Editoriali

Sci alpino, Italia: quasi sfumato il sogno di vincere il medagliere. Ma 2 ori non si vedevano dal 1997

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Diciamo la verità: dopo gli ori di Federica Brignone e Marta Bassino, avevamo iniziato a crederci. Vincere il medagliere dei Mondiali di sci alpino 2023 non sembrava più un’utopia per l’Italia, nonostante alla vigilia si trattasse di un’ipotesi impossibile anche solo da prendere in considerazione. Un eventuale terzo successo ad opera di Sofia Goggia avrebbe reso il sogno ancora più concreto, tuttavia l’esito delle discese libere sembra aver ormai posto la parola ‘fine’ sulle velleità di primeggiare.

Al momento gli azzurri sono secondi dopo aver subito il sorpasso da parte della Svizzera, che ha lo stesso numero di ori (2), ma un argento ed un bronzo in più. Se guardiamo alla seconda settimana iridata, ci accorgeremo di come gli elvetici possano ancora collezionare successi in serie, a cominciare dai paralleli, dal Team Event, dai giganti (con Marco Odermatt favorito n.1, ma anche Lara Gut-Behrami è candidata alla vittoria) e con carte importantissime anche nello slalom maschile. Sarebbe oggettivamente una sorpresa se la Svizzera, a fine Mondiale, non avrà vinto più di 3 ori.

E l’Italia? Restano sostanzialmente due carte per provare a rimpinguare il numero di affermazioni: il parallelo femminile (dove Marta Bassino difende il titolo) ed il gigante femminile (ma è la gara con più concorrenza in assoluto dell’intero Mondiale, sebbene Marta Bassino e Federica Brignone vadano considerate nella cerchia ristretta delle grandi favorite). Insomma, per provare ad aggiudicarsi il medagliere, l’Italia dovrebbe vincere ancora 1 o 2 ori e sperare che alla Svizzera giri tutto male, o quasi: difficile, quasi impossibile.

Ad ogni modo, il bilancio della rassegna iridata è sin da ora assolutamente soddisfacente per i colori azzurri. L’ultima volta che erano maturati due ori nella stessa edizione risaliva a Sestriere 1997, quando i trionfi complessivi furono tre. Dal 1999 al 2021 il Bel Paese aveva concluso addirittura 8 edizioni su 12 senza portare a casa neppure una vittoria (e due con zero podi, nel 1999 e nel 2015, in entrambi i casi a Vail). Se si eccettuano le edizioni del 1996 (4 ori, l’unica in cui l’Italia vinse il medagliere) e del 1997, solamente nel 1974 erano arrivate due medaglie del metallo più pregiato (non abbiamo contato le edizioni del 1972 e del 1976 perché combaciavano con le Olimpiadi). Insomma, l’Italia non ha mai avuto un grande rapporto con i Mondiali e persino nei primi anni della generazione d’oro degli Aberto Tomba, Deborah Compagnoni, Isolde Kostner e Kristian Ghedina i bottini iridati del 1991 e 1993 si rivelarono piuttosto scarni e senza alcuna vittoria.

Dando per assodata (o quasi) la superiorità della Svizzera nell’edizione di Meribel/Courchevel, per gli azzurri resta comunque alla portata un piazzamento nelle prime tre posizioni nel medagliere: in questo senso bisognerà fare molta attenzione alla Norvegia ed agli Stati Uniti (Mikaela Shiffrin da sola può ancora vincere due ori), senza sottovalutare qualche colpo di coda dell’Austria, soprattutto tra paralleli e prova a squadre. L’ultima volta che l’Italia chiuse il medagliere in top3 fu nel 2011, quando fu terza dietro Austria e Francia (con un solo oro, ma anche il record di sei medaglie). A Sestriere 1997 maturò invece un secondo posto, mentre fu Sierra Nevada a celebrare nel 1996 la sinora unica apoteosi totale.

IL MEDAGLIERE DEI MONDIALI DI SCI ALPINO

Foto: Lapresse

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