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Biathlon, quante “prime volte” proprio ai Mondiali! Avremo un vincitore di medaglia d’oro del tutto inedito anche nel 2023?

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Martin Ponsiluoma

Un tempo si sarebbe usata l’espressione “versare fiumi d’inchiostro”. Nell’era della digitalizzazione si dovrebbe passare al detto “battere migliaia di caratteri”. Il concetto però non cambia. In ambito sportivo, prima delle manifestazioni iridate od olimpiche, si fa un gran parlare dei favoriti di ogni gara. Poi, però, capita immancabilmente di assistere a qualche successo totalmente a sorpresa, magari di atleti che mai avevano trionfato prima del giorno in cui è stata messa in palio una medaglia d’oro!

In Italia ne sappiamo qualcosa, soprattutto nello sci alpino. Rivolgersi a Daniela Ceccarelli e Patrick Staudacher per informazioni al riguardo. In alcuni casi l’affermazione ai Mondiali o ai Giochi olimpici è stata la prima di una luminosa carriera. In altri, come quello dei due azzurri, è stata la classica “Vittoria Chesney Hawkes”, ovverosia “The One and Only” (la sola e l’unica), come cantò la popstar britannica in una nota hit del 1991.

Con i Mondiali di biathlon ormai alle porte è impressionante constatare come, in questo appuntamento, la dinamica di cui sopra si verifichi più spesso di quanto si creda. In tempi recenti il settore maschile è quello più prolifico in tal senso. Proprio l’ultima manifestazione iridata andata in scena, quella di Pokljuka 2021, ha visto lo svedese Martin Ponsiluoma salire per la prima volta in carriera sul gradino più alto del podio nella sprint.

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Il fatto eclatante è che, andando a ritroso, si ritrova la stessa situazione con incredibile continuità. Ad Anterselva 2020 il francese Emilien Jacquelin ruppe il ghiaccio nell’inseguimento. A Östersund 2019 l’ucraino Dmytro Pidruchnyi fece saltare il banco nel medesimo format. A Hochfilzen 2017 accadde addirittura due volte, sia con il tedesco Benedikt Doll nella sprint che con l’americano Lowell Bailey nell’individuale!

Insomma, in ognuno degli ultimi quattro Mondiali abbiamo visto un atleta mai vincitore in precedenza fregiarsi di un titolo iridato! Peraltro, risalendo viepiù la corrente del tempo, si aggiunge il caso del teutonico Erik Lesser nell’inseguimento di Kontiolahti 2015. Ci fermiamo volutamente agli ultimi due cicli olimpici, perché altrimenti di episodi potrebbero esserne citati altri (seppur più sporadici).

Nel settore femminile c’è meno carne al fuoco, ma la dinamica non è certo peregrina. Se ci riferiamo all’ambito iridato, si deve tornare ai sensazionali accadimenti di Kontiolahti 2015, quando 3 ori su 4 furono appannaggio di donne ancora a quota zero affermazioni (Marie Dorin Habert ed Ekaterina Yurlova). Inoltre, se allarghiamo lo sguardo ai Giochi olimpici, si aggiunge alla compagnia Hanna Öberg a Pyeongchang 2018.

Ricapitolando, dal 2015 in poi ogni Mondiale a eccezione di quello del 2016 ha partorito almeno un vincitore o una vincitrice senza alcuna vittoria di primo livello antecedente. Questo significa che è più probabile vedere un trionfatore inaspettato piuttosto di assistere ai favoriti fare man bassa di titoli! Oberhof 2023 sarà foriera di protagonisti inattesi? Chi non sta ancora spettando la maiden victory incrocia le dita e spera.

Foto: La Presse

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