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NBA, Kyrie Irving sempre più separato in casa ai Nets. Derby Lakers-Clippers per la trade?

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Prosegue la querelle tra Kyrie Irving ed i Brooklyn Nets. Il playmaker della franchigia newyorkese, infatti, dopo aver chiesto la trade nei giorni scorsi, rimane un notevole problema per la dirigenza. Cosa fare a questo punto con il classe 1992? Cedere al “ricatto” e lasciarlo partire, gettando alle ortiche ogni speranza di titolo o, comunque, di bel cammino ai Play-offs 2023, oppure tenere duro e provare a ricomporre i cocci?

Il nativo di Melbourne, secondo quanto riportato da ESPN, ha sparato alto in fatto di richieste per il rinnovo. 200 milioni di dollari, non uno di più, non uno di meno, per mettere nero su bianco in quello che sarà il suo ultimo grande contratto della carriera. A quanto pare i Nets avrebbero risposto “picche” confermando di non voler mettere così tanto sul piatto per un giocatore che, sicuramente va annoverato tra i fuoriclasse, ma che fuori dal campo ha spesso provocato grattacapi non di poco conto a Brooklyn.

Al momento l’ex campione con i Cavaliers nel 2016 risulta “infortunato”. Ovviamente una mossa politica per provare a gestire il momento. Stampa e tifosi newyorkesi hanno già ampiamente scaricato il loro ex-beniamino che, a questo punto, rischia di rimanere come un vero e proprio separato in casa fino a che non sarà trovata una soluzione.

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La trade deadline della NBA si avvicina ad ampi passi (giovedì 9 febbraio) e le squadre che hanno mostrato interesse per Kyrie non mancano. Dai Dallas Mavericks ai Phoenix Suns, passando per le due squadre di Los Angeles. Lakers in prima fila, ma nelle ultime ore si sarebbero inseriti anche i Clippers. Appare abbastanza scontato come il play vorrebbe tornare alla “corte” di LeBron James ma, come si sa, le trade NBA sono tutte da valutare e da comporre incastro dopo incastro. Per il momento sembra chiaro che l’era di Irving al Barclays Center sia terminata. Come ha scritto oggi a tutta pagina il New York Post: “Il tuo lavoro qui è terminato”. And that’s all folks!

Foto: LaPresse

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