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Biathlon, Mondiali Oberhof 2023. Avversaria cercasi per l’invincibile Norvegia nella staffetta maschile

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Sabato 18 febbraio è il giorno delle staffette ai Mondiali di biathlon di Oberhof 2023. La competizione maschile prenderà il via alle ore 11.45 e conferirà il XLIII titolo iridato della storia. Questo format è stato inserito nel programma della manifestazione nel 1959, ma ha ricevuto valenza ufficiale solo dal 1966. Il concepimento della prova è infatti stato piuttosto laborioso.

La volontà di avere una gara per nazioni fu evidente sin dagli albori dei Mondiali. Nell’edizione inaugurale (1958) venne infatti stilata una classifica non ufficiale, in cui il risultato di ogni Paese era dato dalla somma dei quattro tempi migliori nella competizione individuale. La prima vera e propria staffetta andò invece in scena nel 1959, quando 3 frazionisti percorsero 7,5 km a testa. Tuttavia si trattò di un esperimento, poiché dal 1961 si tornò alla somma dei tempi della 20 km, questa volta però considerando solo i primi tre uomini di ogni nazione. Finalmente nel 1965 nacque la 4×7,5 km come la conosciamo oggi, uscita poi dal limbo dell’ufficiosità e insignita del rango di “Campionato Mondiale” a cominciare dal 1966.

Proprio come nel settore femminile, dal punto di vista storico si nota un’evidente spaccatura nelle gerarchie coincidente con un evento geo-politico di portata epocale, che nel caso degli uomini è rappresentato dalla caduta del Muro di Berlino.
Difatti, dopo una brevissima egemonia norvegese, per un ventennio la staffetta maschile è un feudo di Unione Sovietica e Germania Est, che si spartiscono tutti i titoli iridati messi in palio tra il 1969 e il 1989 (eccezion fatta per un estemporaneo successo finlandese). Dal 1990 in poi invece i valori in campo sono cambiati, anche se raramente si è usciti dal novero delle superpotenze storiche.

Calendario Mondiali biathlon 2023: quando iniziano, orari giornalieri, programma, tv, streaming

Proprio due anni fa la Norvegia è diventata la prima nazione a raggiungere la doppia cifra in tema di successi, issandosi a 10 (1966, 1967, 2005, 2009, 2011, 2012, 2013, 2016, 2019, 2021). È stato così coronato il sorpasso ai danni dell’Unione Sovietica, le cui 9 affermazioni (1969, 1970, 1971, 1973, 1974, 1977, 1983, 1985, 1986) sono rimaste a lungo ineguagliate. L’Urss detiene però ancora oggi il primato di successi consecutivi (5).
Hanno primeggiato per 6 volte sia la Germania Est (1978, 1979, 1981, 1982, 1987, 1989) che la Germania unita (1991, 1995, 1997, 2003, 2004, 2015). Sono invece 5 i trionfi della Russia (1996, 2000, 2007, 2008, 2017). Si contano inoltre 2 vittorie per l’Italia (1990, 1993) e per la Francia (2001, 2020). Chiudono con 1 singolo successo Finlandia (1975) e Bielorussia (1999).

Considerando Paesi defunti e tutt’ora esistenti, sono quindici le differenti entità nazionali ad aver raccolto almeno una medaglia.
29 (10-13-6) – NORVEGIA
17 (9-5-3) – URSS
17 (6-3-8) – GERMANIA
13 (6-3-4) – GERMANIA EST
12 (5-5-2) – RUSSIA
9 (2-5-2) – FRANCIA
5 (1-3-1) – FINLANDIA
5 (1-1-3) – BIELORUSSIA
4 (2-0-2) – ITALIA
4 (0-1-3) – GERMANIA OVEST
3 (0-1-2) – POLONIA
3 (0-1-2) – AUSTRIA
3 (0-1-2) – SVEZIA
1 (0-0-1) – UCRAINA
1 (0-0-1) – CANADA

Dunque quattro medaglie per l’Italia.
Quelle d’oro portano la firma dello stesso quartetto. Il 18 marzo 1990 a Kontiolahti e il 14 febbraio 1993 a Borovetz si laurearono campioni del mondo Pier Alberto Carrara, Wilfried Pallhuber, Johann Passler e Andreas Zingerle.
Diverso il discorso per i due bronzi. Il primo fu conquistato il 23 febbraio 1986 a Oslo da Werner Kiem, Gottlieb Taschler, Johann Passler e Andreas Zingerle. Il secondo, e a oggi ultimo podio iridato della staffetta maschile azzurra, arrivò il 9 febbraio 1997 a Brezno-Osrblie con René Cattarinussi, Wilfried Pallhuber, Patrick Favre e Pier Alberto Carrara.

STAGIONE 2022-2023

Nella stagione in corso si sono disputate 4 staffette, nelle quali si è imposta una sola nazione e sono saliti sul podio appena quattro differenti Paesi.

La Norvegia ha conseguito tutte le 4 vittorie messe in palio. Dal canto suo, la Germania (0-2-2) non è mai scesa dal podio, spartendo equamente i propri piazzamenti fra secondo e terzo gradino. La Francia (0-1-2) assomma tre ingressi nella top-three, mentre la Svezia (0-1-0) si è presentata nel gotha della gara in una singola occasione, seppur alla piazza d’onore.

Capitolo Italia, questi sono i quartetti schierati in ognuna delle quattro staffette, con il relativo piazzamento al termine della competizione:

KONTIOLAHTI (15° posto)
Braunhofer – Giacomel – Cappellari – Zingerle

HOCHFILZEN (9° posto)
Bionaz – Giacomel – Zingerle – Fauner

RUHPOLDING (5° posto)
Cappellari – Bionaz – Braunhofer – Giacomel

ANTERSELVA (5° posto)
Braunhofer – Giacomel – Bionaz – Zeni

Foto: LivePhotoSport

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