Sci di fondo
Sci di fondo, fra gli uomini Planica 2023 sarà un Mondiale o un campionato nazionale di Norvegia disputato sulle Alpi?
Alla luce dei connotati assunti dalla Coppa del Mondo maschile di sci di fondo, nel giorno in cui cominceranno i Mondiali di Planica 2023, sorge spontanea una riflessione. La Norvegia può spadroneggiare al punto tale da monopolizzare tutti i quattro podi iridati individuali? L’eventualità è difficile, ma neppure impossibile. Già arrivare a ipotizzare uno scenario del genere è incredibile, eppure non si può escludere a priori.
D’altronde la Norvegia ha occupato più del 70% dei posti sul podio a disposizione nel massimo circuito, senza però schierare sempre e comunque i propri migliori atleti. Cosa accadrà quando “non si faranno prigionieri”, ovverosia quando saranno in palio le medaglie iridate?
Sulla base dei format inseriti nel programma di Planica (ancora aderenti ai canoni del recente passato), viene da pensare che lo scoglio più arduo da superare possa essere proprio la sprint odierna. Richard Jouve si presenta con importanti credenziali da medaglia. Inoltre Calle Halfvarsson, Federico Pellegrino e forse finanche Simone Mocellini hanno i crismi degli outsider.
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Successivamente saranno da tenere d’occhio William Poromaa nella gara contro il cronometro a skating e soprattutto Iivo Niskanen nella 50 km in alternato. Senza russi, di alternative ai norsk non se ne vedono molte…
Già, i russi. A Oberstdorf 2021, dove andarono in scena esattamente le stesse gare di Planica 2023, la Norvegia si accaparrò 10 medaglie su 12. Solo Alexander Bolshunov seppe inserirsi nel dominio dei sudditi di Re Haland.
Con il ventiseienne originario dell’Oblast di Bryansk e soci banditi dalla manifestazione iridata, ci sarà qualcuno in grado di scongiurare l’ipotesi che Planica 2023 passi alla storia come una sorta di campionato nazionale norvegese disputato sulle Alpi?
Foto: La Presse