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Sci di fondo, Mondiali Planica 2023. Nessuno batte le scandinave da 14 anni. Ci sarà modo di realizzare l’impresa?

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C’è un’eclatante prospettiva riguardante i Mondiali di sci nordico che prenderanno il via a Planica nella giornata di mercoledì 22 febbraio. Riguarda lo sci di fondo femminile, ambito dove potremmo assistere a una dinamica a cui siamo ormai disabituati. Quella di avere, per la prima volta dopo tempo immemore, una campionessa del mondo non scandinava!

A pensarci bene, la situazione è clamorosa. Perché avere un vantaggio culturale e ambientale non basta a considerare fisiologico, nel XXI secolo, il fatto che gli ultimi 24 ori iridati sono tutti andati a una fondista proveniente dalla Scandinavia! Anzi, decliniamo meglio il concetto. La Norvegia ha raccolto 22 titoli mondiali, con la Svezia a prendersi le briciole lasciate dalle cugine occidentali. Spaventoso.

Per la verità, c’è un altro modo ancora di leggere la situazione. Quello più corretto. Due fuoriclasse quali Marit Bjørgen e Therese Johaug hanno letteralmente fatto razzia di medaglie del metallo più pregiato, appropriandosi di 20 dei 24 ori iridati messi in palio dal 2011 in poi. Il duopolio delle fenomenali norvegesi è stato spezzato solo dalla loro connazionale Maiken Caspersen Falla (2 affermazioni), nonché dalle svedesi Charlotte Kalla e Jonna Sundling.

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Dunque è dal 2009 che un titolo mondiale femminile non finisce lontano dalla Scandinavia. Si deve tornare all’edizione di Liberec per trovare qualcosa di diverso, quella dei trionfi della polacca Justyna Kowalczyk (skiathlon e 30 km), dell’italiana Arianna Follis (sprint) e della finlandese Aino-Kaisa Saarinen (10 km).

Cosa accadrà in questo 2023? La Norvegia qualche carta da medaglia d’oro ce l’ha, ma non parte con i favori del pronostico in nessuna gara. Anzi, vincerne anche una sola sarebbe un traguardo notevole. Cionondimeno all’orizzonte c’è l’ipotesi che la Svezia faccia filotto, portando avanti l’assoluto predominio scandinavo. Alla statunitense Jessie Diggins, alla svizzera Nadine Fähndrich e alle veterane finlandesi Krista Pärmäkoski o Kerttu Niskanen l’incombenza di spezzarlo. Anche perché, tra il 2025 e il 2027, i Mondiali saranno proprio sulle nevi norvegesi e svedesi.

Foto: LaPresse

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