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Sci alpino, Florian Schieder: “Sono in crescita, peccato per una cavolata in fondo. Dietro ai mostri sacri”

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Florian Schieder

Florian Schieder non è andato così lontano dalla medaglia di bronzo nella discesa libera dei Mondiali 2023 di sci alpino. L’azzurro, sceso con il pettorale numero 1, ha chiuso in settima posizione dopo aver sognato a lungo il podio iridato, su cui non è salito per due decimi. Questo è il distacco che lo separa dal terzo gradino su cui è salito il canadese Cameron Alexander, che con il pettorale numero 20 ha sorpreso il connazionale James Crawford (davanti al nostro portacolori per appena otto centesimi). La gara regina sulla pista di Courchevel (Francia) è stata dominata dallo svizzero Marco Odermatt, il quale ha preceduto il norvegese Aleksander Kilde.

Si tratta comunque di un eccellente risultato per il nostro portacolori, indubbiamente la grande rivelazione della stagione per quanto riguarda il movimento tricolore. Florian Schieder era stato secondo nella discesa di Kitzbuehel, la Classica per eccellenza di questa specialità in Coppa del Mondo, presentandosi al cancelletto di partenza con un pettorale molto alto. Il 27enne è ormai entrato in una nuova dimensione dopo aver dovuto fare i conti con gli infortuni che gli hanno rovinato la prima parte della carriera e ora può guardare con ottimismo al prossimo futuro, con uno sguardo già puntato verso le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.

Florian Schieder ha analizzato la propria prestazione ai microfoni della Rai: “È stato bellissimo scendere per primo su questa pista. Peccato essere dietro a tre mostri sacri della discesa (al momento dell’intervista non erano ancora scesi Alexander e Schwarz, n.d.r.). Io ho dato davvero il massimo, peccato per la cavolata che ho fatto qui in fondo. Sono in crescita, ora andiamo avanti con le gare di Coppa del Mondo e vediamo a fine stagione cosa sarà venuto fuori“. L’altoatesino ha infatti commesso una sbavatura nel penultimo intermedio, senza la quale avrebbe potuto seriamente ambire alla medaglia.

Foto: Lapresse

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