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Simone Vagnozzi: “Su una cosa Jannik Sinner non sarà mai come Alcaraz. A 18 anni lo spagnolo…”

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Jannik Sinner ha dovuto rinunciare al torneo ATP 250 di Marsiglia a causa di un po’ di influenza e stanchezza in seguito al tour de force delle ultime due settimane, durante le quali aveva vinto l’ATP di Montpellier e aveva raggiunto la finale dell’ATP 500 di Rotterdam. Il tennista italiano ora si godrà un breve periodo di pausa e tornerà in campo per i due Masters 1000 in America che ci terranno compagnia nel mese di marzo. L’azzurro, che al momento occupa il dodicesimo posto del ranking ATP, sembra avere compiuto ulteriori progressi dal punto di vista agonistico e ha ormai tutte le carte in regola per competere ai massimi vertici.

Il suo allenatore Stefano Vagnozzi ha parlato di Jannik Sinner in un’intervista concessa a Il T Quotidiano Autonomo del Trentino Alto Adige (testata edita da Confindustria): “Sinner può arrivare a vincere Slam e i tornei più importanti. Già adesso ci può provare, tecnicamente è cresciuto e il suo livello di gioco è già quello dei migliori: del resto l’anno scorso, in una stagione peraltro particolare per il cambio di team e i contrattempi fisici, ha fatto i quarti in tre Slam, battuto Alcaraz due volte e la terza, agli US Open, ci ha perso al quinto set con il match point in mano; e ha sfiorato il colpo grosso con Djokovic a Wimbledon. Quest’anno ha sconfitto Tsitsipas a Rotterdam, dopo aver ceduto al quinto set a Melbourne”.

Il paragone con Carlos Alcaraz è persistente, Stefano Vagnozzi si è soffermato anche su questo aspetto: “Jannik non avrà mai il fisico di Alcaraz, che a 18 anni era già un uomo. Ma entro tre anni lo porteremo ad avere il miglior fisico possibile senza snaturarne le caratteristiche. Non bisogna avere fretta e spingere troppo con i carichi di lavoro atletici, sarebbe come lanciare un boomerang, ci si ritorcerebbe contro. Sul piano mentale e della determinazione Sinner non ha nulla di meno. Sa qual è il vantaggio vero di Alcaraz? È entrato nel tour tennisticamente più pronto, ancora più precoce e completo di Jannik, che però è già forte e ha margini di miglioramento enormi. Già oggi varia il gioco con una maggiore fluidità e migliori automatismi, soprattutto sa quando e come farlo in base all’avversario. Poi tatticamente sta provando cose nuove, anche a essere più paziente e ad allungare lo scambio, questo a volte lo porta a sprecare maggiori energie di un giocatore più maturo di 26-27 come può essere un Medvedev”.

Delineato anche l’obiettivo di questa annata agonistica: “Puntiamo alle ATP Finals di novembre. Per riuscirci serve avere continuità di rendimento e fare risultato nei grandi Open. L’inizio di stagione è stato ottimo, sia nella crescita tecnica che sul piano fisico, se si esclude il piccolo infortunio di gioco di Adelaide”.

Foto: Lapresse

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