Festival di Sanremo
LIVE Sanremo 2023, 11 febbraio in DIRETTA: vince Marco Mengoni, il video dell’esibizione. Lazza e Mr. Rain sul podio
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IL VIDEO DELL’ESIBIZIONE DI MARCO MENGONI
QUANTI SOLDI HA GUADAGNATO MARCO MENGONI?
2.38: L’appuntamento è per il prossimo anno con il Festival. Grazie per averci seguito e buonanotte!
2.36: E’ stata un’edizione seguitissima questa 73ma del Festival di Sanremo. L’ennesimo trionfo di Amadeus, che difficilmente la Rai si lascerà sfuggire per il prossimo anno
2.34: Il podio vede Marco Mengoni sul gradino più alto, secondo posto per Lazza, terza piazza per Mr. Rain. Mengoni è sul palco dellò’Ariston per cantare ancora una volta il suo pezzo Due Vite
2.33: Mengoni dedica la vittoria a tutte le donne che hanno partecipato al Festival. In finale c’erano solo uomini
2.31: VINCE LA 73MA EDIZIONE DEL FESTIVAL MARCO MENGONI!!!
2.31: Al terzo posto Mr. Rain
2.31: Quarto posto per Ultimo
2.30: Al quinto posto Tananai
2.29: CI SIAMO! Tra poco sarà assegnato il trofeo del Festival di Sanremo 2023
2.28: Il poremio consegnato dall’Orchestra del Festival va a Marco Mengoni
2.26: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo va ai Coma_Cose
2.25: Premio della Sala Stam,pa Lucio Dalla va a Colapesce e Dimartino
2.24: Premio della critica Mia Martini va a Colapesce e Dimartino con Splash
2.20: Stop al televoto
2.14: Toccante la lettera di Zelensky, che preannuncia la vittoria. Ora il gruppo ucraino Antityla
2.12: E’ il momento della lettera di Zelensky indirizzata agli italiani
2.10: Visibilmente emozionato Mr. Rain, una delle rivelazioni di questa edizione di Sanremo
2.06: Padronanza del palco ed emozione per Marco Mengoni, grande applauso dell’Ariston. E’ la volta di Mr. Rain, senza bambini
2.00 L’ovazione dell’Ariston per Lazza che ha fatto ballare. Una scarica di energia, utile a quest’ora. Ora c’è Mengoni
1.56: Applausi per Tananai, ora sul palco dell’Ariston c’è Lazza
1.52: E’ il momento di Tananai con Tango
1.46: Tocca a Ultimo aprire il girone dei vincenti. Ognuno ricanta il suo pezzo
1.45: In finale ci sono Tananai, Mr. Rain, Ultimo, Marco Mengoni e Lazza
1.44: 16) Articolo 31, 15) LDA, 14) Ariete, 13) Coma_Cose, 12) Grignani, 11) Modà, 10) Colapesce e Diomartino, 9) Elodie, 8) Rosa Chemical, 7) Madame, 6) Giorgia
1.40: 28) Sethu, 27) Shari, 26) Will, 25) Anna Oxa, 24) Olly, 23) Levante, 22) Gianmaria, 21), Cugini di Campagna, 20) Colla Zio, 19) Mara Sattei, 18) Leo Gassmann, 17) Paola e Chiara
1.39: E’ il momento della classifica finale. Dopo i meme scovati da Chiara Ferragni
1.31: Stop al televoto, pubblicità
1.29: Rivolto al pubblico giovane, non aggiunge granchè alla serata
1.27: SETHU
Marco De Lauri, in arte Sethu, è un artista nato a Savona nel 1997. Sviluppa la sua identità artistica assieme al fratello gemello Jiz, con il quale comincia a fare musica e a muovere i primi passi nella scena punk/rap ligure, per poi espandersi verso ulteriori orizzonti musicali. Sethu attraverso la sua musica racconta una generazione che vive tra incertezze, ansie e paure per il futuro. Nella sua musica converge uno stile fluido e pieno di contaminazioni.
Il primo progetto pubblicato dall’artista ufficialmente nel 2018 è l’EP “Spero ti renda triste”. Questo progetto contiene 6 brani che evidenziano le due dimensioni di Sethu che saranno poi la base del suono che svilupperà negli anni a venire. Nel 2019 Sethu attira l’interesse degli addetti ai lavori con i singoli “Butterfly Knife”, e “Hotspot” (ft. Lil Sadape) che diventano virali grazie al carattere “Metal Trap” che contraddistingueva l’artista in quel periodo. Nel 2020 Sethu pubblica 3 singoli: “Blacklist”, “Calmo” e “Pioverà per sempre”. L’ultima pubblicazione vede un’apertura del percorso dell’artista verso la direzione di una Trap più melodica, alternando lo scream alla voce in un’ottica più pop.
Il 2021 e il 2022 sono anni in cui vengono pubblicati diversi featuring: Sethu collabora, fra gli altri, con Don Said, gli ISIDE, Wako, Anzij e Claudym. Con quest’ultima apre i concerti dei Pinguini Tattici Nucleari al Forum D’Assago e Willie Peyote a Milano. Nel 2022 Sethu pubblica il nuovo singolo “Giro di notte”. MTV Italia lo sceglie come Artista del mese di settembre, mentre viene invitato ad esibirsi all’evento PLUG MI insieme ad altri artisti della scena urban italiana come Shiva e Rhove. Sethu ama gli anime, gli scheletri e il colore nero. Il suo idolo è Kanye West e fondamentalmente è un inguaribile doomer. Nel 2022 partecipa a Sanremo Giovani con il brano “Sottoterra”.
Sethu – “Cause perse” (TESTO: Marco De Lauri (Sethu) MUSICA: Giorgio De Lauri (Jiz)
Canzone incalzante e sicuramente urgente per lui, ma al primo ascolto sembra un po’ una causa persa per noi. Un altro dei pezzi più veloci di Sanremo 2023 è quello di Sethu, uno degli esordienti di “Sanremo Giovani”. «Siamo due cause perse, me lo dicevi sempre, ho messo i tappi alle orecchie» canta nel ritornello il giovane artista, con una vocalità lancinante, a tratti persino rabbiosa, che lo avvicina allo stile di Blanco.
1.24: Un buon finale di Grignani che si riscatta ed emoziona
1.23: Il brano è sicuramente interessante ma Grignani sembra aver preso l’intonazione. Peccato
1.21: Gianluca Grignani
Quando ti manca il fiato
di G. Grignani – E. Melozzi
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Falco a Metà/Ravenscry – Milano
Mio padre tornava la sera
Ed era forte quando era in vena
Questo lo ricordo bene
Sì questo lo ricordo bene
Mio padre era uno dei tanti
Ma era il mio eroe quando mi sorrideva
Vivevamo ancora insieme
Questo lo ricordo bene
E poi… non ricordo più
Dopo vent’anni dalla terra dei ricordi
Mi chiamano
(Mi chiamano)
Spaccando in due il silenzio
Con uno squillo del telefono
Ciao sono papà
Come va Gianluca?
Ma no che non sto male
Ma quando accadrà
Tu verrai o no al mio funerale
Tu verrai o no?
Ed io non ho parlato più
Ho tenuto tutto dentro
E ho messo giù
Poi ci ho pensato su
Sì ci ho pensato su
Ciao papà o addio papà
Io ti perdono
Le mie lacrime sono sincere
Ma c’è chi non lo farà
Tu accettala la verità
E in mezzo a chi finge cordoglio
Sarò il tuo orgoglio
Perché chi ha troppa libertà
Non ha parole,
Quando fa male ma male davvero
Sono coltelli che cadon dal cielo
Fan sanguinare anche l’uomo più duro
Anche se son cresciuto da solo
A modo mio
Sì e tu sai a modo mio
Ciao papà o addio papà
Questa canzone te la canto adesso
Perché tu sappia che ti amo lo stesso
E per il resto ognuno giudichi se stesso
Questa è l’unica legge
Che conosco e rispetto
Ti ricordi quando ti dicevo
Che la vita chiede i conti al passato
Proprio quando ti manca il fiato
E chi sa la verità
Mi dica perché faccio fatica a staccare le dita
Oh oh
A smettere di suonare
Quando la musica è finita
È questo che devo imparare… da te
Forse non volevi o me lo hai insegnato?
Non fare accordi con i ricordi
Quando ti manca il fiato
1.20: GIANLUCA GRIGNANI
Cantautore e chitarrista milanese, Gianluca Grignani è un cantautore e produttore discografico tra i più iconici degli anni 2000. La sua attività musicale inizia nel 1994, quando si presenta al pubblico a Sanremo Giovani con la canzone “La mia storia tra le dita“. Pochi mesi dopo si presenta a Sanremo nella categoria nuove proposte con il brano “Destinazione Paradiso”, il quale ottiene un enorme successo fin dal principio.
L’album che ne deriva, con l’omonimo titolo, vende in un solo anno due milioni di copie. Dopo questo enorme successo, condito anche da vari premi come il Telegatto, Grignani scompare improvvisamente dalle scene e comincia a prendere piede una leggenda metropolitana secondo cui sarebbe addirittura morto di overdose. Ovviamente è vivo e vegeto e torna presto a cantare. Il brano “La fabbrica di plastica”, apparso nel 1996 viene addirittura definito dalla rivista Rollingstone come il brano che meglio rappresenta il rock italiano nel 2013, dopo un sondaggio lanciato sui social network.
Gianluca Grignani ha venduto complessivamente 5 milioni di dischi e vanta nella sua collezione anche un disco di diamante e numerosi dischi d’oro e di platino. Nel 2002 torna a Sanremo con la canzone “Lacrime dalla Luna“, La sua carriera musicale e la sua fortuna mediatica è influenzata fortemente dalla sua vita abbastanza controversa, ma la bravura di questo artista è fuori da ogni dubbio. In totale ha partecipato a sei Festival di Sanremo, senza però classificarsi mai oltre al sesto posto.
Gianluca Grignani – “Quando ti manca il fiato” (TESTO e MUSICA: Gianluca Grignani, Enrico Melozzi)
Sospesa tra sangue e lacrime è forse la canzone che trasuda più verità di tutte quelle ascoltate. Intensa, vera come i compromessi che Gianlcuca NON ha mai accettato. Una dedica al padre tra odio, amore, ma soprattutto perdono e una scusa per guardarsi dentro: “E’ questo che devo imparare da te … non fare accordi con i ricordi quando ti manca il fiato”.
Al suo sesto Sanremo da Big, Gianluca Grignani presenta una canzone dedicata a suo padre, un commovente brano che unisce l’intensità dell’orchestra alle sonorità del rock, scritta assieme a Enrico Melozzi (direttore d’orchestra ben noto al pubblico del Festival). Il brano è un vero racconto autobiografico: Gianluca ricorda un padre forte ma sorridente che poi, a un certo punto, ha lasciato la casa dove vivevano insieme. Un giorno, riceve una telefonata che gli dice: «Ma no che non sto male, ma quando accadrà tu verrai o no al mio funerale?». Grignani a quel punto sceglie di perdonare e dice: «In mezzo a chi finge cordoglio sarò il tuo orgoglio».
1.18: Il pezzo r&b non decolla. Poco spontanea, poco incisiva Shari.
1.17: SHARI
Classe ’02, nata in provincia di Gorizia, Shari entra in contatto sin da piccola con la musica. Il 2020 è un anno di transizione per l’artista, che inizia un percorso di ricerca della propria cifra stilistica, sperimentando su sonorità e atmosfere diverse, ispirata dal lavoro di artiste eclettiche come Little Simz, Pip Millett, Arlo Parks, FKA Twigs.
Nella musica di Shari confluiscono le sonorità black, il nu-soul, l’r&b, ma anche l’urban, il rap, il pop, il mondo dell’elettronica. Un progetto che fa della metamorfosi continua il suo punto di forza. Dopo aver contribuito a “L’angelo caduto”, contenuta in “FLOP” di Salmo, Shari partecipa anche a “TESTAMENTO – La resa dei conti”, brano scelto come colonna promozionale da Sky Italia per Gomorra 5. Inizia poi a pubblicare diversi singoli, testimonianze della sua voglia di sperimentare: “NO ONE ELSE”, “Un altro giro”, “Lo Detesto”; A queste pubblicazioni fa seguito “Fake Music”, il primo EP dell’artista, nato dalla forte influenza della musica dance sul sound contemporaneo.
Shari – “Egoista” (TESTO: Shari Noioso MUSICA: Shari Noioso, Maurizio Pisciottu (Salmo), Luciano Fenudi, Riccardo Puddu)
In quota Madame ma coraggiosa. Una delle più contemporanee e meno sanremesi. Con un finale in crescendo “Vorrei, vorrei, ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista”
C’è anche il rapper-fenomeno Salmo tra gli autori della musica di questo brano, con cui debutta a Sanremo l’esordiente Shari, scelta durante lo show “Sanremo Giovani”. La giovane artista ha una vocalità che è quella tipica delle nuove generazioni del pop italiano, ma nel brano il parlato si unisce in modo inaspettato con una melodia che, con l’aiuto di un arrangiamento intelligente, entra di diritto nei territori del soul. «Ci fossi tu qua con me mi sentirei un po’ meno egoista mentre stappo sta birra che sa di the» è la frase da segnare di un brano dove si abbattono con onestà alcune barriere delle convenzioni sociali (e musicali) legate alla sessualità.
1.14: Un pezzo di difficoltà altissima, l’Ariston capisce e applaude fragorosamente
1.12: Il pezzo funziona, Anna Oxa è una fuoriclasse. Il ritornello ha grande ampiezza, ottimo l’arrangiamento e la voce riempie
1.11: Anna Oxa
Sali (Canto dell’anima)
di A. Oxa – F. Bianconi – Kaballà – F. Zanotti
Ed. Oxarte – Chiasso
Bocche piene di falsità che nutre il mondo
Mani prive di dignità, votate a Dio
Sali, uomo, sali e dimentica
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Occhi dell’ambiguità dei nostri tempi
Vite frammentate senza verità
Sali, donna, sali e resuscita
Sali e ritorna alla (tua) nascita
Libera l’anima
Come rondini la sera
Vola libera
Nitida come il canto dell’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
Arca dell’umanità andata a fondo
Cuori puri mangiati dall’avidità
Sali e poi un’altra vita tu
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai,
Vivrai, Vivrai, Vivrai
Libera l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
Sali… sali… Rosa… sali
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome… oh…
Che non ha nome
Oh… oh… oh… oh… oh… oh… oh…
Nitida l’anima
Come stella dell’aurora
Di un mattino che non c’è
E che non ha nome
1.10: ANNA OXA
Un’altra pietra miliare del pop italiano, Anna Hoxha di nascita è una delle voci più iconiche della musica nostrana. Ha collaborato con grandi artisti come Fausto Leali, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Amedeo Minghi, Rino Gaetano, Giorgio Gaber, Mario Lavezzi e Roberto Vecchioni e ha reinterpretato brani di artist internazionali come Patti Smith e John Lennon. Anna Oxa vanta quattordici partecipazioni al Festival di Sanremo, la prima nel 1978 e l’ultima nel 2011. In mezzo, ha vinto due volte: la prima nel 1989, in duetto con Fausto Leali, con la canzone “Ti lascerò“, mentre la seconda da solista nel 1999 con il brano “Senza pietà”. Nel 1989, sempre in coppia con Leali, partecipa anche all’Eurovision Song Contest, aggiudicandosi il nono posto con il brano “Avrei voluto”.
La carriera della Oxa copre più di trent’anni di musica italiana. Insieme ai Cugini di Campagna può essere considerata una quota vintage di questa edizione, ma la sua grinta e la sua attualità perenne fanno presagire grandi emozioni.
Anna Oxa – “Sali (Canto dell’anima)” (TESTO: Anna Oxa, Francesco Bianconi, Kaballà MUSICA: Fio Zanotti)
“Vite frammentate senza verità…libera l’anima”. La musica ci riporta la Oxa migliore con testo profondo e cucito sui suoi pensieri di oggi. Poteva correre moltissimi rischi invece è una gran bella canzone difficile da interpretare a cui lei, sono certa, renderà giustizia.
Ci sono anche anche Francesco Bianconi (leader dei Baustelle) e Kaballà tra gli autori del brano pop, ma dal retrogusto soul, con cui Anna Oxa torna a Sanremo per la quindicesima volta. La straordinaria voce dell’artista esplode davvero nel ritornello, dove recita: «Libera l’anima come rondini la sera, vola libera, nitida come il canto dell’anima». Il brano sembra invitare l’essere umano ad abbandonare le falsità del mondo, le ambiguità e le «vite frammentate senza verità» per ascendere, appunto, a un livello di coscienza superiore.
1.07: La cassa in 4 impera. Gianmaria ha più personalità di chi lo ha preceduto tra i giovani. La chiusura tra il pubblico lo sta a dimostrare
1.06: Gianmaria
Mostro
di G. Volpato – G. Manilardi – V. Centrella – A. Filippelli –
- Petrozzino – G. Volpato – G. Manilardi
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Sony Music Publishing (Italy)/Gorilla Publishing – Milano
Ti ho baciato sulla fronte, sono uscito,
Ho tenuto il bacio che mi hai dato in viso
Per non correre nessun rischio
Ho occupato uno spazio più piccolo
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
Sono entrato con la macchina in giardino
Perché non vedevo l’ora di tornare
Ora che sorella mia tu sei madre
Dimmi se siamo ancora fratelli
Che mi sono perso? Ero solo distratto, da me
E se correre fuori, mi lascia fermo dentro
Allora spero di stancarmi presto
E se seguendo gli altri, lascio indietro me stesso
Farò di tutto per stare da solo un momento
Ma che ti sembro un mostro?
Guarda che sono apposto
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Stavo pensando a me
Ti ho lasciato sopra il letto un mio libro
Così sai che tornerò
Ma con tutti quanti i letti che ho visto
Con che faccia tornerò?
Voglio entrare nei discorsi deciso,
Ma mi sono perso tanto e che dico?
Se non sai mai di che si parla tanto vale star zitto
E se le stelle fuori mi hanno tenuto sveglio
Vuol dire che ho avuto più di un pensiero
Se per allontanarsi basta prendere spazio
Allora diamogli un senso
Ma che ti sembro un mostro?
Guarda che sono apposto
Che mi sono perso, ero solo distratto, da me
Mò che ti sembro un mostro
L’ho pensato pure io un secondo
Che mi sono perso, ero solo distratto,
Stavo pensando a me
Ma che ti sembro un mostro
1.05: GIANMARIA
Il vincitore di “Sanremo Giovani 2022” nasce nel 2022 e cresce nella città di Vicenza, dove fin da giovanissimo inizia a comporre e a registrare brani.
Cresce con il cantautorato e si appassiona da giovanissimo all’hip hop italiano e internazionale. Approfondisce la collaborazione con produttori come Bias, produttore di Madame. Pubblica poi due singoli con loro “Mamma Scusa” e “Ascolta”.
Partecipa nel 2021 alla quindicesima edizione di “X Factor” dove presenta i suoi inediti “I suicidi“ e “Senza Saliva”, entrambi contenuti in “Fallirò” l’EP di debutto dell’artista, uscito per Epic/Sony Music a inizio 2022.
Sempre nel 2022 debutta live con il suo primo tour, il “Fallirò Tour” con cui, accompagnato da una band, si esibisce per l’Italia e sul palco dei più importanti festival italiani (MI AMI Fest, Pinewood, Collisioni).
Nei suoi lavori sente forte l’influenza del cantautorato italiano, del punk e del pop inglese, dell’R&B americano, della musica urban francese.
A “Sanremo Giovani 2022” ha presentato il brano “La città che odi”.
Gianmaria – “Mostro” (TESTO: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi MUSICA: Gianmaria Volpato, Gianmarco Manilardi, Vito Petrozzino, Antonio Filippelli, Vincenzo Centrella)
Riconoscibile ma forse troppo con il rischio del già sentito. Lui piace e piacerà: “e se correre fuori mi lascia fermo dentro…ma che ti sembro un mostro?”. Curiosa di vederlo sul palco dell’Ariston.
Gianmaria è un altro dei sei esordienti a Sanremo scelti a “Sanremo Giovani”. La vocalità del giovane cantautore si rifà a quella del nuovo pop italiano, ma nel ritornello una cassa ritmata porta questo pezzo in territori più vicini all’elettronica. «Ma che ti sembro un mostro? Guarda che sono a posto» è il ritornello di un pezzo dedicato non a un sentimento romantico, ma agli affetti famigliari: «Ora che sorella mia sei madre, dimmi se siamo ancora fratelli»
1.04: Leo Gassmann è un bravo cantante! Meritava qualcosa di meglio
1.03: Melodia un po’ banale per Leo Gassmann. C’è qualche richiamo a Felicità di Al Bano e Romina
1.01: Leo Gassmann
Terzo cuore
di R. Zanotti – L. Gassmann – G. Pesenti – M. Paganelli – R. Zanotti
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova
Quando mi hai letto la mano
Ci hai visto mille problemi e mille guai
Dovevi starmi lontano
Ma mi hai risposto che tu non scappi mai
Ci siam lasciati e ripresi
Come i trapezisti del Cirque Du Soleil
Ma non ci siamo mai arresi
Abbiamo contato le stelle come fossero nei
Di una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
Per sentirsi meglio
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
Penso di avere talento
Per trasformar le sfide in sfighe ormai
Non so più cosa sento, no
E guardo solamente serie crime
Mi illuderò che ci sia un colpevole per ogni male
Si però è una bugia perché spesso le cose succedono e amen
Era una storia straordinaria quanto incasinata
Quando ci concederemo un po’ di acqua passata
Come fanno i buoni amici
O le strade di Parigi
Per sentirsi meglio
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
Non mi importa di avere ragione se poi resto sempre da solo
Meglio avere torto con te
Forse voli in un cielo migliore ma giuro che non ti abbandono
Sei il mio terzo cuore
So che hai riso quando ho detto che io ho
Tre cuori dentro al petto
Ma ora no, non so quale inseguirò
Perché mi sembra inutile
E sai che uno lo uso per ridere i giorni di festa
Il secondo mi fa tener duro nel mare in tempesta
E l’ultimo mio cuore devo costringerlo a dimenticarsi il tuo nome, non vuole
Maledetto terzo cuore!
1.00: LEO GASSMAN
Di lui si è parlato moltissimo sui social nell’ultimo periodo. Figlio di Alessandro Gassman, celebre attore, deve il suo successo alla partecipazione al talent X-Factor nel 2018. Nel 2020 ha partecipato a Sanremo nella sezione Giovani, di cui ovviamente si è aggiudicato la vittoria con il brano “Vai bene così”. Quest’anno torna a gareggiare tra i Big, ma l’internet è diviso a metà tra chi lo considera una nuova promessa del cantautorato italiano e chi, invece, lo vede come un cantante adatto ai social e nulla più. La sua carriera è estremamente giovane e in questi casi il giudizio è solo soggettivo. Solo il tempo ci dirà cosa ha in serbo per noi il dolce Leo…
Leo Gassmann – “Terzo cuore” (TESTO: Riccardo Zanotti, Leo Gasmann MUSICA: Riccardo Zanotti, Giorgio Pesenti, Marco Paganelli)
Si sente fortissimo il tocco di Riccardo Pinguini Zanotti nella scelta delle parole “quando ci concederemo un po’ di acqua passata come fanno i buoni amici o le strade di Parigi…” perchè una storia finita possa sdrammatizzare anche se stessa. Incalzante e orecchiabile. Gassmann in assenza di ballata risulta più coraggioso.
La canzone di Leo Gassmann, vincitore a Sanremo tra le Nuove proposte nel 2020 (e figlio di Alessandro), è stata scritta con Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari. Quali sono i tre cuori che una persona porta nel petto? Il primo è quello che regala la capacità di ridere, il secondo quella di sconfiggere le avversità. E poi, c’è quello che soffre perché non riesce a dimenticare un amore: «Ci siamo lasciati e ripresi come i trapezisti del Cirque de Soleil» dice a un certo punto Leo. Ed è proprio su questo «Maledetto terzo cuore» che è incentrata questa ballata pop molto radiofonica.
0.57: Will e Olly, oltre ad avere la doppia L nel nome, sono completamente sovrapponibili. Difficile distinguerli
0.56: Will
Stupido
di W. Busetti – S. Cremonini – A. Pugliese
Ed. Eclectic Music Publishing/Thaurus Publishing/
Starpoint International/Universal Music Publishing Ricordi – Milano – Roma – Milano
La nostra storia non è andata come pensi tu
Ti mentirei se ti dicessi non ti penso più
Io in verità mi sono perso
Per me sei il mare aperto
E l’odio è una corrente che ci tira giù
Ti chiedo scusa se poi annego in una lacrima
Ma non riesco a voltare pagina
Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano,
Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò
Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no,
Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò
Ma a volte io mi sento stupido
Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano
Volevo fare il poeta, ora l’essere umano
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me
Ora mi chiedo che cosa farai da grande
Ormai ti vedo andare sempre più distante da me
E so che forse tu lo trovi divertente, ma non mi è rimasto niente,
Se non qualche ricordo di noi
Il tempo può andare all’indietro se vuoi
Anche se
Parole parole non bastano, siamo occasioni che passano,
Siamo dolori che canterò, so che se torni non basterò
Siamo ferite che ballano, io non sopporto chi parla no,
Siamo dolori che canterò e so che se torni non basterò
Ma a volte io mi sento stupido
Volevo tutto il pianeta stringerlo in una mano
Volevo fare il poeta, ora l’essere umano
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me
E a volte io mi sento stupido, ma ruberò le lacrime che ti porta via il vento
Lo sai come mi sento, perché so che mi senti, nel pieno della notte
Mi tremerà la voce, darò la colpa al freddo
E non tornerò
E divento pure un po’ banale
Come dirti che se non ci sei non so che fare
E poi ti chiamo subito
Ma dubito che tu voglia rispondermi
Ora che non sei più parte di me
0.55: WILL
William Busetti, in arte Will nasce nel 1999 a Vittorio Veneto e trascorre la sua adolescenza a Soligo. Da bambino pratica il calcio e ascolta tanta musica. Alla fine del liceo la passione per la musica prende il sopravvento e Will inizia a scrivere i primi testi, ispirato soprattutto dalle canzoni rap italiane che ascolta come valvola di sfogo per evadere la monotonia della vita di provincia.
Alla fine del 2019 pubblica i suoi primi brani su YouTube e spinto dai risultati positivi si convince che la sua musica può diventare più che una passione.
È nel 2020 con il brano “Estate” che Will arriva al grande pubblico. Il brano (certificato disco di platino), liberamente ispirato a “Someone you loved” di Lewis Capaldi, ha superato oltre 40 milioni di stream totali solo su Spotify. A giugno 2022 l’artista pubblica il suo primo Ep “Chi sono veramente” la cui uscita è stata accolta con milioni di ascolti, segue nell’autunno un mini tour invernale da sold out nelle principali città italiane. Nel 2022 partecipa a Sanremo Giovani con il brano “Le cose più importanti”.
Will – “Stupido” (TESTO: William Busetti (Will) MUSICA: Simone Cremonini, Andrea Pugliese)
Una canzone onesta che serve per capire che la stoffa c’è. Senza strafare, molto pop e accattivante: “volevo fare il poeta, ora l’essere umano e divento pure un po’ banale…”
Will è l’ultimo (in ordine alfabetico) dei Big è anche l’ultimo dei sei emergenti scelti con “Sanremo Giovani”. Ha scritto da solo il testo di questa ballata pop per Sanremo, nostalgica e sentimentale, dove si parla di un amore finito che lo ha lasciato perso ad annegare in una lacrima, incapace di voltare pagina. «E poi ti chiamo subito ma dubito che tu voglia rispondermi ora che non sei più parte di me».
0.46: Un pezzo in stile 883 o Max Pezzali (Come mai), con J Ax che distribuisce le sue pillole di saggezza sotto forma di rap
0.44: Articolo 31
Un bel viaggio
di A. Aleotti – L. P. Aleotti – F. Abbate – V. Perrini – A. Colangelo – W. Perrini – D. Silvestri
Ed. Abramo Allione Ed. Mus/Prestigio/Brioche Ed. Mus./
Willy L’Orbo/Alma/Heirloom/Warner Chappell Music Italiana/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Red Music Edizioni Musicali – Milano
Com’eravamo belli
In queste vecchie foto,
Due martelli
Anche se non battevamo chiodo.
Io e te scappati da un quartiere velenoso,
A differenza loro abbiamo trasformato
L’eternit in oro.
Là, dove scegli o lavori per due spicci
O spacci pezzi,
Per noi era una miniera di diamanti grezzi.
Vestiti larghi, amici stretti,
Avevamo la visione anche senza farci i funghetti.
La fantasia viaggiava,
Celebrità da strada,
Ma ai nostri non bastava,
Come la busta paga,
Non volevamo una storia italiana,
Con la prima che ci sta
Che metti incinta
E ci metti su casa.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio.
Poi ce l’abbiamo fatta,
All’inizio era una pacchia,
Come Frank Sinatra con la Mafia.
Ma poi diventa un lavoro e il lavoro diventa ansia,
Tipo che ti senti solo a mandare avanti la baracca,
Poi darsi il cinque,
Ma senza guardarsi in faccia,
Solo perché squadra che vince non si cambia,
Ma se sei in gabbia prima o poi scoppi di rabbia come un bimbo che si porta la palla,
Vaffanculo basta.
Così che dopo abbiamo scritto il manuale su come trasformare un socio in un rivale.
Su come misurare vita e successo,
Che se a me va male
Godo perché a te va peggio.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio.
Che viaggio…
E poi
Ci siamo odiati davvero,
Lei t’ha lasciato e ridevo,
Tua mamma è volata in cielo
E al funerale non c’ero.
Un uomo è come il vino
Il tempo lo impreziosisce,
Invece quello cattivo
Invecchiando si inacidisce.
Quindi che l’orgoglio si fotta,
Siamo stati due coglioni infatti funzioniamo in coppia.
Nella vita gli amici li scegli,
Noi siamo quelli
Che si vogliono bene anche quando si fanno la guerra,
Come i fratelli.
Non volevamo crescere,
Ma è successo tutto a un tratto
E fai tutte le cose che
Giuravi non avresti fatto.
Anche morire giovani non puoi più perché
Adesso c’hai la family e dipende da te.
Non volevamo crescere,
Che ansia e stress,
Però è un bel viaggio…
0.42: ARTICOLO 31
Grande ritorno di J-Ax e Dj Jad dopo la rottura durata circa 15 anni. Iniziare a parlare degli Articolo 31 è piuttosto difficile, si potrebbe scrivere una biografia intera. Partiamo dal dire che sono stati una rivoluzione musicale senza precedenti nell’Italia dei primi anni ’90, una novità fresca dei vent’anni migliori in cui hip hop, funky, freestyle, pop e rap si mescolano in sonorità del tutto nuove. Il miracolo della musica italiana del rap ha avuto inizio lì, con loro due. Poi, nel 2006 il duo si è separato e il sogno di milioni di fans si è sgretolato, ma entrambi i nostri beniamini hanno intrapreso una carriera da solista. Niente di più oggettivo di questo, la carriera di Ax è stata nettamente più florida a livello di visibilità… Ma non è questo il punto. Nel 2018, per festeggiare i 25 anni della sua carriera, Ax ha deciso di fare un certo numero di date con Dj Jad (in totale sono state 10), così da riunire gli Articolo e creare un barlume di speranza nei fans. Effettivamente, solo 5 anni dopo, possiamo vedere di nuovo il gruppo riunito…
Nostalgie a parte, chi sono gli Articolo 31? Duo che nasce a Milano nel 1990, il nome fa riferimento alla Section 31 del Broadcasting Authority Act, una legge emanata dal parlamento irlandese nel 1976 in seguito ai disordini in Irlanda del Nord, la quale costituiva una seria minaccia alla libertà di manifestazione del pensiero. Già il nome emanava rivolta e rivoluzione. La discografia degli Articolo è veramente enorme: con 10 album pubblicati, hanno toccato tutte le tematiche mainstream nel mondo rap/hip hop, ma ancora escluse dal mercato radiofonico. Non possiamo in questa sede elencare tutte le opere di maggior successo, ma per chi non conoscesse gli Articolo consiglio (al più presto) di ascoltarsi “Tocca qui“, “Ohi Maria“, “Tranqi Funky“, “La fidanzata“, “Domani smetto“, “Italiano medio” e se avanza ancora tempo anche “La mia ragazza mena“ e quello che è in assoluto il singolo di maggior successo “Domani”.
Queste sono di certo le canzoni più famose del duo milanese e affrontano tematiche importanti e rivoluzionarie, come le relazioni tossiche, la marjuana, i problemi del Bel Paese e le attitudini degli italiani, le dipendenze, il sesso.
Quest’anno, per la gioia di noi Millenials, gli Articolo 31 tornano sulla scena e lo fanno proprio a Sanremo. Certo, sono passati 30 anni dal loro debutto, loro sono cambiati e soprattutto sono cambiati i gusti musicali degli italiani, ma dubito fortemente che potranno deluderci.
Articolo 31 – “Un bel viaggio” (TESTO: Alessandro Aleotti (J-Ax), Luca Paolo Aleotti, Federica Abbate MUSICA: Antonio Colangelo, Daniele Silvestri, Wladimiro Perrini, Vito Perrini (DJ Jad))
“Non volevamo crescere ma è successo tutto a un tratto e fai le cose che giuravi non avresti fatto” è la bella sintesi del racconto onesto di questa canzone che poi è il bel viaggio nella vita del titolo. Con sana e consapevole naturalezza gli Articolo 31 cantano i loro stessi cinquantenni. Apprezzabili.
Il primo Sanremo degli Articolo 31 arriva con una canzone dove J-Ax confronta le immagini della sua gioventù, e quella del compagno di squadra Dj Jad, con l’inevitabilità del diventare grandi, nel bene e nel male. Il “bel viaggio” del titolo è proprio quello di ritrovarsi adulti: «Non volevamo crescere, ma è successo tutto a un tratto, e fai tutte le cose che giuravi non avresti fatto» è un ritornello che si incolla immediatamente in testa. Ma la canzone è anche la storia di come i due hanno litigato («Abbiamo scritto il manuale su come trasformare il socio in un rivale») e poi si sono riappacificati. Non possono mancare i distintivi “scratch” di Dj Jad. Al testo collabora la cantautrice Federica Abbate.
0.40: Niente di nuovo sul fronte occidentale. C’è un po’ di Coldplay ma i Coldplay sono molto meglio…
0.38: Olly
Polvere
di F. Olivieri – E. Lovito – J. Boverod – F. Olivieri – E. Lovito
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Warner Chappell Music Italiana/
Brioche Ed. Mus./Platinum Squad Independent Label/MZ Management/CVLTO Music Group/
Red Music – Milano – Torino – Milano
Io
Innamorato
Come i ciechi con gli odori
Come i muti coi rumori
Come gli altri, come noi
Ero distratto
Come un bimbo con un gioco
Come un lupo con il fuoco
Che se lo agiti, scappa via
E stavo sotto a un nuvolone
Poi mi sono accorto che
Più lontano c’era il sole aaaaaa
Stavo in uno scatolone
C’era scritto “fragile”
E sembra facile però
Su di me
Solo polvere
Facciamo un giro
Se piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
Io e te
Ma su di me
Solo polvere
Vuoi sapere che si vede
Qui da sopra a uno scaffale
Io che ho molta fantasia
Vedo mare, mare, mare
Vedo Dio mentre pittura
Che sorride perché sa
Che se fa una sbavatura
Poi non la cancellerà
Io
Davo peso alle parole
Poi mi sono accorto che
Mi coprivano dal sole aaaaaaa
Ho visto uno scatolone
C’era scritto “fragile”
Ma che senso ha?
Facciamo un giro se
Piove, piove, fino a che
Non ci si bagnerà il cuore, cuore
Io e te
Ma su di me
Solo polvere
Facciamo un giro se
Piove, piove uhhhh
E ci si bagnerà il cuore, cuore uhhh
Ma su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo polvere
Su di me
Solo
0.36: OLLY
Olly, al secolo Federico Olivieri, è un cantante genovese classe 2001. Emerso dalla scena rap ligure, raggiunge i primi successi nel 2019, attirando l’attenzione di realtà come Metatron e Sony, con cui inizia un percorso nel 2021. Agli elementi già presenti nella sua sensibilità, si aggiunge, grazie all’incontro con il producer JVLI, una tendenza alla musica elettronica, che si traduce in brani dal carattere movimentato ed estremamente coinvolgente. “Un’altra volta” è il più grande risultato in questo senso: a tutti gli effetti un tormentone (che conta al momento oltre 5 milioni di stream) che ha fatto vibrare i “TIM Summer Hits” e altri palchi estivi, inclusi quelli di Frah Quintale e Blanco. Olly è stato nominato artista del mese per MTV New Generation e ha collaborato con vari artisti provenienti dal rap e dal pop, tra cui Arisa. Nel 2022 partecipa a Sanremo Giovani con il brano “L’anima balla”.
Olly – “Polvere” (TESTO: Federico Olivieri (Olly), Emanuele Lovito MUSICA: Federico Olivieri, Emanuele Lovito, Julien Boverod). “Davo peso alle parole poi mi sono accorto che mi coprivano dal sole..” è una delle frasi azzeccate dell’incalzante brano di Olly che, al netto dell’unz unz, porta a casa un brano contemporaneo e discreto.
Il ritmo accelera vertiginosamente con Olly, un altro dei sei emergenti scelti nella serata di “Sanremo Giovani”. «Ma su di me solo polvere» canta il giovane artista che nel suo brano di Sanremo parla di fragilità, distrazioni, e di una pioggia capace di bagnare il cuore
0.34: Altro bacio! Tra Morandi e la moglie Anna
0.27: Stavolta il bacio è fra uomo e donna! I baci sono belli tutti!
0.25: La strofa emoziona, il ritornello un po’ banale ma è un pezzo romantico, nel quale tante coppie si immedesimano
0.23: Coma_Cose
L’addio
di F. Zanardelli – F. Mesiano – F. Dalè – C. Frigerio – F. Zanardelli
Ed. Warner Chappell Music Italiana/Asian Fake – Milano
Essere veri quanto può far male
Quando non è concesso litigare
Per non deludere le aspettative
Dopo sei anni di diapositive
Nel camerino il pianto cola il trucco
Restare zitti per non maledirsi
Come un silenzio che racconta tutto
La cicatrice quando togli il piercing
Davanti al mio cuore c’è una ringhiera
Sul tuo che è sempre stato uno strapiombo
Lo sai che mi è piaciuto anche caderci
Sì, però mica poi toccare il fondo
Magari è solo questa vita strana
Con le valigie sempre mezze fatte
Magari è solo che ci si allontana
Se si vuole ciò che si combatte
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
E forse arriverà davvero il giorno
In cui diventerai solo un ricordo
O ce ne andremo via come uno stormo
Che con l’autunno poi farà ritorno
Quel tempo trascorso
Non puoi cancellarlo
Ti resta sul volto
Sarò come quel fumo
Che disegna sul muro
La cornice che hai tolto
C’era una foto dove ci guardiamo
Gli occhi felici dopo i giorni brutti
Ed ogni tanto lo dimentichiamo
Ma il nostro fuoco lo hanno visto tutti
Forse diventeremo due stranieri
In viaggio su respiri più leggeri
Chissà se piloti o passeggeri
E sparirò ma tu promettimi che
Potrò sempre ritornare da te
Se mi dimentico me, com’ero
Quando l’orgoglio era ancora intero
E sparirai ma tu promettimi che
Vorrai sempre ritornare da me
Se ti dimentichi te com’eri
Quando non c’ero tra i tuoi pensieri
E comunque andrà
L’addio non è una possibilità
Non è una possibilità.
0.22: COMA_COSE
I Coma_Cose, duo musicale italiano indie-pop/rap composto da Fausto Zanardelli (aka Fausto Lama) e da Francesca Mesiano (aka California). I due stanno insieme e fanno coppia anche nella vita reale, oggi sono una delle band più note nell’ambiente indie-pop italiano, formatasi nel 2017 a Milano. Nel 2021, hanno partecipato alla 71esima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Fiamme negli occhi”.
Fausto Lama, il cui vero nome è Fausto Zanardelli è nato a Gavardo il 21 novembre 1978. Cantante, autore e polistrumentista italiano è appunto metà della coppia Coma_Cose, anche se in passato aveva già tentato la strada della musica con un altro progetto, Edipo, che avevano pubblicato tre album e un Ep e con cui Zanardelli aveva anche partecipato a Festival come il Goa Boa e aperto a Caparezza. Nel 2010 pubblica “Hanno ragione i topi”, mentre nel 2012 è la volta di “Bacio battaglia”, mentre dall’incontro con Dargen D’Amico nascono l’Ep “Parchetti” del 2014 e l’album “Preistorie di tutti i giorni”.
California, vero nome di Francesca Mesiano è una cantautrice, che con Fausto Lama ha fondato, appunto, i Coma_Cose. Nata a Pordenone, si trasferisce a Milano per studiare scenografia e, come spiega in un’intervista a MarieClaire: “Mi ha sempre appassionato la manualità e l’aspetto artigianale, tanto che negli scorsi anni ho lavorato come scenografa, falegname, ho realizzato mobili per negozi e stand espositivi all’interno di varie fiere. Ho anche lavorato in un laboratorio di confezioni dove disegnavo e realizzavo zaini e borse”. Ex Dj, ritorna prepotentemente nel mondo della musica quando incontra Lama nel negozio in cui viveva.
I Coma cose debuttano nel 2019 con il loro primo album intitolato HYPE AURA. I due sono conosciuti anche per la loro enorme attenzione ai testi, alla capacità di giocare con le parole, usare tantissimi calembour e giochi di parole varie (provate a leggere bene il titolo dell’album e avrete un nascosto “hai paura”, ma scovare i loro giochi di parole è sempre molto interessante. I due, poi, sono amanti del cantautorato italiano, citando più o meno esplicitamente alcuni tra gli artisti che hanno segnato la musica italiana. Oltre alle citazioni di De Gregori, la band è amata anche per un omaggio esplicito a Lucio Battisti e alla sua “Anima Latina” che è diventata “Anima lattina” declinava nelle loro sonorità il loro enorme amore per il cantautorato classico.
Coma_Cose – “L’addio” (TESTO: Fausto Zanardelli Francesca Mesiano MUSICA: Fausto Zanardelli, Fabio Dalè, Carlo Frigerio)
“Comunque andrà l’addio non è una possibilità” è una delle tante frasi azzeccate di questa canzone (ma l’unica cantata a due voci sul finale) che racconta una storia che passa ma resiste con immagini azzeccate e un ritmo affascinante “E sparirò ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te“. I Coma Cose sono difficili da cogliere al primo ascolto, ma sono bravi davvero.
Dopo due anni riecco a Sanremo i Coma_Cose con una canzone dove ritroviamo ancora una volta il loro gusto per le rime e per immagini concrete e sorprendenti («Sarò come quel fumo che disegna sul muro la cornice che hai tolto» è subito da segnare), nel raccontare, stavolta, la necessità di allontanarsi, senza dimenticare però tutto ciò che è stato vissuto. «E sparirò, ma tu promettimi che potrò sempre ritornare da te». Perché l’addio del titolo «Non è una possibilità». E alla fine l’amore trionfa.
0.17: E’ il momento di LUISA RANIERI
Luisa Ranieri nasce il 16 Dicembre del 1973 (di Domenica) a Napoli sotto il segno zodiacale del Sagittario. L’infanzia di Luisa non è semplice, l’attrice nasce in una famiglia umile e i genitori, a causa della gelosia eccessiva del padre, decidono di prendere due strade diverse. La piccola a soli otto anni affronta un evento che le stravolgerà per sempre la vita, il divorzio dei genitori. La madre di Luisa pian piano si avvicina ad un altro uomo che sostituisce, almeno in modo figurato, la figura del padre. Questo evento segna in modo particolare la vita dell’attrice, solo dopo un lungo cammino da uno psicologo riesce a comprendere il motivo che ha spinto il padre ad abbandonare lei e i suoi fratelli. Durante la sua adolescenza, forse a causa della eccessiva timidezza, riservatezza, Luisa tenta di rifugiarsi nella religione esprimendo il desiderio di diventare una suora. La madre, consapevole che il desiderio era frutto non di una vera vocazione ma del disagio sofferto dalla figlia, la fa riflettere e l’aiuta a trovare la propria strada.
Luisa Ranieri è un’attrice, conduttrice televisiva di grande successo divenuta famosa nei primi anni del duemila. Nel 2003 recita come protagonista nella miniserie di successo “Maria Goretti” andata in onda su Rai 1. L’anno successivo collabora con Michelangelo Antonini nell’episodio “Filo pericoloso delle cose” della fiction “Eros”. Sempre nel 2004 partecipa alla miniserie televisiva di Riccardo Milani “La omicidi” dove recita insieme a Massimo Ghini. Nel 2005 veste i panni di un’artista di fama mondiale ovvero Maria Callas nella serie televisiva “Callas e Onassis” diretta da Giorgio Capitani, con Anna Valle. Sempre in questo periodo, collabora con il molleggiato, Adriano Celentano, in Rockpolitik. Nel 2012 inizia la carriera di Luisa Ranieri nelle vesti di conduttrice televisiva conducendo “Amore criminale”, ovvero una trasmissione di cronaca nera in onda su Rai 3. Nel 2014 ha l’onore di condurre il Festival del Cinema di Venezia. Due anni dopo indossa nuovamente i panni da attrice e interpreta l’imprenditrice umbra Luisa Spagnoli. Sempre nel 2014 collabora, insieme a suo marito Luca Zingaretti, insieme a Claudia Gerini, Ambra Angiolini e Alessio Boni nel film “Maldamore” di Angelo Longoni.
Nel 2021 Luisa Ranieri è protagonista della Fiction Rai poliziesca dal titolo “Le Indagini di Lolita Lobosco“, le cui riprese si stanno svolgendo a Monopoli per la regia di Luca Miniero. La serie è ispirata ai racconti scritti da Gabriella Genisi che hanno come protagonista il personaggio immaginario dell’ispettrice Lolita Lobosco di Gabriella Genisi. Con lei nella serie recita anche Lunetta Savino nel ruolo di sua madre e Filippo Schicchitano.
0.14: Si nota sempre più la somiglianza con Perfect di Ed Sheeran ma stasera emerge un altra somiglianza con Ti Amo e Sapore di sale
0.12: LDA
Se poi domani
di L. D’Alessio – A. Caiazza – F. D’Alessio – L. D’Alessio
Ed. GGD Edizioni – Roma
Circondata dagli specchi
E ti giuro sei bella da ogni prospettiva
Tu che disegni i silenzi a matita è così
Che ti senti capita
Vorrei abbracciarti ma mentre dormi
Così da unire tutti i nostri sogni
Immaginare che le notti insonni
Siano delle ore regalate a noi
Che siamo angeli
Ti prego ascoltami
Quelle immagini
Continuano ad uccidermi
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Sai penso a te
Sai io penso che
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
E mi manca disegnare con lei sulla spiaggia
Due iniziali in un cuore di sabbia
Che ormai non ci son più
Come non ci sei tu
Eravamo angeli
Ti prego ascoltami
Queste immagini
Continuano ad uccidermi
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Sai penso a te
Sai io penso che
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
Voglio darti il mio mondo se mi dai un secondo dirò
Solo che in fondo ti amo
E la notte poi piango per riempire il vuoto
Oh oh dammi le mani
Ma solo se tu rimani
Sai penso a te
Sai io penso che
Io non dormirò più come prima
Oh oh dimmi che mi ami
Io non so se poi domani
Verrai da me se verrai da me
O sarai solo un’altra bugia
0.12: LDA
Pseudonimo di Luca D’Alessio, LDA è il figlio di Gigi d’Alessio e Carmela Barbato. Anche lui nato come stella di YouTube, nel 2017 ha pubblicato il primo inedito intitolato “Resta“, mente nel 2021 entra nella scuola di Amici di Maria de Filippi come allievo di Rudy Zerbi, ma termina il suo viaggio solamente al quinto posto della classifica. Mentre studia nel famoso talent, viene pubblicato il singolo “Quello che fa male”, certificato disco di platino alla FIMI. Una giovane promessa figlia dell’arte, vedremo cosa porterà a Sanremo.
LDA – “Se poi domani” (TESTO: Luca D’Alessio (LDA), Alessandro Caiazza) MUSICA: Luca D’Alessio, Francesco D’Alessio)
Un po’ polverosa e basic nella scelta dei suoni e delle parole. Canzone d’amore senza rime a sorpresa “ti amo e la notte poi piango, dammi le mani ma solo se rimani”. Figlio d’arte (suo padre è Gigi D’Alessio), lanciato da “Amici”, LDA ha scritto la musica di questa ballata per Sanremo con suo cugino, Francesco D’Alessio. Il testo della canzone fa riferimento a una persona che non è più al suo fianco, ricordando «queste immagini» che «continuano ad uccidermi». C’è la speranza di ritrovare quello che si è perso, ma anche la paura che sia «solo un’altra bugia».
0.08: Ariston in piedi per rendere omaggio a Ornella Vanoni
0.07: Una ragione di più di Franco Califano e Mino Reitano
0.05: Eternità, quinta classificata a Sanremo 1970
0.02: L’appuntamento, pezzo di Roberto Carlos, meraviglioso
0.01: Valentina per Ornella Vanoni, ancora di altissimo livello
23.59: E’ il momento di Ornella Vanoni, un’altra leonessa della canzone italiana
23.51: C’è il brano, c’è il testo, l’arrangiamento è nello standard di quest’anno, basso ed elettronica, poca orchestra
23.49: Levante
Vivo
di Levante
Ed. Metatron Publishing/Etnavel/Taiga/Curci Ed./Gorilla Publishing – Torino – Milano
O sorrido o piango
Non so fare altro
Mi emoziono con poco
Gioco ancora col fuoco
Bacio rime, bacio bene, ti bacio dopo.
Ho sorriso tanto
Dentro a questo pianto
Ho voglia di credere di poter farcela
A costo di cedere parti di me
Ho voglia di cedere a questa speranza
Per poter credere a tutta la vita che
Vivo come viene
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare
Vivo il digitale
Vivo l’uomo e l’animale
Vivo l’attimo che c’è
Vivo per la mia liberazione
Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico.
Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico.
O respiro o affanno
Come stare al mondo?
Mi sorprendo con poco
Credo nel Dio che prego
Padre nostro, Padre posso andare in cielo?
Ho il destino stanco
Forse ho corso tanto
Ho voglia di prendere tutto il possibile
Non voglio perdermi niente di me
Ho voglia di credere “nulla è impossibile”
Vorrei provarci per tutta la vita che
Vivo come viene
Vivo il male, vivo il bene
Vivo come piace a me
Vivo per chi resta e chi scompare
Vivo il digitale
Vivo l’uomo e l’animale
Vivo l’attimo che c’è
Vivo per la mia liberazione
Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico.
Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico.
Addio
A tutti i “dovrei”
A tutti i “se poi”
A tutti i miei “perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché? Perché?”
Vivo un sogno erotico
Vivo un sogno erotico
La gioia del mio corpo è un atto magico.
23.48: LEVANTE
Nata a Caltagirone il 23 maggio del 1987, vive da giovanissima la tragica morte del padre. La madre decide di trasferirsi a Torino, poi le due approderanno in Inghilterra, a Leeds. Pare che proprio nei ritmi frenetici della cittadina inglese la cantante abbia trovato l’ispirazione che l’avrebbe portata a incidere Alfonso, il suo primo grande successo che ha conquistato il pubblico italiano con la frase-motto che vita di merda!, cantata a squarciagola da centinaia di persone. Un esordio decisamente coraggioso.
Eredita dalla madre e dalla nonna, due sarte, la passione per il cucito che la porterà a farsi i suoi abiti da sola dando vita a un vero e proprio stile presto diventato una vera e propria tendenza. Decisamente eclettica, Levante gira spesso in sella alla sua bicicletta. Amante della natura? No, spiazzata dalle troppo multe prese nella sua carriera al volante!
Uno tra i primi a scommettere sul talento di Levante è stato Max Gazzè, il quale ha scelto l’ancora semi-sconosciuta cantante per aprire i concerti del suo Sotto Casa Tour. Prima di fare la cantante, Levante lavorerà a lungo come barista, perlomeno finché il successo non la strapperà al bancone.
La cantante sicula ha fatto il suo debutto al Festival nel 2020, nell’ultima grande kermesse prima dello scoppio della pandemia, facendo bellissima figura con la sua Tikibombom. Dopo essere diventata mamma, nel 2023 è stata inserita nel cast dei Big della nuova edizione.
Levante – “Vivo” (TESTO e MUSICA: Claudia Lagòna)
Canzone di gioia con il ritmo incalzante delle intriganti parole che Claudia ha saputo scegliere ancora una volta: “Vivo l’attimo che c’è vivo per la mia liberazione, Vivo un sogno erotico la gioia del mio corpo è un atto magico”. Non facile, ma necessaria.
È scritta al 100% da Levante la canzone con cui la cantautrice torna a Sanremo dopo tre anni. Non una ballata, ma un pezzo veloce e dalle sonorità sorprendenti, dove Claudia Lagona canta la necessità di vivere senza limiti o imposizioni, la libertà di potersi esprimere fino in fondo, «di riprendere possesso della propria vita» come dice l’artista in una nota, dichiarando poi che si tratta di un brano autobiografico nato dopo l’esperienza della depressione post-parto. «Vivo come viene, vivo il male, vivo il bene» canta Levante nel ritornello, fino a esplodere in quello che è il coraggioso fulcro centrale del brano: «Vivo un sogno erotico, la gioia del mio corpo è un atto magico».
23.46: Paola e Chiara non cambiano mai. Il pezzo assomiglia un po’ a Musica leggerissima di Colapesce e Dimartino. Nell’insieme funziona e loro sono ancora credibili
23.45: Paola & Chiara
Furore
di J. Ettorre – A. La Cava – P. Iezzi – C. Iezzi – J. Ettorre – A. La Cava – G. Cremona – F. Mercuri – L. Grillotti – E. D. Maimone
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Metatron Publishing/Jet Music Publishing/Ultra Music Publishing Europe/Merk & Kremont – Milano – Torino – Bologna
La pista non è più buia
E l’ansia con te si annulla
La musica muove
La sola illusione
Di averti con me
Non dici niente però
Dentro ai tuoi occhi
C’è un fuoco, una strobo
Un riflesso di noi
E tutti i colori di questa città
In questa notte di sole
Furore, furore
Amarsi e fare rumore
Nel mio respiro tu
Senza fermarci più
Ballare, ancora ballare
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
Furore
Con te, con te
Adesso che il cuore scoppia
Per la strada nella folla
È un arcobaleno
Io non so fare a meno
Di averti con me
Non dici niente però
Nei nostri sguardi
C’è un gioco, una strobo
Un riflesso di noi
Che ferma il tempo, che non se ne va
In questa notte di sole
Furore, furore
Amarsi e fare rumore
Nel mio respiro tu
Senza fermarci più
Ballare, ancora ballare
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
Furore
Con te, con te
E due milioni di parole non bastano
Per dirti cosa sei per me
E tutto quello che ci serve è in un battito
Un battito, battito, battito
In questa notte di sole
Furore, furore
Amarsi e fare rumore
Nel mio respiro tu
Senza fermarci più
Ballare, ancora ballare
Come se fosse l’ultima
Se fosse l’ultima canzone
Furore
Con te, con te
23.44: PAOLA & CHIARA
Il duo dance pop più famoso degli anni 2000 è tornato in tutta la sua forza. Paola e Chiara Iezzi sono due sorelle con la passione per la musica e più di 5 milioni di dischi venduti in carriera. Sono state tra le più iconiche figure di quel genere musicale ammiccante e pseudo-erotico che spopolava alla fine degli anni ’90, Il brano più iconico della loro carriera, “Vamos a bailar (Esta vida nueva)”, diventa famoso in tutto il mondo e si presta da bandiera per alcune parti della comunità LGBTQ+ britannica.
Nel 1997 partecipano e vincono il Festival di Sanremo nella categoria “Nuove proposte” con “Amici come prima”. Oltre a quelle citate, vantano le partecipazioni a Sanremo 1998 (“Per te“) e 2005 (“A modo mio“),
La magia delle loro canzoni dura fino al 2006, quando il duo decide di sciogliersi. Dopo un lungo periodo di silenzio, infatti, Chiara esordisce come solista. Un paio di anni dopo, alla luce di qualche altra collaborazione forzata, anche Paola esordisce in singolo. Si è decretata la fine delle sorelle. O almeno, fino al 2023….
Paola & Chiara – “Furore” (TESTO: Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava, Paola Iezzi, Chiara Iezzi MUSICA: Federico Mercuri, Giordano Cremona, Leonardo Grillotti, Eugenio Maimone, Jacopo Ettorre, Alessandro La Cava)
Sono le Paola e Chiara di Vamos a Bailar (occhio al doppio “con te” da battito di mani) ma nel 2023. Voci perfette su un ritmo “da ballare come se fosse l’ultima canzone furore con te”.
Si balla davvero con Paola & Chiara! Il pezzo di Sanremo ci riporta ai successi più noti delle sorelle Iezzi con sonorità pop dance dove ritroviamo persino degli archi in stile discomusic. Il “Furore” del titolo si riferisce alla voglia di lasciarsi andare, abbandonare tutto e «Ballare ancora, ballare come se fosse l’ultima canzone». Siamo pronti.
23.40: Salmo rifà la cover C’è un diavolo in me in versione techno-trance
23.33: Pubblicità
23.32: Il coro dei bambini ha lanciato Mr. Rain nelle prime posizioni della classifica con un pezzo che resta subito nella mente. E’ un pezzo che va oltre il contesto sanremese, destinato comunque a durare
23.31: Mr. Rain
Supereroi
di M. Balardi – L. Vizzini – F. Abbate – M. Balardi – F. Abbate
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Mr. Rain/
Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia – Milano
Non puoi combattere una guerra da solo
Il cuore è un’armatura
Ci salva ma si consuma,
A volte chiedere aiuto ci fa paura
Ma basta un solo passo come Il primo uomo sulla luna,
Perché da fuori non si vede quante volte hai pianto
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro
Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro.
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
Ci sono ferite che non se ne vanno nemmeno col tempo
Più profonde di quello che sembrano
Guariscono sopra la pelle, ma in fondo ti cambiano dentro
Ho versato così tante lacrime fino ad odiare me stesso, ma ogni volta che ho toccato il fondo
Tu c’eri lo stesso
Oh
Quando siamo distanti
Ogni volta che piangi piange pure il cielo
Oh
Non ho molto da darti ma ti giuro che
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo
Mi basta un attimo e capisco che ogni cicatrice tua è anche mia
Mi basta un attimo per dirti che con te ogni posto è casa mia
Perché siamo invincibili vicini e ovunque andrò sarai con me
Supereroi solo io e te
Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole
Camminerò
A un passo da te
E fermeremo il vento come dentro gli uragani
Supereroi
Come io e te
Se avrai paura allora stringimi le mani
Perché siamo invincibili vicini
E ovunque andrò sarai con me
Supereroi
Solo io e te
Due gocce di pioggia
Che salvano il mondo dalle nuvole
23.30: MR RAIN
All’anagrafe Mattia Balardi, il rapper lombardo inizia la sua carriera nel lontano 2011. Due anni dopo decide di partecipare alle selezioni della settima edizione di X-Factor, ma pur avendole superate si ritira dal programma. Nel 2015 pubblica il suo primo album, “Memories”, che contiene la famosissima canzone “Carillon“, certificata doppio platino nel 2018. Il momento di maggiore elevazione discografica arriva però nel 2020 dopo l’uscita della canzone “Fiori di Chernobyl”, brano che arriva secondo nella classifica ufficiale dei singoli più ascoltati e venduti in Italia.
I rapper a Sanremo hanno spesso fatto una fine strana, nonostante negli ultimi anni siano sempre più presenti: il primo a non adattarsi in tutto ai format sanremesi è stato Rancore con la sua “Eden”, ottenendo anche un discreto successo. Vedremo se Mr. Rain porterà avanti questa tradizione o se si adatterà al format ormai un po’ superato della canzone pop (spesso d’amore) che ha caratterizzato Sanremo per tanto tempo.
Mr. Rain – “Supereroi” (TESTO: Mattia Balardi (Mr. Rain), Lorenzo Vizzini, Federica Abbate MUSICA: Mattia Balardi, Federica Abbate)
Compitino svolto bene che non si scosta però dalla produzione che già conosciamo. Un buon testo rassicurante per bravi ragazzi che hanno sofferto: “Siamo angeli con un’ala soltant0 e riusciremo a volare solo restando uno accanto all’altro”.
Primo Sanremo per Mr. Rain, con una canzone, più che un rap, dove l’artista bresciano fa comunque grande sfoggio di rime e assonanze. I supereroi del titolo sono due persone che scelgono di affrontare le avversità insieme, di sconfiggere le ferite profonde che ti cambiano anche dopo essere guarite, diventando «Due gocce di pioggia che salvano il mondo dalle nuvole». L’uso prominente di un coro di bambini nel ritornello rende il brano ancora più coinvolgente. Frase da segnare sul diario: «Quando siamo distanti ogni volta che piangi piange pure il cielo». Anche qui tra gli autori del testo e della musica c’è Federica Abbate.
23.28: Chiara Ferragni commenta i Meme del Festival di Sanremo 2023
23.25: C’è il collegamento con Fiorello: Achille Lauro dopo Gino Paoli sembrava Cristina D’Avena
23.23: Elegante Chiara Ferragni in nero con generosa scollatura
23.18: Pezzo radiofonico ma allo stesso tempo indie. C’è un po’ di Fulminacci, c’è un po’ di Calcutta. Non è il massimo dell’espressività ma ha tutto il tempo di crescere come presenza sul palco. Arrangiamento da rivedere
23.16: Ariete
Mare di guai
di E. D’Erme – A. Del Giaccio – D. Faini – V. Centrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Puro – Milano
Tu, tu eri più bella di me
E adesso che il letto è vuoto e la casa in silenzio ho paura a dormire
Perse, noi perse senza un perché
E c’è una torre di piatti che aspetta in cucina
E una foto di te sotto il mio cuscino
E vorrei sapere che si prova se resti
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
Sai, sai, sai prenderti gioco di me
Di quel giardino che ho dentro annaffiavi il cemento
Io ti vorrei dire (io ti vorrei dire)
Che vorrei sapere che si prova se resto
Non voglio più perderti nel chiaro di luna
Ci siamo incontrate dentro momenti pessimi
Tutto ciò che amo mi fa sempre paura
Uniamo i respiri sento caldo la mattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
È lunedì
La luna sembra un po’ arrabbiata
Come mai
Stanotte non sei più tornata
Sono qui
Con la finestra spalancata
Forse ho perso, forse ho perso
Uniamo i respiri senti che caldo stamattina
Tu buttati con me, mare di guai
Non so nuotare in una vasca
Piena di squali, piena di squali
Vestiti da sera c’è il mio pezzo preferito
E buttati, che la notte è solo un giorno che riposa e ci incontriamo
Ci cerchiamo nelle strade e nei silenzi di un cielo blu
23.16: ARIETE
Arianna Del Giaccio, leva 2002. Si tratta di una delle esponenti più in vista del panorama indie italiano degli ultimi anni, un vero colpo grosso in questo Sanremo 2023. Nel 2019 tenta di sfondare le porte di X-Factor, ma si ferma ai Bootcamp. Nel 2020 pubblica due EP che segnano però il suo ingresso ufficiale nei cuori degli italiani: le sue canzoni così intime, sentite, private eppure così condivisibili la fanno volare velocemente in cima alle classifiche, soprattutto tra i giovani. Nel 2022 esce il suo primo album in studio, intitolato “Specchio”, in cui vanta collaborazioni con artisti del calibro di Madame e Franco 126: il suo successo è ormai segnato con l’inchiostro.
Ariete – “Mare di guai” (TESTO: Arianna del Giaccio Edoardo D’Erme (Calcutta) MUSICA: Dario Faini (Dardust), Vincenzo Centrella)
Felice che una ragazza così giovane riesca ad essere originale senza eccessive trovate musicali o vocali. Leggera e semplice come una mattina di primavera o una sera dove “non voglio più perderti nel chiaro di luna, ci siamo incontrate dentro momenti pessimi…”. Si rivolge esplicitamente a una lei, liberamente.
La giovane artista, al suo esordio a Sanremo, porta in gara una fresca ballata sentimentale dedicata a una ragazza, e canta la ricerca di un amore che è anche un sostegno (ill ritornello recita: «Tu buttati con me, mare di guai, non so nuotare in una vasca piena di squali»). L’originale arrangiamento di Dario “Dardust” Faini riesce a mettere insieme elementi più tradizionali a sonorità contemporanee. Il testo è scritto da Ariete con il cantautore Calcutta, che di suo ci ha messo forse il gusto dei dettagli quotidiani, come le foto di un amore lasciate sotto il cuscino oppure «una torre di piatti che aspetta in cucina».
23.13: Tema forte, a tenere in piedi un brano molto semplice sono le sonorità. Ovazione dell’Ariston
23.11: Produzione dance di qualità, la base ricorda Stromae ma non è un plagio
23.10: Madame
Il bene nel male
di Madame – N. Biasin – I. Sinigaglia – Madame
Ed. Sugarmusic/Miriolinga – Milano – Creazzo (VI)
Ti ho rivisto dopo
Tanto tanto tanto tanto tempo
E come previsto tu eri
Tanto tanto tanto tanto bello come un tempo
Hai cominciato a parlare
Mi aspettavo un “mi mancavi”
Invece hai parlato
Tanto tanto tanto tanto
Tanto amore quello che ti ho dato
Se la memoria non mi inganna
Quanto ti sei ingarbugliato
Nel pensare che ti volessi male
E nelle tue idee
Alla fine hai sbottato, hai detto
“Guarda tanto tanto tanto tanto
Amore, tu sei,
Sei l’errore più cattivo che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli
Ancora tu sei,
La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”
Nel bene e nel male
Sei bene e sei male
Bebe nel bene e nel male
Fai bene e fai male
Quanto bene e male
Nel bene e nel male
A me resta il bene, a te resta il male
Non male per me
Non sono nemmeno un dolce ricordo
A me è rimasto il rimpianto,
A te soltanto il rimorso
E ho paura di te
Ho sempre avuto paura di te
Non ti ho mai dato il cuore
Già sapevo che sarebbe stato un grosso sbaglio
Il cuore va tenuto dentro al petto
Per potere ancora respirare
L’amore è solamente
Di chi prova amore
Non è di chi lo riceve
E io che l’ho provato ad ogni tocco tuo,
Posso dire che a me è rimasto
Il bene, a te il male
A me il bene, a te il male
Bebe nel bene e nel male
Fai bene e fai male
Quanto bene e male
Nel bene e nel male
A me resta il bene, a te resta il male
Tu mi hai saputo solamente dire
“Amore, amore, amore tu sei
Sei l’errore più cattivo
Che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei lo sbaglio più fatale che ho commesso nella vita
Amore, tu sei,
Sei la prova che gli errori sono fatti per rifarli
Ancora tu sei,
La puttana che ha ridato un senso ai giorni miei”
Dopo tanto tanto tanto tanto tempo
Era tanto tanto tanto tanto tempo
Dopo tanto tanto tanto tanto tempo
Era tanto…
L’unico sei tu
Con cui ho fatto l’amore,
Facendo l’amore
Amore tra tutti
Hai pagato il mio corpo a parole, parole dolci
Sarò una puttana
Ma sei peggio di me
Perché di tutto quello che ti ho dato
Potevi tenerti tanto tanto tanto
Di quel bene nel male
Di bene nel male
Bebe di bene nel male
Di bene nel male
Un po’ di bene nel male
Di bene nel male
Da chi ti è dato non è importante
È sempre del bene, nel male
Amore
23.08: MADAME
Francesca Calearo, nata a Vicenza nel gennaio del 2002, è probabilmente una delle promesse più grandi che la musica di offre. Ha ottenuto il successo nel 2018 grazie al brano “Sciccherie“ e nel 2021 ha gareggiato nel Festival di Sanremo con la canzone “Voce”.
Il suo debutto però risale al 2018 con la firma per la casa discografica Sugar Music e la produzione di “Anna“, brano che ha ottenuto un grande successo soprattutto nei social. Fino al 2021, Madame vanta numerose collaborazioni con nomi di livello, tra i quali spicca Marracash (la canzone “Madame – l’anima“ è certificata, tra l’altro, doppio platino). Nel 2021 partecipa dunque a Sanremo nella categoria Campioni e al termine della kermesse raggiunge l’ottava posizione, portandosi a casa però due prestigiosi premi (miglior testo e valore letterario del brano). Il singolo, inoltre, viene certificato quadruplo platino dalla FIMI. La sua seconda partecipazione a Sanremo è sicuramente tra le più attese di questa edizione.
Madame – “Il bene nel male” (TESTO: Francesca Calearo (Madame) MUSICA: Francesca Calearo, Iacopo Sinigaglia (Brail), Nicolas Biasin (Bias)
Le canzoni di Madame arrivano prima alla pancia che alle orecchie ed entrano subito nel cuore perché è lì vicino. Le ami prima di capirle e questa non fa eccezione “Nel bene e nel male sei bene e sei male bebe nel bene e nel male…”. Rimane addosso subito e ipnotizza.
Madame ritorna a Sanremo in gara a due anni da “Voce” con un pezzo decisamente elettronico in cui l’inconfondibile vocalità della giovane cantautrice, che firma da sola il testo, si dedica alla descrizione di un amore finito in cui «Posso dire che a me è rimasto il bene, a te il male». L’alternanza nel testo delle parole «Bene» e «Male», sulla base di un ritmo davvero incessante, creano un’inconsueta cantilena che si afferma come una tra le più interessanti invenzioni sonore di questa edizione.
23.07: L’Ariston prosegue nel canto del pezzo dei Cugini di Campagna
23.04: Il brano acchiappa. Sembra banale, ma si sente la ricerca. Le influenze anni ’70, i Pooh, gli Abba e I Cugini di Campagna di 40 anni fa. Non è facile da cantare questo pezzo
23.03: I Cugini Di Campagna
Lettera 22
di D. Mangiaracina – V. Lucchesi – F. Gargiulo –
D. Mangiaracina – V. Lucchesi
Ed. Woodworm Publishing Italia/Sony Music Publishing (Italy)/BKM Production – Arezzo – Milano
Io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male
Io non sono altro che un palazzo
In costruzione e cade
Se mi guardi con quegli occhi amore
Mi farai morire
Io non sono altro che una storia
Che non sa finire
Io non sono altro che un giardino
Senza neanche un fiore
Io senza di te non sono altro che
La parola “amore”
E con questo amore tornerei
A dirti che ci vuole altro
Per convincermi a rinchiuderti
Dentro un singhiozzo
Altro per lasciarmi in un riflesso
Dentro a uno specchio
E non era mai il momento giusto
E non era mai il momento giusto
Per parlare
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Ora che ho trovato le parole
Già mi salta il petto
Come treni in corsa tra le nuvole
Uno spazio altro
Come due uragani che distruggono
Ma per dispetto
Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo
Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io.
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
Non lasciarmi solo
Non lasciarmi qui
23.02: CUGINI DI CAMPAGNA
I Cugini di campagna sono un gruppo pop fondato nel 1970 a Roma… Ma che ve lo dico a fare? Tutti conosciamo e cantiamo a squarciagola l’iconica “Anima mia”. La formazione attuale vede Ivano “Poppi” Michetti, Silvano Michetti, Nicolino “Nick” Luciani e Tiziano Leonardi, ma negli anni il gruppo ha cambiato componenti e numerose volte. Sicuramente i Cugini di Campagna sono la quota vintage di questo Sanremo, non scontata e sicuramente apprezzabile. Inoltre, in 53 anni di carriera, Sanremo 2023 vede la loro prima apparizione in assoluto sul palco dell’Ariston. Chissà che emozioni ci regaleranno…
I Cugini di Campagna – “Lettera 22” (TESTO: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina MUSICA: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina Fabio Gargiulo)
Parte negli anni 70, ma atterra nei 2000 con quel “non lasciarmi solo” reiterato e convinto. Un po’ Pooh ma con il tocco evidente e molto ben assestato dei Rappresentante di lista. Inaspettata.
Come ormai sappiamo da tempo, la canzone dei Cugini di Campagna per Sanremo è firmata da La Rappresentante di Lista. E questo strano incontro tra due gruppi così diversi, all’apparenza incompatibili, ha creato “Lettera 22”, una canzone pop che nel ritornello flirta con la dance Anni 80 e dove si trova un’inaspettata alchimia tra gli elementi più moderni e quelli più classici, dando grande spazio alla voce di Nick Luciani. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui» sono le parole di un ritornello che sarà sulla bocca di tutti.
I Cugini di Campagna – “Lettera 22” (TESTO: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina MUSICA: Veronica Lucchesi Dario Mangiaracina Fabio Gargiulo)
Parte negli anni 70, ma atterra nei 2000 con quel “non lasciarmi solo” reiterato e convinto. Un po’ Pooh ma con il tocco evidente e molto ben assestato dei Rappresentante di lista. Inaspettata.
Come ormai sappiamo da tempo, la canzone dei Cugini di Campagna per Sanremo è firmata da La Rappresentante di Lista. E questo strano incontro tra due gruppi così diversi, all’apparenza incompatibili, ha creato “Lettera 22”, una canzone pop che nel ritornello flirta con la dance Anni 80 e dove si trova un’inaspettata alchimia tra gli elementi più moderni e quelli più classici, dando grande spazio alla voce di Nick Luciani. «Non lasciarmi solo, non lasciarmi qui» sono le parole di un ritornello che sarà sulla bocca di tutti.
22.57: E’ il momento di Achille Lauro alla Suzuki Arena
22.50: Pubblicità dopo il bacio gay
22.48: Rosa Chemical tira in mezzo Fedez, mimando chiaramente l’atto sessuale sulle ginocchia, poi lo porta sul palco e lo bacia nella bocca
22.45: Il pezzo ricorda un po’ Propaganda di Fabri Fibra. Stile “>Solo me ne vo per la città”
22.43: Rosa Chemical
Made in Italy
di M. F. Rocati – P. Antonacci – O. Inglese – D. Simonetta
Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau/Thaurus Publishing – Milano
Damn, fratello
Ma siamo l’Italia anche oggi, la stiamo salvando
Vai Bdope, fammi sentire quanto sei italiano
Dimmi come si fa
A restare fedeli
Sex boy ma non parlo americano
Per i tuoi sono il tipico italiano
Uh Ah
Tu sai che non è la cosa giusta
Finché la vicina non ci bussa
Finché non sente le urla
Uh Ah
Maaa (ahh)
Le canzoni d’amore
Sono meglio stonate
Te le canto così
Ai ai ai ai Ai
Nel momento piccante
Ti messaggia l’amante
Ma va bene così
Ti piace
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
Più siamo e meglio è
Ci dicono di no
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
Sono un bravo cristiano
Ma non sono cristiano
Tu vuo’ fa l’americano
Io voglio morire da italiano
Io voglio una vita come Vasco
Stringere la mano a Celentano
Ti voglio nuda col calzino bianco
L’uomo vitruviano
Io sono il tuo Leonardo
E a ma ma marama
Sì le piaccio (eh)
E pa pa parapa
Non gli piaccio
A te
Te
Te
piace un altro
E okay
Nel mio letto c’è spazio
Maaa
Le canzoni d’amore
Sono meglio stonate
Te le canto così
Ai ai ai ai ai
Nel momento piccante
Ti messaggia l’amante
Ma va bene così
Ti piace
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
Più siamo e meglio è
Ci dicono di no
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
Ehm ehm
Babababadibubum
Babababadibubum
Badabadabidababa badibubum
Babababadibubum
Hey sexy lady
Babababadibubum
Badabadabidababa badibubum
Ahah
Ti piace
Che sono perverso e non mi giudichi
Se metterò il rossetto in ufficio lunedì
Da due passiamo a tre
Più siamo e meglio è
Ci dicono di no
E adesso ci lasciate fare
Il sesso (made in Italy)
L’amore (made in Italy)
Il sogno (made in Italy)
La storia (made in Italy)
La festa (made in Italy)
La voglia (made in Italy)
I piedi (made in Italy)
L’Italia (made in Italy)
22.42: ROSA CHEMICAL
Il vero nome di Rosa Chemical è Manuel Franco Rocati. Nato a Grugliasco, in provincia di Torino, il 30 gennaio 1998 sotto il segno dell’Acquario, ha da sempre dimostrato una grande passione per il mondo della musica.
La sua carriera inizia nel 2018 con il singolo strumentale Kournikova, prodotto da Madz Romance. Il primo grande passo è però la pubblicazione dell’EP Okay Okay!! nel marzo del 2019, un prodotto che fa chiacchierare soprattutto per il suo featuring con Taxi B degli FSK Satellite nel brano CEO e per le produzioni di Greg Willen.
A luglio è tra le collaborazioni presenti proprio nel primo album degli FSK, ma il suo più grande successo arriva nel 2020 con il singolo Polka, in collaborazione con Thelonious B, che anticipa il primo album, Forever, uscito il 29 maggio 2020. Nel 2022 è stato annunciato come protagonista a Sanremo come ospite di Tananai, e l’anno successivo è stata promosso come Big nel cast del 2023.
Rosa Chemical – “Made in Italy” (TESTO: Manuel Franco Rocati, Paolo Antonacci MUSICA: Davide Simonetta, Oscar Inglese)
E’ la quota Dargen di quest’anno. Immediatamente orecchiabile, ironica con tutti gli stereotipi del made in italy musicale : “Io voglio una vita come Vasco stringere la mano a Celentano, ma ti voglio nuda con il calzino bianco”. Perfetta la vuvuzela finale.
A portare un ritmo veramente scatenato al Festival di Sanremo ci pensa Rosa Chemical, con una canzone elettronica che affronta con ironia gli stereotipi dell’italianità, ideale per chi sentirà la mancanza di Achille Lauro. Tante le citazioni, da “Tu vuo’ fa l’americano” (di cui forse si propone come una sorta di “sequel” non ufficiale) a Vasco Rossi, Celentano e Leonardo Da Vinci. Tutto qui è “Made in Italy”: il sesso, l’amore, il sogno, la storia, persino… i piedi. Diventerà un tormentone il suo “Badabadabidababa badibubum”. Finale a sorpresa con trombetta. Il testo è scritto da Rosa Chemical con Paolo Antonacci, figlio di Biagio.
22.41: Gino Paoli esegue Il cielo in una stanza, dopo un racconto su Little Tony che ha lasciato tutti attoniti, su cui preferiamo sorvolare
22.37: Si sente l’onda che si infrange sulla sabbia, Sapore di Sale
22.35: Il primo pezzo è Una lunga storia d’amore, magia… con Danilo Rea al piano
22.34: GINO PAOLI
Il cantautore Gino Paoli nasce a Monfalcone in provincia di Gorizia il 23 settembre 1934 da padre toscano e madre friulana. La famiglia si trasferisce a Genova quando Gino ha pochi mesi di vita e alla città ligure resterà profondamente legato. A Genova stringe amicizia con un gruppo di musicisti di talento, ha così modo di coltivare la passione per la musica ereditata dalla madre, pianista.
Anima d’artista è deciso ad intraprendere una propria strada libera, da anarchico quale da sempre si definisce, nonostante il parere contrario dei genitori che vorrebbero seguisse le orme del padre, ingegnere navale. Lascia la famiglia d’origine e cerca l’indipendenza dedicandosi a piccoli lavori occasionali, poi facendo il pittore e il grafico pubblicitario.
Sposa Anna Fabbri da cui ha Giovanni nel 1964. Affitta una soffitta a Boccadasse e fa una vita da “bohème” che anticipa notorietà e successo. Dal 1991 l’artista è felicemente sposato con Paola Penzo autrice di alcune delle sue canzoni. Hanno due figli Nicolò (1980) e Tomaso (1992).
A Genova gli esordi di Gino Paoli. Partecipa a quella che viene identificata come “Scuola genovese”, movimento artistico culturale degli anni sessanta che perseguiva la diffusione della “canzone d’autore“. Con Paoli sono Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Umberto Bindi, Joe Sentieri, Fabrizio de Andrè.
Paoli debutta come cantante da balera, forma una band musicale con Luigi Tenco e Bruno Lauzi.
Approdato a Milano dopo la chiamata dei fratelli Reverberi, sotto la direzione di Nanni Ricordi incide i suoi primi 45 giri nel 1959. Le sue canzoni non riescono a far presa sul pubblico, e lo stesso destino sembra avere un brano del 1960, La gatta. Dopo aver lanciato altri brani di grande successo come Senza fine, arriva nel 1961 al Festival di Sanremo, dove presenta il brano Un uomo vivo. Passa quindi alla RCA Italiana al seguito del suo mentore Nanni Ricordi, e incide nel 1963 il suo singolo di maggior successo: Sapore di sale, il cui arrangiamento porta la firma di Ennio Morricone e che vanta la presenza di Gato Barbieri al sax. Forte di questo nuovo successo, Paoli lancia un’altra hit destinata a rimanere nel suo repertorio fino a oggi: Che cosa c’è. Nel momento di maggior fama, però, l’11 luglio del 1963 l’artista tenta il suicidio sparandosi con una pistola al cuore, a causa di una serie di problemi sentimentali. Chiuso il rapporto con la RCA, Paoli approda alla CGD. Partecipa ancora nel 1966 a Sanremo con La carta vincente, senza avere grande successo. Si apre per lui un periodo buio, la fama scema rapidamente e il cantautore è costretto ricominciare dalle balere e i locali notturni della liguria.
Una nuova svolta della sua carriera avviene negli anni Settanta, quando si riscopre autore impegnato e inizia a sfornare album che convincono più la critica che il pubblico, come Le due facce dell’amore e I semafori rossi non sono Dio.
Un po’ a sorpresa torna in auge negli anni Ottanta con un pezzo, inizialmente destinato per la colonna sonora del film Una donna allo specchio del 1984, che diventerà presto un classico del suo repertorio: Una lunga storia d’amore. Sull’onda del nuovo successo, accetta di partecipare ancora al Festival di Sanremo nel 1989, con il brano Questa volta no. Nei primi anni Novanta vince il Festivalbar con Quattro amici e pubblica La bella e la bestia, brano in italiano per i titoli di coda della versione italiana del capolavoro Disney. Per l’occasione duetta con la figlia Amanda Sandrelli.
Torna nuovamente a Sanremo nel 2002 con Un altro amore, che arriva terza e si aggiudica il premio per il miglior testo. Cosa fa oggi Gino Paoli? Dopo aver tastato con mano la carriera politica e quella da presidente della SIAE, è tornato a fare solamente il cantautore. Nel 2019 esce un suo doppio album per festeggiare i 60 anni di carriera: Appunti di un lungo viaggio.
Tra i brani indimenticabili di Gino Paoli “Il cielo in una stanza”,“Senza fine“, “Che cosa c’è”, “Sapore di sale”, “Una lunga storia d’amore”, “Quattro amici”.
22.24: E’ tutto perfetto, tra voce, interpretazione, arrangiamento e Marco Mengoni indossa questo vestito da grande mannequin. Somiglia un po’ troppo a Troppo buono di Tiziano Ferro
22.23: Marco Mengoni
Due vite
di M. Mengoni – D. Petrella – D. Simonetta – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Eclectic Music Group/Garage Days/No Comment Opificio Musicale – Milano – Napoli – Milano
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
E non conosco ancora bene il tuo deserto
Forse è in un posto del mio cuore
Dove il sole è sempre spento
Dove a volte ti perdo
Ma se voglio ti prendo
Siamo fermi in un tempo così
Che solleva le strade
Con il cielo ad un passo da qui
Siamo i mostri e le fate
Dovrei telefonarti
Dirti le cose che sento
Ma ho finito le scuse
E non ho più difese
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Il caffè col limone
Contro l’hangover
Sembri una foto mossa
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Siamo i soli svegli in tutto l’universo
A gridare un po’ di rabbia sopra un tetto
Che nessuno si sente così
Che nessuno li guarda più i film
I fiori nella tua camera
La mia maglia metallica
Siamo un libro sul pavimento
In una casa vuota
Che sembra la nostra
Persi tra le persone
Quante parole
Senza mai una risposta
E ci siamo fottuti ancora una notte
Fuori un locale
E meno male
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
E tu non dormi
E dove sarai
Dove vai
Quando la vita poi esagera
Tutte le corse e gli schiaffi gli sbagli che fai
Quando qualcosa ti agita
Tanto lo so che tu non dormi
Spegni la luce anche se non ti va
Restiamo al buio avvolti
Solo dal suono della voce
Al di là della follia che balla in tutte le cose
Due vite guarda che disordine
Se questa è l’ultima
Canzone e poi la luna esploderà
Sarò lì a dirti che sbagli ti sbagli e lo sai
Qui non arriva la musica
Tanto lo so che tu non dormi dormi dormi dormi dormi mai
Che giri fanno due vite
Due vite
22.22: MARCO MENGONI
Un altro grande nome del pop italiano contemporaneo. Partecipa alla terza edizione di X-Factor come “scelta” di Morgan e finisce con il portarsi a casa la vittoria, un contratto con la Sony e la partecipazione a Sanremo 2010 dove si calssifica al terzo posto con “Credimi ancora“, una delle canzoni più interessanti (musicalmente parlando) di quegli anni, contenuta nell’EP “Re matto”. Da questo momento, la carriera di Mengoni è in continua crescita: a maggio vince il premio Man of the Year ai TRL Awards 2010, assegnato da una giuria interna dell’emittente MTV Italia e nello stesso mese all’Arena di Verona Mengoni riceve due Wind Music Awards per i due dischi di platino ottenuti con “Dove si vola“ e “Re matto”. Con il passare del tempo, “Re Matto” diventa addirittura triplo platino… A novembre Mengoni è il primo italiano a vincere il premio nella categoria Best Italian Act degli MTV Europe Music Awards 2010.
Riconoscimenti e certificazioni si susseguono velocemente fino al 2013, anno in cui torna in gara a Sanremo. E questa volta, torna per vincere. Il brano “L’essenziale” gli procura un biglietto per l’Eurovison Song Contest di Malmö. Purtroppo l’Europa non lo premia e si classifica “solo” al settimo posto (sì, secondo me meritava di più, ma questa è un’altra storia). La discografia di Mengoni è infinita e i riconoscimenti ottenuti si susseguono fino al 2021. Probabilmente è una delle voci maschili più emozionanti e belle dell’era musicale contemporanea: che sia tornato all’Ariston per fare il bis?
Marco Mengoni – “Due vite” (TESTO: Davide Petrella, Marco Mengoni MUSICA: Davide Petrella, Davide Simonetta)
Non è una ballata pura, ma avvince comunque come i violini che la attraversano e, quando esplode, diventa subito familiare e trasforma una domanda in una consolazione “Persi tra le persone quante parole senza mai una risposta…”. Marco cresce di Sanremo in Sanremo. In odor di podio.
A dieci anni dalla vittoria con “L’essenziale”, Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo con una ballata dove il cantante ha la possibilità di sfruttare la sua voce con grande effetto e profondità. Nel testo, firmato con Davide Petrella, Marco parla attraverso immagini e suggestioni, più che con una tradizionale narrazione, di “Due vite” incrociate in un amore che resiste, che è pronto a tutto, fatto anche di piccole cose («Il caffè col limone contro l’hangover»), fino a raccontare quella voglia di isolarsi dal caos del mondo: «Restiamo al buio avvolti solo dal suono della voce al di là della follia che balla in tutte le cose».
22.20: Produzione spettacolare, campionatura alla Moby, Lazza è un rapper ma anche un ottimo cantante e musicista. Può puntare in alto in classifica
22.18: Lazza
Cenere
di J. Lazzarini – D. Petrella – D. Faini – J. Lazzarini – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Garage Days/J/Me Next – Milano – Napoli – Milano
Ho paura di
Non riconoscerti mai più
Non credo più alle favole
So che ho un posto ma non qui
Tra le tue grida in loop
Corro via su una cabriolet
Di noi resteranno soltanto ricordi confusi
Pezzi di vetro
Mi spegni le luci se solo tieni gli occhi chiusi
Mi rendi cieco
Ti penso con me per rialzarmi
Sto silenzio potrebbe ammazzarmi
Aiutami a sparire come cenere,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Spazzami via come cenere,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l’ora,
Ma verrai via con me
Ho visto un paio di inferni alla volta
So che vedermi così ti impressiona
Primo in classifica ma non mi importa
Mi sento l’ultimo come persona
L’ultima volta che ho fatto un pronostico
È andata a finire che mi sono arreso
Sai che detesto che citi l’oroscopo
Ma non sai quanto con me ci abbia preso.
Ti prego abbassa la voce
O da sta casa ci cacciano proprio
Ormai nemmeno facciamo l’amore
Direi piuttosto che facciamo l’odio
Ora ti sento distante
Io schifo il mondo e tu guardi
Cercavo una verità che
È sempre in mano ai bugiardi
Aiutami a sparire come cenere,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola,
Spazzami via come cenere,
Ti dirò cosa si prova,
Tanto non vedevi l’ora,
Puoi cancellare il mio nome,
Farmi sparire nel fumo,
Come un pugnale nel cuore,
Come se fossi nessuno,
Via come cenere, cenere
Vorrei,
Che andassi via,
Lontana da me,
Ma sei la terapia
Rinasceremo insieme dalla cenere,
Mi sento un nodo alla gola,
Nel buio balli da sola
Bella che mi sembri Venere,
Scendi che il tempo non vola,
Sono qua sotto da un’ora
Tu sei più calda del sole,
Io invece freddo mercurio
Lasciamo quelle parole,
Dimenticate nel buio
Via come cenere, cenere
22.17: LAZZA
Jacopo Lazzarini, classe 1994, è un rapper e produttore discografico milanese. Dopo gli studi in conservatorio si è dedicato all’hip hop, fino al suo debutto nel 2012 con la Destiny Mixtape. Nel 2014 inizia a farsi notare da alcuni grandi nomi, tra cui emerge Emis Killa. Il rapper collaborerà con Lazza nel brano “#NSSAUC”. E così, tra collaborazioni e piccoli passi, arriviamo al 2017, anno del suo debutto discografico. L’album “Zzala” si contraddistingue per un uso piuttosto innovativo dei suoni, utilizzando un mix di sintetico e pianoforte. Da questo momento inizia collaborazioni di grande livello nella scena rap italiana, affiancando in alcuni brani Nitro, Ernia, Salmo e Fabri Fibra.
L’album raggiunge velocemente la certificazione oro. Per finire questa ascesa quasi olimpica, nel 2022 pubblica l’album “Sirio”, che si impossessa rapidamente del primo posto della classifica FIMI. Dopo due dischi di platino, “Sirio” è riconosciuto come l’album che è rimasto per più tempo in cima alla classifica FIMI negli ultimi dieci anni. Il record precedente, per dovere di cronaca, era detenuto dai The Kolors.
Lazza – “Cenere” (TESTO: Jacopo Lazzarini (Lazza), Davide Petrella MUSICA: Jacopo Lazzarini, Davide Petrella, Dario Faini (Dardust))
“Come un pugnale nel cuore come se fossi nessuno” rapper che ha fatto il conservatorio e si sente anche se l’elettronica la fa da padrona e del rap non resta che CENERE. Piacerà moltissimo ai giovani.
Chi si aspetta un semplice pezzo rap da Lazza sarà stupito: qui l’arrangiamento di Dario “Dardust” Faini è uno degli elementi più evidenti di una canzone decisamente contemporanea che porta a Sanremo elementi di elettronica spinta (ed è anche tra le più ballabili di questo Festival) su un testo che usa la cenere del titolo come metafora di una voglia di sparire, di essere spazzato via, ma è anche una cenere da cui è possibile rinascere insieme.
22.15: Ultimo, che al primo ascolto non aveva rubato l’orecchio, cresce. Purtroppo l’ultima parte è un po’ troppo urlata, però il pezzo funziona e l’arrangiamento sta in piedi
22.13: Alba
di N. Moriconi
Ed. Honiro Publishing/Ultimo Entertainment – Roma
Amo l’alba perché è come fosse solo mia
Mi rilassa respirare l’aria pure tua
Amo l’alba perché è come fosse una bugia
Mi rilassa quanto basta, ma tu poi vai via
E t’immagini se fossimo al di là dei nostri limiti,
Se stessimo di fianco alle abitudini
E avessimo più cura di quei lividi?
Saremmo certo più distanti, ma più simili
E avremmo dentro noi perenni brividi
T’immagini se tutto questo fosse la realtà?
Amo l’alba perché spesso odio la vita mia
Camminando senza meta in questa strana via
Amo l’alba perché è come una sana follia
Puoi capirla se la senti e non mandarla via
E t’immagini se tutto stesse sopra i nostri limiti
E credessimo ai sorrisi come i comici,
Se non dovessimo parlare per conoscerci,
Se non amassimo soltanto i nostri simili?
Forse avremmo gli occhi solo per descriverci
Perché uno sguardo, in fondo, basta per dipingerci
Quando vivi un giorno bello ridi e pensami
Ho ascoltato i miei silenzi e ho avuto i brividi
Perché dentro un mio respiro sei tu che abiti
E quando vivi un giorno bello ridi e pensami
A me basta solo questo per non perderti,
Ma t’immagini se tutto questo fosse la realtà?
22.12: ULTIMO
Originario di San Basilio, quartiere della periferia nord-est di Roma, tra i più difficili della Capitale, Niccolò Moriconi comincia a scrivere canzoni appena quattordicenne, mentre studia pianoforte e composizione al Conservatorio di Santa Cecilia. Dopo diverse esibizioni sui palchi dei locali della sua città, nel 2016 decide di partecipare ad un contest indetto dall’etichetta indipendente Honiro a Milano: vince e firma un contratto con la stessa etichetta. Nell’autunno del 2017 esce dunque il suo primo album, PIANETI, promosso con due concerti ospitati da piccoli club di Roma e Milano. Il cantautorapper partecipa poi a Sarà Sanremo, il concorso che seleziona i “giovani” per il Festival di Sanremo dell’anno successivo: riesce a conquistare uno degli otto posti disponibili per partecipare in gara tra le “Nuove Proposte” e a febbraio è dunque all’Ariston. Con la sua “Il ballo delle incertezze” vince il Festival, tra i cadetti e nei mesi successivi riesce a riscuotere ampi successi, tra Dischi di platino, un fortunato tour nei club, tre date-evento al PalaLottomatica di Roma e al Mediolanum Forum di Assago, Milano.
Nel 2018 Ultimo pubblica il suo secondo capitolo discografico, PETER PAN.
Nell’autunno del 2018 annuncia le date del suo primo tour nei palasport, in programma nel 2019, e un concerto-evento allo Stadio Olimpico di Roma. A dicembre viene annunciata la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2019 con “I tuoi particolari”: la canzone parte da favorita, ma si classifica seconda, dietro “Soldi” di Mahmood. Ultimo, in conferenza stampa protesta contro giornalisti e giuria d’onore che – a suo dire – gli avrebbero tolto la vittoria con il loro voto, pur avendo vinto al televoto.
Il brano è anche la prima anticipazione del nuovo album del cantautore romano, COLPA DELLE FAVOLE, che esce nell’aprile 2019: dal disco, oltre a “I tuoi particolari”, vengono estratti i brani “Fateme cantà”, “Rondini al guinzaglio”, “Ipocondria”, “Piccola stella” e “Quando fuori piove”.
Nel settembre 2020, dopo essersi visto costretto a rimandare il tour che avrebbe dovuto portare negli stadi della Penisola nell’estate 2020, Ultimo lascia l’etichetta Honiro e fonda la Ultimo Records: per la neonata label l’artista pubblica a settembre la sua prima canzone del 2020, “22 settembre”. Il brano verrà poi incluso in SOLO, album pubblicato un anno dopo, nell’autunno 2021.
Nel 2022 pubblica i singoli “Ti va di stare bene” e “Vieni nel mio cuore” e recupera il tour negli stadi originariamente previsto per il 2020. A fine anno viene annunciato il suo ritorno a Sanremo: sarà in gara nell’edizione 2023 con “Alba”
Ultimo – “Alba” (TESTO e MUSICA: Niccolò Morriconi (Ultimo))
Niccolò al piano è irresistibile e mi immagino già l’impatto che avrà sul palco all’inizio dell’interpretazione. “Amo l’alba perché spesso odio la mia vita…e quando vivi un giorno bello ridi e pensami” sono le due facce di una canzone di triste speranza che ha tutte le carte per salire sul podio.
È firmata unicamente da Ultimo la ballata che l’artista romano porta a Sanremo a quattro anni dalla sua ultima partecipazione in gara. Ma non si tratta di un brano tipicamente sentimentale: la canzone, infatti, ci invita infatti a superare i nostri limiti, a curare i lividi che ci siamo fatti dentro e fuori, a non “sederci” né ad abituarci troppo, e persino ad amare le persone diverse da noi, in un testo ricco di emozioni in cui l’alba del titolo diventa una metafora di «Una sana follia, puoi capirla se la senti e non mandarla via». Il crescendo vocale del brano avrà di certo un incredibile impatto interpretato sul palco dell’Ariston.
22.10: Altra gag su Instagram con Chiara Ferragni… un po’ ripetitivi i ragazzi sul palco eh…
22.07: La standing ovation dell’Ariston per l’esibizione dei Depeche Mode
22.03: E’ il momento di Personal Jesus, registrato nello studio dei Fratelli La Bionda di Milano
22.02: Sonorità anni ’80, il marchio di fabbrica è indelebile
22.01: Il nuovo singolo Memento Mori apre il mini concerto dei Depeche
22.00: Ecco uno dei gruppi più importanti del panorama rock mondiale
21.57: DEPECHE MODE
Nel 1980 Vince Clarke, Alan Wilder, Andrew Fletcher e David Gahan, di Basildon (Essex), danno vita ai Depeche Mode. Abbandonate le chitarre del punk in favore della nascente ondata elettronica, ottengono un contratto con la Mute Records, a tutt’oggi la loro etichetta, e dopo il primo singolo “Dreaming of me”, sfiorano la top ten britannica con “New life”, e vi fanno il primo ingresso con “Just can’t get enough”. Al termine del tour che segue il primo album SPEAK & SPELL, tuttavia, il leader del gruppo Vince Clarke decide, a sorpresa, di lasciare la band, adducendo come motivazione il desiderio di rimanere un musicista di studio, uno sperimentatore. Uno dei suoi primi “esperimenti”, quello degli Yazoo (in coppia con la cantante rhythm’n’blues Alison Moyet), ottiene un notevole successo; meno riscontri otterrà invece con gli Erasure.
La defezione non distrugge i Depeche Mode, che si ritrovano in casa il talento di Martin Gore, meno pop e più “dark” di Clarke, la cui hit “Just can’t get enough” rimane comunque un cavallo di battaglia. Come sostituto entra a far parte del gruppo Alan Wilder, tastierista e cantante. Il primo singolo del dopo-Clarke, “See you”, va ancora meglio di “I just can’t get enough”, e lo stesso vale per gli album successivi; i Depeche Mode cominciano a raggiungere un solido seguito che non perde uno dei loro EP, per le notevoli versioni remix o per gli inediti che vi compaiono. Una svolta importante arriva con il singolo “People are people”, dalla ancora più marcata impronta elettronica: grazie ad esso i Mode sbarcano anche in Usa. Dopo la raccolta THE SINGLES, il suono comincia ad evolversi e ad abbandonare l’elettro-pop, rivelando alle “masse” le capacità compositive di Gore. I concerti del gruppo cominciano a diventare sempre più affollati, a dispetto delle feroci critiche di chi alla fine degli anni ’80 sta scoprendo il ritorno al purismo acustico degli U2 di “Rattle and hum”. La fama della band va crescendo in modo esponenziale, e nei live 101 e SONGS OF FAITH AND DEVOTION LIVE è documentata la capacità dei Mode di ottenere calore dalle “fredde” tastiere. Proprio SONGS OF FAITH AND DEVOTION, del 1993, ne attesta una inaspettata sintonia con le giovani bands del “grunge”. Il disco domina le classifiche di tutto il mondo e guadagna ulteriori generazioni di fans. Ma lo stress da tournée rischia di rivelarsi fatale al gruppo: Dave Gahan sfiora la morte per overdose, e Alan Wilder decide che dopo tredici anni può mettersi a riposo. Il rischio di scioglimento è sventato da ULTRA, molto cupo e vicino nelle sonorità a lavori precedenti (ad esempio VIOLATOR). Nel 1998, Gore e compagni stilano con una nuova raccolta di singoli e un tour un nuovo bilancio della propria carriera, alla quale viene tra l’altro dedicato un omaggio con un tribute album (che vede ospiti Cure e Smashing Pumpkins).
Dopo un lungo silenzio, i Depeche tornano nel 2001 con EXCITER, album meno cupo di ULTRA, ma comunque intimista e dedicato alle love songs. A seguire un nuovo tour.
I Depeche entrano così in una lunga pausa, interrotta solo da progetti solisti di Gahan e Gore e da un disco di remix, che arriva nel 2005. Poco dopo i Depeche ritornano in piena attività: PLAYING THE ANGEL è il nuovo disco di inediti, pubblicato nell’autunno dello stesso anno e anticipa un tour mondiale che arriva in Italia a febbraio (nella doppia data milanese viene registrato un DVD dal vivo) e in estate. A marzo inizia anche il progetto di ristampa dei dischi di catalogo: VIOLATOR, MUSIC FOR THE MASSES e SPEAK & SPELL escono in una collectors edition CD+DVD che comprende filmati e brani inediti, oltre all’album originario remixato nel formato 5.1. Nel 2008 la band si riunisce e inizia a lavorare al nuovo album, che esce nella primavera 2009: si intitola SOUNDS OF THE UNIVERSE e viene seguito da un tour mondiale. Nel 2010 esce invece a inizio novembre il CD/DVD TOUR OF THE UNIVERSE: LIVE IN BARCELONA. L’anno successivo è la volta di REMIXES 2: 81-11, secondo capitolo, a distanza di sette anni in cui alcuni dei brani più famosi della band vengono remixati da altri musicisti, tra cui due ex componenti: Vince Clarke e Alan Wilder.
Per il 2013 è previsto un nuovo album e un nuovo tour: a marzo esce infatti DELTA MACHINE, anticipato dal singolo “Heaven”. Il tour del 2013-2014 (prima stadi, poi palazzetti) viene immortalato nel 2014 nel CD/DVD LIVE IN BERLIN. Nel 2017 pubblicano SPIRIT. Il 17 marzo prossimo uscirà Memento Mori
21.49: Ci si aspettava un pezzo stile MNodà ed è arrivato puntuale. Al terzo ascolto cresce il ritornello e si canta tutti assieme
21.48: Modà
Lasciami
di F. Silvestre – E. Palmosi – F. Silvestre
Ed. K1078 – Milano
Lasciami… ma regalami un giorno…
Lasciami… quando poi farà buio e vai via di nascosto…
Lasciami… solo un po’ di profumo e un bicchiere con dentro un ricordo, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…
Lasciami… ma fallo in silenzio… lasciami… ma ti prego fai in modo che non me ne accorga…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.
Lasciami… ma regalami un sogno… lasciami… con la nostra canzone e un bicchiere con dentro un tramonto, mettici un bacio e veleno con ghiaccio…
Lasciami… ma non farmi capire… lasciami… col pudore di chi vuole piangere ore…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il veleno e ho capito la parte [peggiore di me…
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò.
Ma che giorno è? È il primo giorno senza te… ho bevuto il tuo bacio e ho sentito la parte migliore di te…
Quella che mi mancherà… quella che non scorderò mai.
21.47: MODÀ
I Modà sono un gruppo nato nel 2002 e attualmente composto da Kekko Silvestre (voce) Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria).
Dopo un paio di anni di comparse in locali del nord Italia arriva la chiamata in televisione nel programma “Con tutto il cuore” su Rai 1. Nel 2004 partecipano per la prima volta a Sanremo Giovani, anche se il vero successo arriva con il singolo “Quello che non ti ho detto (scusami)”. Tuttavia, i loro brani di maggior successo sono quelli più recenti, come “Tappeto di fragole”, “Arriverà” (la versione con Emma ha una potenza incredibile), “Sono già solo”, “Come un pittore” e ci terrei a dare un bonus alla canzone “Favola“, che forse solo chi ha tra i 25 e i 35 anni ricorderà, ma che ha segnato buona parte dei nostri sogni adolescenziali sull’amore.
Modà – “Lasciami” (TESTO: Francesco Silvestre MUSICA: Francesco Silvestre, Enrico Palmosi)
“Lasciami ma fai in modo che non me ne accorga…” parte quasi sommessa e poi esplode in pieno e familiare stile Modà con intarsi di violino che la impreziosiscono . Sul palco sicuramente guadagnerà punti perchè i ragazzi ci sanno fare e toccano le corde giuste. Il voto aumenterà con le serate.
Il terzo Sanremo dei Modà da Big, il primo dopo 10 anni, potrebbe sembrare a un primo sguardo una canzone d’amore ma, come segnalato in una nota della band, l’autentico tema è la depressione: «Ho bevuto il veleno e ho capito la parte peggiore di me» è una frase che mostra un lato più intimo e personale del gruppo di Kekko Silvestre. Il pezzo, che identifica in un bacio la possibile uscita da un momento difficile, è comunque una ballata intensa in pieno stile Modà che non deluderà i fan.
21.43: Sulle note basse non è precisa, emoziona meno di quanto faceva qualche anno fa. Purtroppo ci aspettavamo un’altra Giorgia e il pezzo non aiuta
21.42: Il DX 7 dà un atmosfera di anni ’90. Giorgia imita se stessa 25 anni fa
21.40: Parole dette male
di A. Bianco – F. Roccati – M. Dagani – M. M. G. Fracchiolla – A. Bianco – F. Roccati
Ed. Metatron Publishing/Popnova/Doner Music/Girasole Edizioni Musicali/Sony Music Publishing (Italy) –
Torino – Milano – Roma – Milano
Ogni tanto ti vedo in giro
Ma poi non sei tu
E quante macchine come la tua
Dello stesso blu
La mia pelle è il mio foglio bianco
E ci scrivo su
Pensieri brevi lunghi una vita
Forse di più
Non sei più mio ricordo sei un’allucinazione
Chiudo ancora i miei occhi
Quando sento il tuo nome
Il cielo che crolla giù
E io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Ci sono cose che non ho deciso
Tipo cosa farò
Galleggiare senza direzione
Finché mi ritroverai
Ogni volta che vedo il mare
Io cresco un po’
Qualcuno ha messo il tuo stesso profumo
Cambia il colore al pomeriggio però
È un pensiero profondo
Come un capello biondo
Conficcato là in testa
Che mi dice che il mondo
Ora non esiste più e io non ragiono più
E tu alla fine eri una bella canzone
La prima fuga al mare in moto d’estate
Le tue risate e fare i cretini nei prati
Andare a dormire ancora bagnati
Alla fine eri una bella canzone
Che non si può ascoltare a ripetizione, maledizione!
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
Non tutto è finto nei film, la realtà forse sì
E tu alla fine eri una bella canzone
Tutta la luce l’alba che brucia le mie paure
Eri una bella canzone, maledizione!
La mia maledizione
E tu alla fine eri una bella emozione
Che non si può provare a ripetizione,
La mia canzone
Ricordo le ultime parole
Quelle dette male, maledette
21.37: GIORGIA
All’anagrafe Giorgia Todrani, è una delle cantanti italiane più amate e ascoltate al mondo. La nota rivista statunitense Billboard parla di Giorgia come “la quarta Voce più grande al mondo“. Dalle mie parti si dice: mica pizza e fichi! Effettivamente, con circa 7 milioni di copie vendute solo in Italia, Giorgia è una delle voci più belle del pop “made in Italy”. La sua carriera è una delle più floride e vanta 12 album in studio, 52 singoli, 6 colonne sonore, il tutto accompagnato da una vetrina di premi da fare invidia: otto tra ItalianMusic Awards e Wind Music Awards, un premio Lunezia, un David di Donatello e un Nastro d’argento, per non parlare poi delle certificazioni FIMI. Senza elencare tutti i dischi d’oro e di platino della sua carriera, sappiate che Giorgia detiene il record per essere la cantante donna della sua generazione con più settimane di presenza nelle classifiche. La sua canzone forse più famosa (“Gocce di memoria”) è oltretutto il singolo italiano più venduto nel 2003.
Per quanto riguarda la storia di Sanremo, Giorgia inizia la sua carriera proprio tra i giovani, nel 1993. La vittoria a Sanremo Giovani le permette di accedere alla categoria Nuove Proposte del Festival l’anno successivo. Nel 1994, quindi, si presenta a Sanremo con il brano “E poi“, che nonostante un settimo posto, ottiene un successo enorme. Questo bellissimo brano la fa notare da Pavarotti. Ormai affezionata a quel palco, Giorgia torna all’Ariston anche nel 1995 con il brano “Come saprei“ e questo giro si porta a casa la vittoria. E che vittoria! Per la prima volta nella storia del Festival, Giorgia si porta a casa quattro premi: Primo Posto Big, Premio della Critica, Premio Autori e Premio Radio e TV. E come si dice sempre dalle mie parti: mica pizza e fichi. Da campionessa in carica torna a Sanremo anche nel 1996 con il brano “Strano il mio destino“, per poi prendersi una breve pausa dalla città ligure. Breve, effettivamente, perché nel 2001 torna su quel famoso ed importante palco con la canzone “Di sole e d’azzurro”, scritta da Zucchero.
Il 2001 vede scontrarsi due giganti del pop italiano: Giorgia si classifica seconda e la vittoria va ad Elisa, in gara con l’iconica canzone “Luce (Tramonti a nord est)”. Da quel momento in poi, è tornata all’Ariston solo come ospite nel 2008. Nel 2023 la ritroveremo “a casa sua” e speriamo che ci regali grandi emozioni.
Giorgia – “Parole dette male” (TESTO:Alberto Bianco, Francesco Roccati MUSICA: Alberto Bianco, Francesco Roccati, Massimiliano Dagani, Mario Marco, Gianclaudio Fracchiolla)
Ballad con giochi di parole (parole dette male, maledette) che servono la voce di Giorgia che basterebbe da sola per fare la canzone. Manca qualcuno e mancano quelle giornate, ma forse è solo malinconia per un tempo passato “Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu e quante macchine come la tua dello stesso BLU” anticipa un album che aspettiamo da anni.
Il ritorno in gara di Giorgia a Sanremo dopo 22 anni è con una ballata dalle sonorità contemporanee che fa leva sull’eccezionale versatilità della sua voce. È una canzone d’amore che racconta una relazione passata: «Ogni tanto ti vedo in giro ma poi non sei tu» dice all’inizio del brano Giorgia, perdendosi poi in ricordi come «Le tue risate e fare i cretini nei prati» che ricordano “Questo piccolo grande amore”. Ma l’emozione non si può provare a ripetizione, dice la cantante, e tra i ricordi ci sono purtroppo anche delle «ultime parole, quelle dette male, maledette».
21.36: Arrangiamento di grande qualità, “Ma che mare, ma che mare” resterà in testa. Ci sono mille richiami ma si fatica a trovare quello giusto, perchè loro sono unici
21.35: Colapesce Dimartino
Splash
di A. Dimartino – L. Urciullo
Ed. Sugarmusic/Sony Music Publishing (Italy)/Don’t Panic! – Milano – Castel Maggiore (BO)
Campi sconfinati
Che si arrendono alla sera
Qualche finestra accesa
Mentre il vento arpeggia
Una ringhiera
Tu vivresti qui per sempre
Dici che dovrei staccare
Un po’ la mente
Ma io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Splash
Vorrei svegliarmi più tardi al mattino
Cambiare vita baciarti nel grano
In sudamerica
Ma l’entusiasmo poi se ne va
Questa sera mi nascondo
Mentre i miei pensieri
Vanno per il mondo
Ma io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore delle metro affollate
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Meglio soli su una nave
Per non sentire il peso delle aspettative
Travolti dall’ immensità del blu
Splash
Sorrido alle Seychelles
Mi annoio a Panama
La vita è un baccarat
Balliamo vieni qua
Perdonami
Non ci capisco mai
Mi dici lascia stare
Sono qua
Ma io, io
Ma io lavoro per non stare con te
Preferisco il rumore dei cantieri infiniti
A quello del mare
Ma che mare ma che mare
Come stronzi galleggiare
Per non sentire il peso delle
Aspettative
Vado via senza te
Mi tuffo nell’immensità del blu
Splash
21.34: COLAPESCE DIMARTINO
Protagonisti indiscussi del Sanremo 2022, sono un duo siciliano composto da Lorenzo Urciullo (Colapesce) e Antonio Dimartino. Freschi di fama, abbiamo già parlato di loro in questo articolo.
Ciò che possiamo aggiungere è che “Musica leggerissima” è stato il primo brano del Sanremo 2021 a raggiungere la certificazione del doppio platino… Per festeggiare, i due hanno pubblicato una straordinaria versione inedita del brano in collaborazione con il producer e dj italo/francese Cerrone, il quale ha prodotto una versione ancora più dance del brano. Ci tengo a specificare che Colapesce Dimartino sono stati i primi veri e propri portatori del genere indie a Sanremo. Scusa Motta, ma è la dura verità. Ora non ci resta che aspettare l’arrivo all’Ariston di Gazzelle e Franco 126.
Colapesce Dimartino – “Splash” (TESTO e MUSICA: Lorenzo Urciullo (Colapesce, Antonio Di Martino)
Elegante e avvincente ma devo risentirla per capire se farà il bis di Musica leggerissima. Perchè questi due ragazzi si svelano poco a poco e possono rendere poesia anche un racconto apparentemente semplice “Ma io lavoro per non stare con te preferisco il rumore delle metro affollate a quello del mare…”
Due anni dopo l’enorme successo di “Musica leggerissima”, il formidabile duo siciliano formato da Colapesce e Dimartino torna al Festival di Sanremo con un pezzo veloce, dal ritmo irresistibile e caratterizzato da sonorità vintage, con un testo suggestivo e ironico che in qualche modo ribalta i cliché della canzone romantica estiva: «Ma che mare, meglio soli su una nave per non sentire il peso delle aspettative». Lo «Splash!» è un tuffo liberatorio che conclude il brano.
21.32: Atmosfera romantica che comunque piace tanto
21.29;: Da “sesso occasionale” a mainstream il passo è breve. Tananai cambia, probabilmente in meglio tecnicamente. Forse lo preferivamo più scanzonato
21.28: Tananai
Tango
di A. Cotta Ramusino – D. Simonetta – P. Antonacci – A. Raina –
A. Cotta Ramusino – D. Simonetta
Ed. Eclectic Music Publishing/Nuova Nassau – Milano
Non c’è un amore senza una ragazza che pianga
Non c’è più telepatia
È un’ora che ti aspetto
Non volevo dirtelo al telefono
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Era bello finché ha bussato la police
Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta
Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta
Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco
Ma chissà perché Dio
Ci pesta come un tango
E ci fa dire
Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così
Davanti a te in ginocchio
Sotto la scritta al neon di un sexy shop
Se amarsi dura più di un giorno
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Come si salva un amore se è così distante
È finita la poesia
È un anno che mi hai perso
È quel che sono, non volevo esserlo
Eravamo da me, abbiamo messo i Police
Ridevamo di te che mi sparivi nei jeans
Tu, fammi tornare alla notte che ti ho conosciuta
Così non ti offro da bere e non ti ho conosciuta
Ma ora addio, va bene amore mio
Non sei di nessun altro
E di nessuna io
Lo so quanto ti manco
Ma chissà perché Dio
Ci pesta come un tango
E ci fa dire
Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È bello, è bello, è bello
È bello stare così
Davanti a te in ginocchio
Sotto la scritta al neon di un sexy shop
Se amarsi dura più di un giorno
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Ma non è mai lunedì
Qui non è mai lunedì
Amore, tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
È meglio, è meglio
È meglio che non rimani qui
Io tornerò un lunedì
Ma non è mai lunedì
21.27: TANANAI
Nato a Milano nel 1995, Alberto Cotta Ramusino è la nuova star musicale italiana. Inizia la sua carriera su YouTube, firma un contratto con la Universal e arriva a Sanremo Giovani nel 2021 con “Esagerata“. Si classifica secondo e partecipa al Festival di Sanremo… arrivando ultimo con “Sesso occasionale”. Ora, parlandoci chiaro, è abbastanza inutile andare ad elencare la discografia di Tananai pre-sanremo (nonostante io la sappia tutta a memoria). Ciò che ha decretato la vittoria morale di Alberto nello scorso Festival è stata la sua enorme capacità di autoironizzare sia durante le serate, sia successivamente.
A giugno 2022 esce il singolo “La dolce vita” di Fedez, che vede la collaborazione di Tananai e Mara Sattei; il brano raggiunge la vetta della classifica dei singoli più venduti in Italia e viene certificato disco d’oro dopo tre settimane.
Tananai porta in musica un genere del tutto particolare, fluido come la società moderna, a volte incomprensibile a volte intimo da fare paura. Tutto questo, unito alla simpatia e all’umiltà di un ragazzo che sta vedendo realizzarsi il suo sogno ha fatto di Tananai il divo perfetto dell’anno. Cosa aspettarci quindi? Sicuramente, un po’ più di intonazione.
Tananai – “Tango” (TESTO: Alberto Cotta Ramusino (Tananai), Paolo Antonacci, Alessandro Raina, Davide Simonetta MUSICA: Alberto Cotta Ramusino, Davide Simonetta)
Ballatona che speriamo Alberto sappia cantare bene anche all’Ariston perché in quel caso potrebbe arrivare molto in alto “Ma chissà perché Dio ci pesta come un Tango e ci fa dire amore…”. La storia di un addio sdrammatizzata da alcune immagini che salvano Tananai dalla totale sanremizzazione. Chiara la volontà di voler lasciare l’ultimo banco.
Tananai ritorna a Sanremo dopo il “Sesso occasionale” dell’anno scorso (e i molteplici successi a seguire) con un brano dove tira fuori, invece, l’altro lato della sua musica, quello più romantico. È un’autentica ballata, dal crescendo travolgente, piena di curiose immagini urbane: «Amore tra le palazzine a fuoco la tua voce riconosco», ma anche «Davanti a te in ginocchio sotto la scritta al neon di un sexy shop». Una citazione in particolare («Eravamo da te, abbiamo messo i Police») sembra quasi un omaggio a “Le cose che abbiamo in comune» di Daniele Silvestri. Tra gli autori del testo c’è Paolo Antonacci.
21.26: Una Ferragni “placcata oro” in azzurro che saluta Amadeus e Morandi
21.25: CHIARA FERRAGNI
Chiara Ferragni nasce a Cremona il 7 maggio 1987 dalla scrittrice di Marina Di Guardo e dal dentista Marco Ferragni. Chiara ha due sorelle minori: Valentina e Francesca Ferragni, la prima lavora come influencer e l’altra fa l’odontoiatra. La giovane imprenditrice digitale ha frequentato il Liceo Classico di Cremona e, successivamente, la facoltà di Giurisprudenza alla Bocconi di Milano, ma non ha terminato gli studi per dedicarsi completamente alla sua attività, prima di blogger e poi di influencer. È molto sicura di sé, è simpatica e autoironica, oltre a essere una brillante imprenditrice molto amata dal web: il suo profilo Instagram conta quasi 20 milioni di followers. Ama i viaggi e la compagnia dei suoi più cari amici – tra cui compare anche l’influencer Chiara Biasi-. È sposta con il rapper Fedez e i due hanno dato alla luce il piccolo Leone. La coppia è stata anche protagonista di uno scherzo di Emigratis con Pio d’Antini e Amedeo Grieco.
Chiara Ferragni è una delle imprenditrici digitali più di successo nel mondo. Tutto comincia nel 2009 quando, insieme al fidanzato dell’epoca Riccardo Pozzoli, ha aperto un suo blog di moda e lifestyle, diventato poi un’icona: The Blonde Salad. Il blog era all’inizio una vetrina dei suoi outfit, una specie di diario della moda e dello stile di quella che sarebbe poi diventata la migliore influencer. Il blog ha avuto un enorme successo, e all’inizio degli anni ’10 Chiara Ferragni era già un fenomeno del web. Nel 2016 l’influencer si trasferisce per un periodo a Los Angeles e continua la sua attività imprenditoriale. Nello stesso anno diventa brand ambassador per Pantene, collabora con Lancome, Dior, Intimissimi, Pomellato e altre centinaia di aziende, mentre continua a collezionare copertine delle più importanti riviste di moda. Diventa inoltre un case Study dell’Harvard Business School. La sua attività negli anni non si è mai fermata: è diventata CEO del suo marchio e della Tbs Crew, l’azienda che si trova dietro al blog “The Blonde Salad“. Ha dato vita a un proprio brand – recentemente ha lanciato anche la collaborazione con Champion – ed è stata la protagonista del documentario sulla sua vita Unposted, presentato nel 2019 alla Mostra del Cinema di Venezia. Attualmente conta quasi 20 milioni di followers, pochi rispetto ad Ariana Grande o Kim Kardashian, ma che rappresentano comunque un grandissimo traguardo. Altri influencer che hanno raggiunto un ottimo seguito sono: Charli D’Amelio che ha più di 41 milioni followers su Instagram e ha superato i 100 milioni su Tik Tok e Khaby Lame con 12 milioni su Instagram e più di 50 milioni su Tik Tok! Chiara Ferragni a dicembre 2021 è protagonista con Fedez della serie tv su Prime Video The Ferragnez: il docu reality riscuote un gran successo ed è prevista una seconda stagione di The Ferragnez con uscita nel 2023.
21.17: Interpretazione precisa, accorata. E’ uno dei pezzi più sanremesi. Arrangiamento scarno, sembra un brano rimasto in un cassetto per qualche anno
21.14: Mara Sattei
Duemilaminuti
di D. David – E. Brun – D. Mattei – D. David
Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Me Next/THASUP/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Padova
Ti chiamerei anche se non prende
Ti cercherei dove non si vede
Dovesse rimanermi niente
Non importa se fa male
A piedi scalzi sulla neve
Non ho paura di cadere
Pensavo di poter guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti
Però il risultato non cambia nemmeno se cambi gli addendi
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire di me in fondo cosa pensi
Ho trovato solo la rabbia forse siamo troppo diversi
Ho capito che non era amore ma soltanto un gioco che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Io mi ricordo quando ritornavi a casa stanco
E sotterravi i tuoi problemi dentro fiumi d’alcool
E ogni volta mi dicevi che la colpa era la mia
Non ti importava di distruggere i nostri momenti
Lividi sopra il mio corpo erano solo i segni
Che quel male che ti porti non andrà più via
Pensavo di poter guardare le cose da un punto di vista diverso
Però il tuo riflesso non cambia
Non entri mai nel mio universo
Pensavo di poter usare la voce ma dentro di me ora la voce non c’è
Ed ho usato duemila minuti per capire che in fondo tu eri diverso
Cercassi nel buio le ombre
O l’aria nel mare blu intenso
Ho capito che non era amore ma soltanto un posto che avevi creato per me
E dimmi se c’è stato amore tra quelle parole
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
Ma dimmi se c’è stato amore tra quelle parole (tra quelle parole)
E poi dammi duemila minuti anzi duemila ore (anzi duemila ore)
Tu che senza volerlo mi hai insegnato a respirare
Poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce
Tutta la mia voce
21.13: MARA SATTEI
All’anagrafe Sara Mattei, è uno dei volti più particolari della musica italiana contemporanea e in molti si aspettavano la sua presenza in questo Sanremo 2023. Classe 1995 è la sorella maggiore di ThaSup, ma la sua carriera inizia molto prima dell’arrivo nelle scene musicali del fratello. Su YouTube apre un canale di cover che ottiene un discreto successo, ma la sua carriera inizia concretamente con la partecipazione al talent Amici di Maria De Filippi. Non vince, ma si guadagna il cuore di molte persone. Il suo è un amore-odio con i riflettori, infatti passa lunghi periodi fuori dalla scena, per poi tornare e stupire tutti con la sua voce corposa. Recentemente ha collaborato con Fedez e Tananai per una hit estiva molto conosciuta (“La dolce vita”, ovviamente). Vedremo come si presenterà sull’Ariston e cosa ci porterà, ma sicuramente resteremo tutti a bocca aperta.
Mara Sattei – “Duemilaminuti” (TESTO: Damiano David MUSICA: Damiano David, Davide Mattei (Thasup), Enrico Bruno)
“Pensavo di guarire il tuo cuore da tutte le voci che senti” è uno dei passaggi più intensi di questa canzone in cui Mara Sattei tira fuori tutta la sua voce e la getta oltre l’ostacolo. Un bel pezzo pop che devo capire se si attaccherà su quel palco dove tante canzoni sono transitate.
Damiano David, voce dei Maneskin, è l’autore del testo di questo brano per Sanremo, di cui ha firmato anche la musica con thasup (fratello di Mara Sattei) ed Enrico Brun. Un bel curriculum per una canzone tutt’altro che superficiale, anche piuttosto dolorosa: parla di un amore tossico, fatto di fiumi di alcol che sotterrano problemi, di lividi sul corpo, di manipolazione mentale («E ogni volta mi dicevi che la colpa era mia»). Il ritornello non potrebbe essere più chiaro («Mi hai insegnato a respirare, poi sei scappato ed hai rubato tutta la mia voce») mentre Mara Sattei, al suo debutto festivaliero, sfoggia un limpido talento vocale.
21.10: Brano orecchiabile, brano anni ’90, un r&b che ricorda anche i Backstreet Boys
21.09: Questa sera i Colla Zio assomigliano molto ai Ragazzi Italiani e anche il ritornello ricorda i successi dei Take That italiani
21.08: Colla Zio
Non mi va
di A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – A. Malatesta – A. Arminio – F. Lamperti – T. Bernasconi – T. Manzoni – G. Pesenti
Ed. Sony Music Publishing (Italy)/Woodworm Publishing Italia/BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie – Milano – Arezzo – Milano – Padova
Resta qui un’altra notte con me
Resta qui un’altra notte sto male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male
Quelli che puliscono i cessi
Poi c’è chi fa sesso, chi wrestling, gli onesti
Molti che prendono in giro se stessi
Ma tu non sei nessuna di questi
Tu sei come tabacco
Io matto uno scacco
Sai bene che ti chiamo solo quando ho voglia
Ci ripetiamo perché siamo la storia
Dici troppo “che noia” e ti rovini la forma
Faccio la fine del topo
Se gioco e lo sapevo
Ti voglio e non ti chiedo di più, ma come si fa
Mi piace la tua bocca e “La spada nella roccia”
Mi chiamano Artù all’università
Sei la fine ad est
Piazza Tienanmen
Ho una scia di passi sull’oceano
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Non mi va
Il mare ti indirizza alla Savana
Lei mi dice che non vuol dire come si chiama
Mollo solo quando non sono più a mollo
Faccio pause per farmi pensare
Vuoi più fare quella cosa se non puoi, vuoi sapere se non sai
Non mi va
Bimba, sai che la mia lingua è un mitra
Parlo male e ti mordi le dita
Non ho fame finché sei sfinita, minchia
Ma che sesso mi fai, ma che sesso mi fai
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi
Resta qui un’altra notte con me
Io sto male male male
Se non so dove sei, se mi pensi
Ogni tanto c’è un altro che sfiora i tuoi sensi ma
Non mi va
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
Non voglio stare male
Cos’hanno più di me?
Non voglio stare male, male, male
21.08: COLLA ZIO
La band milanese è composta da Tommaso Bernasconi, Andrea Malatesta, Tommaso Manzoni, Francesco Lamperti e Andrea Arminio.
I Colla Zio sono un collettivo di cinque ventenni cresciuti insieme, inventandosi mille lavori per pagarsi la sala prove. Barre rap e canto si alternano su un tessuto pop fatto di armonizzazioni da gruppo vocale, ritornelli esplosivi e produzioni eterogenee, in un caleidoscopio di influenze urban e alternative.
Hanno pubblicato il primo EP, “Zafferano”, uscito per Woodworm nel 2021. Esordiscono dal vivo al MI AMI Festival e aprono i live di artisti come Rkomi, Lo Stato Sociale e Dola.
Nel 2022, con l’ingresso nel roster di Virgin Music Italy (Universal Music), escono “chiara” con gli Selton, “Ci rimango male quando sei puntuale” e “Tanto Piove”.
Nel 2021 aprono i live di artisti come Blanco, Michele Bravi, Psicologi, Dutch Nazari e Chiello.
Arrivano all’Ariston da Sanremo Giovani, dove hanno presentato “Asfalto”. I Colla Zio stanno lavorando al loro primo album.
Colla Zio – “Non mi va” (TESTO: Colla Zio MUSICA: Colla Zio, Giorgio Pesenti)
Quota freschezza e rime che restano in testa e si incollano facilmente, slang compreso. Piaceranno molto e la canzone sarà una delle più radiofoniche , perchè in fondo “cos’hanno gli altri più di me”.
Tra i sei esordienti scelti lo scorso dicembre durante lo show “Sanremo Giovani”, i Colla Zio sono quelli che portano a Sanremo il brano più scanzonato, anche se il loro modo di raccontare l’amore nasconde un’anima nostalgica, in un testo pieno di citazioni inaspettate (dove “La spada nella roccia” si incrocia alle proteste di Piazza Tienanmen) sopra un ritmo indiavolato.
21.06: Elegante e sensuale, Elodie, credibile nel ruolo di Due Lipa italiana
21.05: Si canta e si balla e l’impressione è che si canterà fino alla prossima estate
21.03: Elodie
Due
di F. Abbate – J. Ettorre – E. Di Patrizi – F. Catitti – F. Abbate – J. Ettorre
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Dodo Music Italia/Jet Music Publishing/Double Trouble Club – Milano – Bologna
Cosa c’è?
C’è che mi fai agitare
Cosa ti aspetti se
Sai già come va a finire?
Nascoste dal velo più sottile
Tutte le mie paure
Che anche stanotte
Si avvolgono su di te
È solo un brivido a volte
Ma ‘sto periodo non è facile
Tu vuoi una donna che non c’è
E se ci pensi il nostro amore
È nato appena
Ma è già finito male
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Solamente tu
Una coltellata ogni parola
Solamente io
Nei discorsi sulla bocca della gente
Forse è vero, è tardi adesso
Ma lo rifarei lo stesso
Con gli stessi errori, lo rifarei
Che se ci pensi il nostro amore
È nato appena
Ma è già finito male
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Ah
Sei il vino che mi ubriaca
La mia nota stonata
Parolacce sotto casa
In questa notte amara
Dagli occhi cade il Niagara
Mi accorgo ancora di te
E se a quest’ora
Mi cerchi, perdonami
Dimmi, come mai?
Baby mi fulmini
Con gli occhi lucidi
Che rumore fa
Il silenzio alla fine
Di tutte le nostre
Telefonate interrotte?
Sapessi dirti basta
Ma il cuore danza
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
Per me le cose sono due
Lacrime mie o lacrime tue
Le cose sono due
Due
21.02: ELODIE
Dea assoluta della musica pop italiana, non credo che Elodie di Patrizi abbia bisogno di tante presentazioni. Cantante, modella e anche attrice, deve il suo esordio nel mondo della musica al talent Amici di Maria de Filippi, dove si è classificata seconda. Il suo successo massivo, però, lo deve proprio a Sanremo e alla sua partecipazione nel 2017 con il brano “Tutta colpa mia“, un brano potente e straziante che si classifica solamente all’ottavo posto.
La sua carriera è certamente scandita dalle varie hit che scrive e performa: nel 2018 “Nero Bali” ci ha incantati al punto che è entrato velocemente nella top 10 dei singoli più acquistati in Italia. Nel 2019 esce anche il singolo “Margarita” in feat con Marracash (e no, non mi metterò a parlare della relazione tra loro due perché non ho ancora superato la rottura). Lo stesso anno, sia “Nero Bali” che “Margarita” vengono certificati doppio disco di platino e disco d’ oro. Nel 2020 torna a Sanremo con la canzone “Andromeda”, finita al settimo posto.
In poco tempo Elodie scala le classifiche al punto che la rivista “Vogue” realizza un articolo su di lei, definendola “la cantante italiana al vertice delle classifiche e musa del brand Versace”. Il successo continua e ad oggi vanta numerosissime certificazioni FIMI e una venerazione quasi incontrollabile da parte del pubblico italiano. Con la sua voce potente e delicata al tempo stesso, sono certa che ci porterà un ottimo pezzo. Che Sanremo 2023 sia per lei l’anno fortunato?
Elodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, FraElodie – “Due” (TESTO: Elodie Di Patrizi (Elodie), Federica Abbate, Jacopo Ettorre MUSICA: Federica Abbate, Jacopo Ettorre, Francesco Catitti)
Un amore che finisce o terribilmente complicato (tema ricorrente quest’anno) ma che lascia il sapore della danza. Elodie e il suo stile arrivano a Sanremo con una canzone che entra facile in testa “per me le cose sono due Lacrime mie o lacrime tue” e che spopolerà in radio.
Terzo Sanremo per Elodie che si presenta in gara con una canzone ritmata e moderna, dal sicuro impatto radiofonico, ma tutt’altro che banale, con un ritornello di grande efficacia. «Baby mi fulmini con gli occhi lucidi» canta Elodie in un testo che mette un amore «Nato appena ma è già finito male» di fronte a una scelta obbligata: «Per me le cose sono due: lacrime mie o lacrime tue». Più chiaro di così… Anche qui tra gli autori (in questo caso di testo e musica) appare il nome di Federica Abbate.
21.00: L’ovazione dell’Ariston, l’ennesimo, per Gianni Morandi e per Lucio Dalla
20.56: E’ il momento di una struggente Futura e poi un fantastico Caruso
20.53: L’omaggio di Gianni Morandi a Lucio Dalla. Piazza Grande con la chitarra fra il pubblico dell’Ariston
20.52: Vengono letti i codici per il voto da casa
20.51: Il coro dell’Ariston per Amadeus che spiega le regole del televoto:
20.45: Si apre la serata finale del Festival con l’inno italiano
20.44: Durante la puntata, infine, e verrà letto da Amadeus un messaggio (tradotto) del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.
20.42: Questa sera la co-conduttrice sarà la influencer Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti dell’ultima serata saranno Gino Paoli, Luisa Ranieri racconterà l’esperienza di “Lolita Lobosco” e c’è grandissima attesa per il ritorno sul palco dell’Ariston dei Depeche Mode che saranno i super ospiti internazionali.
20.39: A condurre il Festival è per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere.
20.36: Al termine della serata odierna per decretare il vincitore del 73° Festival di Sanremo tra i 5 finalisti (ovvero i primi 5 classificati nella somma di tutte le votazione della settimana) nuova votazione da parte di televoto, giuria sala stampa, tv, radio, web e giuria demoscopica.
20.33: OA Sport sta seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiutano nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti.
20.30: Buonasera agli amici di OA Sport e benvenuti alla diretta live della serata finale della 73ma edizione del Festival di Sanremo
LA GRADUATORIA PRIMA DELL’ULTIMA SERATA
IL PROGRAMMA DI OGGI E L’ORDINE DI USCITA DEI CANTANTI
QUANTO HANNO GUADAGNATO AMADEUS E MORANDI PRESENTANDO SANREMO
QUANTO GUADAGNA CHIARA FERRAGNI A SANREMO
Il programma di Sanremo 2023 giorno per giorno: ospiti, cantanti, conduttrici – Tutti i vincitori e l’albo d’oro del Festival – Chi sono le presentatrici di Sanremo 2023? Le co-conduttrici giorno per giorno – Il regolamento di Sanremo 2022: come funziona la gara – Sanremo 2023, i cachet e quanto guadagnano Amadeus, cantanti, ospiti e conduttrici – Sanremo 2023, i cantanti in gara: testi e titoli delle canzoni – Sanremo 2023, i favoriti e le scommesse – Il programma di sabato 11 febbraio: big in gara, presentatori, ospiti – Chi saranno gli ospiti del Festival di Sanremo 2023? – La cronaca della prima serata del Festival 2023 – Le pagelle della prima serata del Festival 2023 – La cronaca della seconda serata del Festival 2023 – Le pagelle della seconda serata del Festival 2023 – Gli ascolti della prima serata – La cronaca della terza serata – Le pagelle della terza serata – Gli ascolti della seconda serata – Chi saranno gli ospiti di oggi, 11 febbraio? – Gli ascolti della terza serata – La cronaca della quarta serata e la classifica parziale – Le pagelle della quarta serata – La graduatoria prima dell’ultima serata – Quanto guadagna chi vince il Festival – Chi sono i componenti delle giurie
Buonasera e benvenuti alla DIRETTA LIVE della serata finale della 73ma edizione del Festival di Sanremo. OA Sport sta seguendo minuto per minuto le cinque serate del Festival con l’aiuto di alcuni esperti del settore che vi aiutano nell’ascolto delle canzoni in gara, nell’individuare le qualità sonore, l’originalità di testi e musiche e nel giudicare gli outfit dei partecipanti. Vi raccontiamo tutto, dalla qualità delle canzoni in gara al comportamento di presentatori e ospiti italiani e internazionali, vi terremo aggiornati anche oggi, la serata più attesa, su classifiche, votazioni, immancabili polemiche e novità, fino ad arrivare alla proclamazione del vincitore dell’edizione 2023 al termine della serata, probabilmente non prima delle 2.00.
Chi sarà il vincitore del Festival 2023? Chi vincerà i tanti premi speciali? Lo scopriremo strada facendo, c’è grande incertezza. Questa sera si esibiranno ancora una volta tutti i 28 big in gara. Nella prima e nella seconda serata (martedì 1 e mercoledì 2 febbraio, con 14 artisti in gara ciascuna) hanno votato la giuria della sala stampa, tv, radio e web che effettuerà la propria votazione dividendosi in tre componenti autonome: un terzo per tv e carta stampata, un terzo per quella radio e un terzo per la giuria web. Il risultato complessivo ha determinato una classifica delle 14 canzoni eseguite in ciascuna serata. Nella serata di ieri il voto è stato affidato per il 50% al televoto e per l’altro 50% alla giuria demoscopica. Al termine della serata di ieri è stata stilata una classifica generale congiunta di tutte le 28 canzoni in gara.
Nel corso della serata di ieri la votazione sarà tripartita: il 34% affidato al televoto, il 33% alla giuria sala stampa, tv, radio, web e il 33% alla giuria demoscopica, mentre questa sera i 28 campioni saranno giudicati dal solo televoto che andrà a sommarsi alle precedenti classifiche. Al termine della serata odierna per decretare il vincitore del 73° Festival di Sanremo tra i 5 finalisti (ovvero i primi 5 classificati nella somma di tutte le votazione della settimana) nuova votazione da parte di televoto, giuria sala stampa, tv, radio, web e giuria demoscopica.
A condurre il Festival è per il quarto anno consecutivo Amadeus, affiancato alla conduzione da Gianni Morandi che sarà presente sul palco dell’Ariston tutte le sere. Questa sera la co-conduttrice sarà la influencer Chiara Ferragni, già protagonista martedì sera. Gli ospiti dell’ultima serata saranno Gino Paoli, Luisa Ranieri racconterà l’esperienza di “Lolita Lobosco” e c’è grandissima attesa per il ritorno sul palco dell’Ariston dei Depeche Mode che saranno i super ospiti internazionali. Durante la puntata, infine, e verrà letto da Amadeus un messaggio (tradotto) del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj.
Questa la lista dei Big in gara oggi in ordine di uscita sul palco:
Elodie – Due
Colla Zio – Non mi va
Mara Sattei – Duemilaminuti
Tananai – Tango
Colapesce Dimartino – Splash
Giorgia – Parole dette male
Modà – Lasciami
Ultimo – Alba
Lazza – Cenere
Marco Mengoni – Due vite
Rosa Chemical – Made in Italy
Cugini di Campagna – Lettera 22
Madame – Il bene nel male
Ariete – Mare di guai
Mr. Rain – Supereroi
Paola e Chiara – Furore
Levante – Vivo
LDA – Se poi domani
ComaCose – L’addio
Olly – Polvere
Articolo 31 – Un bel viaggio
Will – Stupido
Leo Gassmann – Terzo cuore
gIANMARIA – Mostro
Anna Oxa – Sali
Shari – Egoista
Gianluca Grignani – Quando ti manca il fiato
Sethu – Cause perse
OASport vi propone la DIRETTA LIVE della serata finale della 73ma edizione del Festival di Sanremo: cronaca in tempo reale ed aggiornamenti costanti per non perdervi nulla di questo spettacolo. Appuntamento alle 20.40 circa. Buon divertimento!
Foto Lapresse