Sci Alpino
Sci alpino, Italia allergica ai Mondiali: solo 4 ori in 11 edizioni dal 2001 al 2021!
Siamo ormai ai nastri di partenza dei Campionati Mondiali di sci alpino 2023. Sulle nevi francesi vivremo due settimane di grandi gare e spettacolo, con gli azzurri che cercheranno di essere protagonisti assoluti. L’Italia si presenta all’evento con 43 medaglie iridate conquistate nella propria storia, suddivise in 15 ori, 14 argenti e altrettanti bronzi, per un quinto posto complessivo nella classifica all-time. Andiamo, quindi, a ripercorrere con la memoria tutti i successi della nostra Nazione ai Mondiali.
Per trovare la prima medaglia d’oro italiana ad un Campionato del Mondo occorre attendere fino al 5 febbraio 1974 a Sankt Moritz (23a edizione) con il leggendario Gustav Thoeni in trionfo nel gigante, con Piero Gros splendido terzo. Lo stesso Gustav Thoeni non si ferma e centra l’oro anche in slalom nella stessa edizione, il 10 febbraio 1974, per una doppietta storica. Abbiamo nominato Piero Gros, che sarà vincitore dello slalom in quel di Innsbruck il 14 febbraio 1976 davanti a Gustav Thoeni che, sempre nella stessa giornata, completò l’opera con il successo nella combinata.
Dopo una serie di tre argenti e altrettanti bronzi, l’Italia torna sul gradino più alto del podio. Ci pensa Isolde Kostner con il primo trionfo al femminile, nel superG di Sierra Nevada il 12 febbraio 1996. Una edizione che entra di diritto nella storia, dato che vediamo anche il successo di Deborah Compagnoni nel gigante, quindi la clamorosa doppietta di Alberto Tomba, oro sia in gigante, sia in slalom. Gli azzurri, però, non si fermano. Passiamo a Sestriere 1997. Il 5 febbraio è doppietta nello slalom femminile con Deborah Compagnoni oro e Lara Magoni argento, quindi la valtellinese replica anche in gigante per un filotto di vittorie sensazionali. La kermesse iridata sulle nevi di casa si completa con un altro successo in superG di Isolde Kostner.
Una vera e propria era d’oro che, purtroppo, si interrompe. Dopo il bronzo di Alberto Tomba sempre al Sestriere, arriva una lunga sequela di podi, ma senza successi. Tra questi due argenti e un bronzo a St. Anton, un argento e un bronzo a St. Moritz, quindi altri due secondi e altri due terzi posti a Bormio.
Bisogna attendere fino ad Are 2007 per tornare a vedere un oro azzurro. Ci riesce Patrick Staudacher nel superG, prima che sia Christof Innerhofer a cogliere lo stesso risultato nella medesima gara, a Garmisch 2011. In quella edizione l’altoatesino centra tre medaglie, tutte di metallo differente, e dà il via ad una nuova serie di risultati di prestigio, ma senza acuti. Schladming 2013, per esempio, si chiude con due argenti e un bronzo, St. Moritz 2017 con un solo bronzo di Sofia Goggia, quindi Are 2019 vede di nuovo un trionfo italiano. Dopo l’argento di Sofia Goggia in superG, tra gli uomini è Dominik Paris a dettare legge ed a spezzare il digiuno.
L’ultima affermazione per i nostri colori in un Mondiale porta la firma di Marta Bassino, nel parallelo di Cortina d’Ampezzo 2021, mentre l’ultima medaglia (argento) in assoluto è di Luca De Aliprandini nel gigante. Cosa dovremo attenderci, quindi, dall’edizione francese 2023? Lo inizieremo a scoprire già dalle prossime ore…
Foto: LaPresse