Sci Alpino
Sci alpino, Italia super nella prima settimana di Mondiale. Schieder in ascesa, ma Goggia e Curtoni non hanno brillato
La prima settimana dei Mondiali di sci alpino si è chiusa ed è tempo di un bilancio. La rassegna iridata è arrivata al suo giro di boa, con le gare veloci che lasceranno spazio a quelle tecniche. L’Italia è stata straordinaria protagonista in questa prima parte di Mondiale, con i meravigliosi ori di Federica Brignone e Marta Bassino, ai quali non si è aggiunto il tanto atteso titolo nella discesa femminile, la gara sicuramente con la maggior delusione per la squadra azzurra.
Doveva essere un’Italia soprattutto al femminile in questo Mondiale e finora lo è stato. Un inizio davvero folgorante per i colori azzurri, con Federica Brignone che ha vinto con autorità la combinata, sfruttando sicuramente l’uscita in slalom di Mikaela Shiffrin, ma mettendo comunque pressione all’americana prima con un’ottima prova in superG e poi anche con una solida prestazione tra i pali stretti. Mancava un oro nella meravigliosa carriera della valdostana e finalmente è arrivato.
Chi ne ha già due al collo è Marta Bassino. Nel Mondiale delle prime volte la piemontese si regala un capolavoro assoluto in superG, cogliendo il primo successo della carriera nella specialità. Una vera e propria magia sugli sci quella della nativa di Cuneo, soprattutto nella parte finale, quella più tecnica. E’ il secondo oro della carriera, ma sicuramente quello più importante (il precedente in parallelo a Cortina) e che verrà maggiormente ricordato.
L’Italia sognava a quel punto una storica tripletta, visto che Sofia Goggia si presentava assolutamente come la principale favorita per la vittoria finale. La bergamasca, invece, ha commesso un errore nel tratto finale, inforcando anche e mettendo fine a tutte le speranze di conquistare quella prima medaglia in discesa ai Mondiali, che incredibilmente le manca ancora in carriera. L’oro era l’obiettivo e questa volta è stato fallito.
Si chiude un Mondiale sicuramente da cancellare per Goggia e anche per Elena Curtoni. La valtellinese arrivava a questa rassegna iridata con grandissime ambizioni e reduce da una stagione che l’aveva sempre vista protagonista tra le migliori in discesa e superG. Invece Curtoni non ha mai trovato il feeling con la neve ed il tracciato, con le medaglie rimaste sempre lontane.
Passando al settore maschile un discorso molto simile a quello fatto per Elena Curtoni ricade su Mattia Casse, anche lui che ambiva ad un Mondiale totalmente diverso. Con gli uomini nella velocità la medaglia non era per niente certa, ma era comunque una speranza. In superG il tracciato non era proprio adatto alle caratteristiche degli azzurri, mentre in discesa sia Dominik Paris sia Florian Schieder hanno commesso delle sbavature che possono essere costate quei decimi necessari per lottare per il podio.
Florian Schieder ha comunque dato dei segnali positivi. Alla seconda partecipazione iridata, questo era il vero primo Mondiale per l’altoatesino, che ha concluso la discesa al settimo posto. Non è più giovanissimo, ma in queste stagioni si è dimostrato che si può vincere ed essere competitivi anche abbondantemente sopra i trent’anni. Su Schieder bisognerà lavorare molto in vista di Milano-Cortina 2026 e rappresenta certamente il futuro della velocità azzurra.
FOTO: LaPresse