da primo della classe. Eppure, per una ragione o per un’altra, il trentenne norvegese resta un incompiuto a livello individuale (nelle prove a squadre, invece, ha colpito l’immaginario collettivo per la staffetta olimpica di Pyeongchang). Oberhof 2023 sarà l’occasione buona per consacrarsi anche singolarmente?
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SIMON Julia (FRA) – Leader della classifica generale di Coppa del Mondo, la francese ha raggiunto la ragguardevole quota di 20 podi in gare di primo livello senza aver conquistato alcuna medaglia individuale tra Olimpiadi e Mondiali. Al momento è l’unica biathleta a essere caratterizzata da tale anomalia. Ovviamente, alla luce del rendimento nell’inverno in corso, sarebbe clamoroso non vederla almeno una volta fra le prime tre. Il sogno, però, è quello di mettersi al collo un pendaglio aureo, non “solo” d’argento o di bronzo.
VITTOZZI Lisa (ITA) – Diciannove podi senza medaglie d’oro nei grandi appuntamenti sono veramente tanti. Nella storia del biathlon, la donna con più ingressi nella top-three priva di affermazioni ‘pesanti’ è la bielorussa Svetlana Paramyguina (22 podi, compresi un argento olimpico e un bronzo iridato). Insomma, se nel corso degli anni si dimostra di avere un determinato rendimento, vale il detto “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”. Sostituendo però il termine “lardo” con il nome dell’elemento chimico di numero atomico 79.
BATOVSKA-FIALVOKA Paulina (SVK) – Quattro secondi e cinque terzi posti in carriera, mai una vittoria che sia una. Due volte quarta in stagione. Oberhof potrebbe essere l’occasione propizia per scrollarsi di dosso il bollino di “incompiuta” o “eterna piazzata”. Perché nello sport l’oro equivale al diamante. È per sempre.
NATI E NATE DAL 1 GENNAIO 2000 IN POI – Tutti alla ricerca della prima vittoria (e quasi tutti del primo podio). Non facciamo nomi, il discorso vale per ognuno di loro. Siamo letteralmente “on the Edge of Glory”. Chi sarà il primo a varcarlo?
Foto: La Presse