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Padel, Gemma Triay: “La voglia di giocare nel Premier Padel è tanta. Il segreto del mio successo è…”

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Gemma Triay

Il padel è uno sport in continua espansione e ciò è stato confermato anche dall’evento che si è tenuto qualche giorno fa al Platys Center di Verona, dove il calore degli appassionati si è fatto sentire eccome. Moltissimi amanti di questa disciplina si sono infatti recati in uno dei circoli più importanti e all’avanguardia del Veneto per assistere alle gesta della spagnola Gemma Triay (n.1 al mondo) e dell’italiana Carolina Orsi (n.51 del ranking), e alcuni di loro hanno anche potuto realizzare il proprio sogno di giocare con le due campionesse di padel, cercando di apprendere il più possibile nel tempo a disposizione.

In occasione di tale evento, siamo riusciti a incontrare personalmente Triay per porle qualche domanda. La nativa di Mahon (capitale di Minorca), che domani sarà impegnata negli ottavi di finale dell’Abu Dhabi Master 2023 (primo evento dell’anno del World Padel Tour) insieme alla compagna spagnola Alejandra Salazar (la coppia n.1 al mondo sfiderà il duo Marta Talavan/Lorena Rufo dopo la vittoria al primo turno contro Anna Cortiles/Sofia Saiz), ci ha raccontato dei suoi successi, dei prossimi obiettivi e di molto altro ancora. Qui di seguito tutte le sue parole a OA Sport. 

Cosa ne pensi dell’evento di oggi qui al Platys? Ti sei divertita?

“Assolutamente sì, mi piace davvero tanto fare le clinic e conoscere tanta gente nuova che ama il padel. È vero che il mio calendario è tanto impegnativo e posso concedermi poche giornate così, ma quando sono libera partecipo molto volentieri, specialmente in Italia che per me è come una seconda casa visto che ci gioco anche la Serie A (a Roma, con il circolo Canottieri Aniene, ndr)”. 

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È stata ribadita più volte la volontà di includervi nel Premier Padel, il grande passo avverrà già quest’anno oppure bisognerà aspettare il 2024 prima di vedervi in questo circuito?

“Speriamo che quest’anno sia quello buono. La voglia di giocare in questo circuito è tanta, ma stiamo ancora aspettando. Comunque sì siamo in trattativa e penso che in questo 2023 ci sia la svolta decisiva (da segnalare che dopo questa intervista Salazar, ossia la compagna di Gemma, ha rivelato, nel corso della trasmissione “Esto es Padel” di Capital Radio, che il WPT ha dato il permesso alle giocatrici di partecipare ai tornei di Premier Padel e quindi ora l’esordio femminile in questo nuovo circuito è soltanto questione di pochissimo tempo, ndr)”. 

Sei soddisfatta di ciò che hai fatto nella scorsa stagione?

“Direi proprio di sì, ho vinto il Master Final (oltre ad altri 11 tornei tra Master e Open, ndr) e mi sono confermata numero 1 al mondo per il terzo anno consecutivo. È stata davvero una grandissima stagione”.

Quali sono i tuoi obiettivi per questo 2023?

“Restare in vetta al ranking e continuare a vincere tornei, anche se superare i numeri dell’anno scorso non sarà per niente facile”.

Fino a 19 anni hai giocato a tennis, poi ti sei spostata sul padel? Com’è stato questo cambiamento?

“Ho smesso con il tennis e mi sono iscritta all’Università. Successivamente mi mancava la competizione e in Spagna in quel momento già si giocava a Padel. Ho provato e avendo delle basi tennistiche mi risultava facile, soprattutto nel gioco al volo. Poi piano piano ho deciso di dedicarmi sempre più a tempo pieno e direi che è andata bene”.

Essere la numero 1 al mondo per te è un “peso” oppure un qualcosa che ti fa sentire più forte?

“È normale avere pressione, ma come ho detto in un cambio di campo recentemente: “bendita presion” (tradotto: benedetta pressione, ndr)”.

Sei ormai da qualche stagione in coppia con Ale Salazar, come ti trovi con lei?

“Molto bene, nei primi due anni abbiamo trovato una bella sintonia e con il nostro allenatore abbiamo sempre cercato di correggerci e migliorarci. Quest’anno è il terzo insieme e sicuramente lasceremo la pelle in campo come sempre. È una caratteristica che ci accomuna. Non molliamo mai”.

Qual è il segreto che c’è dietro ai tuoi successi? Come si fa a rimanere per così tanto tempo in vetta alla classifica mondiale?

“Nessun segreto: disciplina, volontà e sacrificio. Che non è poca roba (ride, ndr)”.

Quanto contano nel padel testa, tecnica e tattica?

“In un match conta più la tattica e l’aspetto psicologico che la tecnica. Il padel è uno sport dove la perfezione tecnica non ti garantisce la vittoria, pertanto è bene allenarla ma è importante saper gestire i momenti importanti e saper contrattaccare tatticamente l’avversario”.

Quali sono le doti principali che deve assolutamente avere un giocatore per essere considerato un leader?

“Ritengo che un leader debba essere empatico e umile, e nei giusti momenti anche duro ma sincero. Ovviamente sempre tutto con rispetto”

Che racchetta usi? Puoi presentarcela?

“La mia racchetta è il modello “Elite” di BullPadel. È una racchetta non troppo complicata che ti aiuta nei colpi dall’alto. Ti permette di controllare la pallina, ma allo stesso tempo di imprimere potenza ai colpi”.

Foto: worldpadeltour.com

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