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Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti di Federica Brignone ai Mondiali. Una sola medaglia, l’argento all’esordio

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Federica Brignone

La storia tra Federica Brignone e i Mondiali di sci alpino è cominciata subito con il botto. Prima gara iridata della carriera e subito medaglia d’argento in gigante. Era la rassegna di Garmisch nel 2011 e la valdostana chiuse al secondo posto a soli nove centesimi dalla vincitrice, la slovena Tina Maze. Sembrava poter essere l’inizio di un serie di medaglie ed invece quell’argento è rimasto da solo in bacheca.

Purtroppo da quel 2011 Federica non è più salita sul podio. Saltati i Mondiali di Schladming nel 2013 per recuperare da un’operazione, Brignone si è poi presentata negli Stati Uniti nel 2015 con ambizioni, ma in gigante è uscita nella prima manche ed in slalom ha concluso al diciannovesimo posto.

Due anni dopo si va a St.Moritz, ma anche stavolta la medaglia non arriva. Ottava in superG, settima in combinata e soprattutto quarta in gigante dietro a Sofia Goggia. Un copione che si ripete anche ad Are nel 2019, con altri tre piazzamenti in Top-10, ma con il podio che nuovamente sfuma. In un combattutissimo superG è decima, a cinque decimi dalla vincitrice (Mikaela Shiffrin), poi è sesta in combinata, mentre in gigante rimonta nella seconda manche, ma è quinta al traguardo.

Si arriva al 2021 e ai Mondiali di Cortina, che forse sono quelli che Federica vorrebbe dimenticare in fretta. Tanta delusione ed amarezza nella rassegna di casa per la valdostana, che sfiora la medaglia in parallelo, uscendo solamente ai quarti di finale. Sembrava poter essere un buon inizio ed invece fuori nella prima manche in gigante e poi anche in slalom.

Adesso Courchevel/Meribel ed un Mondiale che vede Brignone ancora una volta tra le punte di diamante della squadra azzurra. In superG Federica si presenta assolutamente tra le favorite anche per la vittoria finale e poi c’è il gigante, dove si è sbloccata con i podi a Kranjska Gora e Kronplatz. Il tutto senza dimenticare una combinata tutta da vivere e poi un parallelo che riserva sempre emozioni. Dodici anni dopo Garmisch è arrivato il momento di aggiungere qualcosa a quella medaglia d’argento che si sente un po’ sola.

FOTO: LaPresse

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