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Combinata nordica
Combinata nordica, Mondiali Planica 2023. Con Annika Sieff l’Italia sogna la seconda medaglia iridata della sua storia
L’Italia della combinata nordica abborda i Mondiali di Planica con concrete ambizioni di medaglia, quantomeno nel settore femminile. Annika Sieff è, infatti, una delle principali candidate al pendaglio iridato. Lo testimonia la terza posizione occupata nella classifica generale di Coppa del Mondo, alle spalle solo della norvegese Gyda Westvold Hansen (invitta in stagione) e della tedesca Nathalie Armbruster (sette podi in nove gare disputate nell’inverno corrente).
Tuttavia, la teutonica è stata battuta dall’azzurra in occasione del Mondiale junior, a dimostrazione di come la teenager trentina sia seconda solamente all’inarrivabile scandinava. Per il resto, sarà partita aperta appunto con Armbruster, con l’austriaca Lisa Hirner e con la norvegese Ida Marie Hagen. Eventualmente potrebbero provare a inserirsi l’altra tedesca Jenny Nowak, le gemelle giapponesi Yuna e Haruka Kasai, nonché la rediviva scandinava Mari Leinan Lund. I nomi sono questi e non si scappa.
Fondamentale per le ambizioni di Sieff sarà il salto. È obbligatorio volare il più lontano possibile e accumulare vantaggio su tutte coloro le quali di cognome non fanno Westvold Hansen, dopodiché si potrà sognare. I valori, dietro alla devastante cuginetta di Therese Johaug, sono fluidi. Annika può fregiarsi dell’argento così come piazzarsi settima, dipende da quali connotati assumerà la competizione dopo il segmento sul trampolino. Il pregresso stagionale ci dice che la vedette del movimento tricolore ha raccolto 3 podi in 9 gare, quindi è evidente quale sia la sua probabilità di abbrancare una medaglia. Poi, sappiamo bene come la gara secca sia una roulette. Se esce il numero giusto si entra nella storia, altrimenti si resta delusi.
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Per il resto, le aspettative sono più basse. C’è possibilità di ottenere un piazzamento di prestigio nella prova a squadre miste. Sulla carta l’Italia è la quinta forza in campo, ma con ampio distacco da Norvegia, Germania, Austria e Giappone. Molto complicato, dunque, sovvertire le gerarchie. La medaglia diventerebbe possibile solo con un serio imprevisto (squalifiche o cadute) che colpisca la metà delle nazioni del quartetto più quotato. Uno può capitare, immaginarne due rientra nella casistica del “più unico che raro”.
In ambito maschile, infine, il podio è fuori portata, a meno di una gara pazza ed estremamente condizionata dal meteo. Invero, forse non basterebbe neppure tale situazione per tornare su quel piedistallo già calcato sia ai Giochi olimpici del 2010 che ai Mondiali 2015. L’obiettivo per i vari Aaron Kostner, Samuel Costa, Alessandro Pittin e Raffaele Buzzi sarà quello di attestarsi fra i primi 20; issarsi nella top-15 sarebbe un ottimo risultato; far breccia nelle 10 posizioni più nobili rappresenterebbe un trionfo.
Foto: La Presse