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Biathlon, Mondiali 2023: le speranze di medaglia dell’Italia. Tre gare “4 stelle”, ma le possibilità sono ovunque

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Bionaz, Giacomel, Wierer, Vittozzi

Dall’8 al 19 febbraio il poligono e le piste di Oberhof saranno teatro dei Mondiali di biathlon. L’appuntamento iridato andrà in scena nella località della Turingia per la seconda volta. L’edizione del 2004 passò alla storia come quella degli allora coniugi Poirée. Raphael e Liv Grete si fregiarono di ben 6 ori individuali su 8 a disposizione, raccogliendo complessivamente 9 medaglie su 10!

Chi saranno i protagonisti del 2023? Alle nostre latitudini tanti sognano che la donna copertina possa essere un’azzurra. Diciannove anni fa il risultato più rilevante del movimento italiano fu il 10° posto di Nathalie Santer nella sprint femminile, ma erano altri tempi. Le ambizioni correnti sono ben superiori. Allo scopo di inquadrarle, utilizzeremo la cosiddetta “Scala Ambesi”, che divide le competizioni in una gradazione da 5 stelle a 1 stella sulla base delle aspettative dell’Italia:
★★★★★
Qualsiasi risultato diverso dall’oro è una delusione.
★★★★
Se non si conquista una medaglia, è una delusione.
★★★
Si può andare a medaglia, ma se non la si ottiene, non è comunque una delusione.
★★
L’obiettivo è classificarsi tra i primi otto. Per andare a medaglia serve un aiuto da parte della sorte.

Nessuna possibilità di medaglia.

Alla luce delle dinamiche del biathlon e del valore della squadra tricolore, è palese come nessuna delle 12 competizioni in programma ricada nel caso delle cinque stelle o della stella singola. Dunque, possiamo elidere gli estremi.

Calendario Mondiali biathlon 2023: quando iniziano, orari giornalieri, programma, tv, streaming

Inoltre, il discorso relativo al settore maschile si esaurisce rapidamente. Ogni prova va ritenuta a 2 stelle. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Tommaso Giacomel si è già classificato a ripetizione tra i primi sei/otto, ma mai sul podio. Allo scopo di issarsi sul piedistallo più ambito è indispensabile la perfezione al tiro e, al contempo, una spintarella da parte della Dea Bendata. Anche per la staffetta vale il medesimo discorso. Non ci sono tante nazioni superiori, ma Norvegia, Francia e Germania sono parecchio avanti rispetto al quartetto azzurro, che peraltro ha avversarie dirette non banali (vedi la Svezia). Però chissà, proprio Oberhof fu teatro di un inopinato secondo posto nel gennaio 2021, piazzamento che ancora oggi rappresenta l’ultimo podio italiano.

In ambito femminile, le aspirazioni sono decisamente più elevate. In particolare, inseguimento e individuale possono ricevere 4 stelle. D’altronde, nell’arco del 2022-23, si sono disputate sette gare in questi format e per ben sei volte un’azzurra ha presenziato sul podio! Dunque, non andare a medaglia sarebbe una delusione. Invece sprint e mass start vanno classificate a 3 stelle, se non altro perché la concorrenza sarà comunque elevata e in tali competizioni anche un solo errore può fare una differenza gargantuesca. Dunque il margine è minimo e il concetto di “deludente” è oltremodo aleatorio. Anche la staffetta si inserisce nel novero delle 3 stelle. L’Italia si giocherà il podio con Francia, Svezia, Germania e Norvegia. Si può vincere come arrivare quinti, dipende dal modo in cui si combineranno una pletora di fattori.

Capitolo prove miste. Sicuramente 3 stelle per la single mixed, essendo tiratissima e priva di certezze. Sulla mista, invece, si può andare sulle 3 o sulle 4 stelle a seconda della fiducia di ognuno nel quartetto italico. Assegnamole, pertanto, un democristiano 3 stelle e ½ per tagliare la testa al toro e accontentare tutti.

Foto: La Presse

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