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Coppa Davis 2023: nel fine settimana i preliminari. 12 sfide verso la fase a gironi, ci sono Zverev, Paul e Wawrinka

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Tommy Paul

Nel fine settimana andranno in scena i 12 confronti del turno preliminare di Coppa Davis, in questa che molto probabilmente è l’ultima volta nella versione ideata dall’ITF con il gruppo Kosmos (Gerard Piqué). Di ciò che accadrà dal 2024 in avanti, dopo la rottura tra le due citate parti, ancora nulla si sa, ma appare chiaro che continuare sulla falsariga del periodo 2019-2023, che non ha minimamente portato i risultati sperati, non si può. Andiamo, ad ogni modo, a scoprire i confronti di scena per mezzo mondo.

Un’annotazione fondamentale va fatta prima di ogni cosa: Australia e Canada non sono qui presenti perché già alla fase a gironi, come da regolamento che prevede il pass automatico per finalista e vincitrice dell’anno precedente. A Italia e Spagna (ultimo atto del connubio ITF-Kosmos, peraltro) è stata invece concessa una wild card per passare direttamente a quel che vedremo nel mese di settembre.

Coppa Davis 2023, perché l’Italia è esentata dalle qualificazioni e quando giocherà: il regolamento

CROAZIA-AUSTRIA (4-5 febbraio a Rijeka/Fiume, Croazia, veloce indoor)
Croazia: Marin Cilic, Borna Coric, Borna Gojo, Mate Pavic, Nikola Mektic. Capitano: Vedran Martic
Austria: Dominic Thiem, Jurij Rodionov, Dennis Novak, Lukas Miedler, Alexander Erler. Capitano: Jurgen Melzer
Oggi come oggi è nettamente favorita la Croazia. Sì, l’Austria ha Dominic Thiem, ma non ha sostanzialmente competitività dal momento che l’ex vincitore degli US Open 2020 non si è mai davvero ripreso dai guai di seconda metà di 2021 e inizio di 2022. E anche il doppio è un punto nettamente a favore dei croati.

UNGHERIA-FRANCIA (3-4 febbraio a Tatabanya, Ungheria, veloce indoor)
Ungheria: Marton Fucsovics Fabian Marozsan, Zsombor Piros, Mate Valkusz, Gergely Madarasz. Capitano: Zoltan Nagy
Francia: Benjamin Bonzi, Adrian Mannarino, Arthur Rinderknech, Ugo Humbert, Nicolas Mahut. Capitano: Sebastien Grosjean
L’Ungheria, per avere delle speranze, deve puntare sui due incontri del suo numero 1, Marton Fucsovics, perché negli altri tre, da qualunque parte la si veda, parte sfavorita. In breve, ai magiari serve un miracolo contro una Francia che, pur senza stelle conclamate, ha una qualità media di gioco estremamente elevata.

UZBEKISTAN-USA (3-4 febbraio a Tashkent, Uzbekistan, veloce indoor)
Uzbekistan: Sergey Fomin, Khumoyun Sultanov, Denis Istomin, Sanjar Fayziev, Amir Milushev. Capitano (giocatore): Denis Istomin
USA: Tommy Paul, Mackenzie McDonald, Denis Kudla, Rajeev Ram, Austin Krajicek. Capitano: David Nainkin
Non è più l’Uzbekistan dei tempi in cui Denis Istomin poteva fare squadra praticamente da solo. Di fatto è una sorta di trasferta indolore per il team americano, che deve semplicemente impegnarsi quel tanto che basta per staccare il pass.

GERMANIA-SVIZZERA (3-4 febbraio a Trier, Germania, veloce indoor)
Germania: Alexander Zverev, Oscar Otte, Daniel Altmaier, Tim Puetz, Andreas Mies. Capitano: Michael Kohlmann
Svizzera: Marc-Andrea Huesler, Dominic Stricker, Leandro Riedi, Stan Wawrinka, Alexander Ritschard. Capitano: Severin Luthi
Sfida interessante per due motivi. Uno è legato alla condizione di Zverev, che non è apparso in grande stato nell’inizio di 2022 (ma era prevedibile). L’altro passa dal ritorno di Stan Wawrinka in Davis, che non giocava addirittura dal 2015 (cioè poco dopo l’unico trionfo elvetico, quello del 2014, marchiato da lui e Roger Federer).

COLOMBIA-GRAN BRETAGNA (3-4 febbraio a Cota, Colombia, terra outdoor)
Colombia: Nicolas Mejia, Nicolas Barrientos, Cristian Rodriguez, Juan Sebastian Cabal, Robert Farah. Capitano: Alejandro Falla
Gran Bretagna: Cameron Norrie, Daniel Evans, Jack Draper, Neal Skupski, Joe Salisbury. Capitano: Leon Smith
Britannici favoriti soprattutto per i singolari, dato che l’unico confronto teoricamente equilibrato è il doppio. Certo, c’è sempre quel pizzico di attenzione da mettere in campo quando si tratta di ambiente ostile: parliamo di Colombia, di terra rossa e di una città, Cota, che si trova a oltre 2500 metri di altura con tutto quel che ne consegue.

NORVEGIA-SERBIA (3-4 febbraio a Oslo, Norvegia, veloce indoor)
Norvegia: Casper Ruud, Viktor Durasovic, Andreja Petrovic, Lukas Hellum Lilleengen, Herman Hoeyeraal. Capitano: Anders Haseth
Serbia: Miomir Kecmanovic, Filip Krajinovic, Laslo Djere, Hamad Medjedovic, Nikola Cacic. Capitano: Viktor Troicki
Banalmente, l’unica speranza che la Norvegia ha è di far funzionare il doppio o, in alternativa, di trovare un miracolo da Viktor Durasovic contro uno dei singolaristi serbi. Non basta Ruud a dare alla selezione scandinava lo status di favorita di questo confronto.

CILE-KAZAKISTAN (4-5 febbraio a La Serena, Cile, terra outdoor)
Cile: Alejandro Tabilo, Cristian Garin, Nicolas Jarry, Marcelo Tomas Barrios Vera, Gonzalo Lama. Capitano: Nicolas Massu
Kazakistan: Alexander Bublik, Timofey Skatov, Mikhail Kukushkin, Aleksandr Nedovyesov, Andrey Golubev. Capitano: Yuri Schukin
La follia di Bublik potrebbe non bastare al Kazakistan contro questo Cile che, dopotutto, di qualità ne ha da mostrare soprattutto coni singolaristi. Oltretutto, le condizioni casalinghe favoriscono decisamente la squadra sudamericana.

COREA DEL SUD-BELGIO (4-5 febbraio a Seul, Corea del Sud, veloce indoor)
Corea del Sud: Soonwoo Kwon, Seong Chan Hong, Jisung Nam, Minkyu Song. Capitano: Seong-Kyu Park
Belgio: David Goffin, Zizou Bergs, Joris de Loore, Sander Gillé, Joran Vliegen. Capitano: Johan van Herck
In teoria una trasferta indolore, quella belga, in pratica c’è da evitare l’accensione di Soonwoo Kwon, il migliore dei suoi. Chiaramente la selezione ospite ha un punto a favore molto evidente, ed è quello del doppio, al di là della coppia Goffin-Bergs (ma su quest’ultimo c’è una riserva di incostanza).

SVEZIA-BOSNIA ED ERZEGOVINA (3-4 febbraio a Stoccolma, Svezia, veloce indoor)
Svezia: Mikael Ymer, Elias Ymer, Karl Friberg, Leo Borg, Andre Goransson. Capitano: Johan Hedsberg
Bosnia ed Erzegovina: Damir Dzumhur, Nerman Fatic, Mirza Basic, Tomislav Brkic. Capitano: Zoran Zrnic
Forse il confronto meno forte a livello generale, che si dovrebbe giocare su quanto riuscirà a offrire Dzumhur ai bosniaci. Lui è uno, gli Ymer sono due, il doppio potrebbe diventare l’ago della bilancia. Il terreno, peraltro, non favorisce particolarmente nessuna delle due squadre.

OLANDA-SLOVACCHIA (4-5 febbraio a Groningen, Olanda, veloce indoor)
Olanda: Botic van de Zandschulp, Tallon Griekspoor, Tim van Rijthoven, Wesley Koolhof, Matwe Middelkoop. Capitano: Paul Haarhuis
Slovacchia: Alex Molcan, Norbert Gombos, Jozef Kovalik, Lukas Klein, Igor Zelenay. Capitano: Tibor Toth
Il team olandese può fregiarsi di una forza media importante, ora che van de Zandschulp, Griekspoor e van Rijthoven giocano con costanza sul circuito maggiore. Questo dovrebbe garantire un successo abbastanza semplice, anche in virtù della presenza del collaudato doppio Koolhof/Middelkoop.

FINLANDIA-ARGENTINA (4-5 febbraio a Espoo, Finlandia, veloce indoor)
Finlandia: Emil Ruusuvuori, Otto Virtanen, Eero Vasa, Patrik Niklas-Salminen, Harri Heliovaara. Capitano: Jarkko Nieminen
Argentina: Francisco Cerundolo, Padro Cachin, Facundo Bagnis, Andres Molteni, Maximo Gonzalez. Capitano: Guillermo Coria
Trasferta complicata da interpretare, quella argentina. In teoria i favori del pronostico ci starebbero tutti, ma una fetta importante della squadra non ha abitudine a giocare lontano dal rosso e, per questo, ci potrebbero essere dei risultati a sorpresa.

PORTOGALLO-REPUBBLICA CECA (4 5 febbraio a Maia, Portogallo, terra indoor)
Portogallo: Joao Sousa, Nuno Borges, Frederico Ferreira Silva, Gastao Elias, Francisco Cabral. Capitano: Rui Machado
Repubblica Ceca: Jiri Lehecka, Tomas Machac, Vit Kopriva, Jakub Mensik, Adam Pavlasek. Capitano: Jaroslav Navratil
La buona forma di Lehecka fa sorridere la Repubblica Ceca, ma attenzione: il Portogallo ha deciso di giocarsi le proprie carte in un impianto non grande, ma molto caldo dal punto di vista del pubblico. E anche la coppia Sousa-Borges il suo che di forma ce l’ha.

Foto: LaPresse

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