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Padel, Carolina Orsi: “Ho ancora grandi margini di miglioramento, il mio sogno è la top 20. L’Italia femminile sta crescendo molto”

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Il padel è uno sport in continua crescita e ciò è stato confermato anche dall’evento che si è svolto qualche giorno fa al Platys Center di Verona, dove il calore degli appassionati si è fatto sentire eccome. Moltissimi amanti di questa disciplina si sono infatti recati in uno dei circoli più importanti e all’avanguardia del Veneto per assistere alle gesta dell’italiana Carolina Orsi (n.51 del ranking) e della spagnola Gemma Triay (n.1 al mondo), e alcuni di loro hanno anche potuto realizzare il proprio sogno di giocare con le due campionesse di padel, cercando di imparare il più possibile nel tempo a disposizione.

In occasione di tale evento, siamo riusciti a intercettare Orsi per porle qualche domanda. La nativa di Roma, che domani giocherà la sua prima partita della nuova stagione (la classe 1991 affronterà insieme alla sua compagna francese Léa Godallier la coppia Alonso/Merino nel primo turno dell’Abu Dhabi Master 2023, primo evento dell’anno del World Padel Tour), ci ha parlato del suo 2022, dei suoi prossimi obiettivi e di molto altro ancora. Ecco qui tutte le sue parole a OA Sport. 

Cosa ne pensi dell’evento qui al Platys? Credi che giornate come questa possano essere utili per la crescita del padel in Italia?

“Giornate come questa sono stupende, anche perché ci sono pure delle promozioni benefiche ed è sempre un gran piacere poter regalare una bel momento e un sorriso a qualcuno. È bello vedere sempre più gente appassionata che si dedica a questo sport. Noi (lei e Triay, ndr) portiamo il padel e lo facciamo conoscere, ma alla fine sono gli amatori e i bambini che sono fondamentali per la crescita generale di questa disciplina”.

Torniamo per un attimo al bronzo vinto ai Mondiali dello scorso novembre, ti aspettavi questo grandissimo risultato?

“No, almeno io non mi aspetto mai un risultato fino a quando non gioco. Dovevamo confermare il bronzo del 2021, ma non era facile visto che si sono anche aggiunte squadre importanti come il Portogallo e la Svezia. Alla fine sono convinta che sia stato un terzo posto meritato (nella finale per il bronzo l’Italia ha sconfitto il Belgio per 2-1, ndr), anche perché potevamo contare su una squadra molto equilibrata. Come Nazionale stiamo crescendo molto perché tante ragazze italiane sono ora spesso in Spagna ad allenarsi, me compresa (Carolina adesso vive a Madrid, ndr)”. 

Sei soddisfatta di ciò che hai fatto nella scorsa stagione?

“Sì, ho migliorato la mia classifica, ho giocato quasi sempre in Cuadro (raggiungendo per sei volte gli ottavi tra tornei Master, Open e Challenger, ndr), vinto 2 tornei (nel circuito Slam by Mini insieme a Giorgia Marchetti, ndr) e raggiunto il terzo posto ai Mondiali, quindi assolutamente sì”. 

Manca sempre meno all’inizio della nuova stagione, quali sono i tuoi obiettivi per questo 2023?

“Giocare sempre in Cuadro ed entrare tra le migliori 40 al mondo”. 

Quanto conta l’intesa in una coppia? Ti stai trovando bene con Léa Godallier?

“Conta tantissimo, alla fine è uno sport di coppia. È importante allenarsi insieme e studiare le strategie di gioco più appropriate per la coppia. Con Lea mi sto trovando molto bene, abbiamo appena cominciato però siamo contente dell’inizio”.

Quanto ti alleni al giorno? È un 50% palestra e un 50% campo oppure è più uno rispetto all’altro?

“Dipende, in preseason sono due allenamenti di padel e uno di preparazione fisica al giorno. Con l’inizio della stagione invece si cambia e prima, durante e dopo torneo faccio una sessione di gioco e una di allenamento fisico”.

Per te quest’anno potrebbe essere quello del salto di qualità definitivo. In cosa puoi migliorare ancora?

“Posso ancora migliorare su tanti aspetti, questo è solo il mio terzo anno di World Padel Tour e il 2023 sarà il primo a tempo pieno perché fino a luglio dell’anno scorso lavoravo. Quindi fortunatamente ho molti margini di crescita e tanta esperienza da fare”. 

Ti ispiri a qualche giocatore/giocatrice?

“Sì, mi piacciono le giocatrici/giocatori disciplinati, quelli che lavorano duro e che non si danno mai per persi. Cerco di ispirarmi a loro”.

Come vivi il fatto di dover sempre viaggiare? Ti pesa o ti piace?

“Mi piace tantissimo, adesso fa a tutti gli effetti parte del mio lavoro e quindi sono ancora più felice di farlo. Ovviamente alcune volte è stressante, però ho sicuramente tante soddisfazioni”.

Qual è secondo te il colpo più difficile nel padel?

“Secondo me non esiste un colpo più difficile. Con l’allenamento si arriva a migliorare tutto fino ad avere più o meno una padronanza generale più che sufficiente”. 

Qual è il tuo sogno più grande?

“Entrare tra le prime 20 giocatrici al mondo e continuare a giocare per la Nazionale italiana, magari strappando un secondo posto in un Mondiale”.

Che racchetta usi? Puoi presentarcela?

“Uso una Slazenger, una marca svedese. Il modello si chiama “Icon”. È una racchetta non troppo semplice perché è molto dura e il punto dolce è piccolo. Ti aiuta nei colpi dall’alto perchè è bilanciata in punta. Se colpisci bene al centro ti dà potenza e controllo”.

Foto: worldpadeltour.com

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