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Slittino, IL PRINCIPE È DIVENTATO RE! Dominik Fischnaller vince la Coppa del Mondo 12 anni dopo Zoeggeler!

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12 anni dopo la Coppa del Mondo di slittino è di nuovo nostra! A Winterberg (Germania), nella tana del lupo, in uno sport dove la prima lingua sul sito ufficiale della Federazione è il tedesco (e l’inglese è la seconda…), l’Italia pianta la bandiera grazie ad un magico e magistrale Dominik Fischnaller, che tocca l’apice della carriera e a 30 anni può finalmente sollevare al cielo l’agognata sfera di cristallo! Ora il principe designato è diventato re. Non è e non sarà mai Armin Zoeggeler, ci mancherebbe. Ma in questi anni si è caricato il movimento sulle spalle, mantenendo sempre alto l’onore del Bel Paese in uno sport dalla tradizione pluridecennale. Non sarà un vincente, ma intanto nella sua bacheca figurano un bronzo olimpico e tre terzi posti ai Mondiali. Ora può mettere in bacheca il trofeo che gli consente di passare per sempre alla storia, con l’auspicio che il meglio debba ancora venire: se davvero verrà costruita la pista a Cortina d’Ampezzo per le Olimpiadi del 2026, allora si potrà sognare in grande per l’edizione casalinga dei Giochi Invernali.

L’ultimo azzurro a vincere la Coppa del Mondo di slittino era stato Armin Zoeggeler nel 2011: fu addirittura il decimo titolo per il Cannibale, attuale commissario tecnico della Nazionale azzurra e da sempre mentore di Fischnaller. Per l’Italia si tratta della ventesima sfera di cristallo in assoluto nel singolo maschile, considerando anche il trionfo a pari merito nel 1981 con Ernst Haspinger e Paul Hildgartner. Mai Fischnaller aveva mostrato una tale solidità nel corso di una stessa stagione: il suo peggior piazzamento nel 2022/2023 resta l’8° posto a St. Moritz (che aveva riaperto il discorso per la classifica generale), mentre ha collezionato sei podi, con le due vittorie decisive a Park City.

Alla vigilia della gara odierna l’altoatesino partiva con un tesoretto importante di 36 punti nei confronti del grande rivale tedesco Felix Loch: un vantaggio che negli ultimi appuntamenti si era gradualmente assottigliato, se pensiamo che a quattro gare dal termine l’italiano vantava ancora 109 lunghezze di margine. Insomma, è innegabile come un po’ di braccino ci sia stato, ma il vantaggio accumulato in precedenza, soprattutto nella prima parte di stagione, si è rivelato decisivo.

Oggi si era messa bene sin dalla prima frazione, chiusa da Fischnaller in quarta posizione, mentre Loch era nono a seguito di un vistoso errore: con il posteriore dello slittino aveva infatti urtato la parete di sinistra, perdendo velocità e centesimi preziosi. Nella seconda discesa Fischnaller si installava davanti al teutonico di 36 centesimi e poteva così celebrare l’agognato trionfo.

La gara odierna è andata, neanche a dirlo, al giovane tedesco Max Langenhan, capace di infilare la sesta affermazione consecutiva nel circuito maggiore: la sensazione è che sia destinato a dominare nei prossimi anni, dunque è bene che Fischnaller abbia capitalizzato la grande occasione che si è palesata nella stagione in corso. Tris di austriaci alle spalle del classe 1999: 2° Jonas Mueller a 0.179, 3° Nico Gleirscher a 0.239, 4° Wolfgang Kindl a 0.329. Per Fischnaller una comunque onorevole quinta posizione a 383 millesimi dalla vetta: l’azzurro ha commesso una imperfezione evidente nel corso della frazione conclusiva, senza la quale avrebbe potuto conquistare il podio. Per Loch il 7° posto complessivo a 0.419, preceduto anche dal lettone Kristers Aparjods (+0.405). Da segnalare anche la decima posizione dell’azzurro Leon Felderer (+0.585). I piazzamenti degli altri italiani: 15° Alex Gufler, 19° Lukas Peccei (un giovane interessante su cui si può investire).

Dominik Fischnaller ha così trionfato in classifica generale con 812 punti, seguito da Loch a quota 767. 3° Langenhan con 685: occorre sottolineare come il tedesco abbia però saltato le prime cinque gare stagionali! Loch si consola con la ‘coppetta’ di specialità relativa al singolo, mentre il trofeo relativo alla sprint era già stato incamerato da Fischnaller. Nello stesso anno l’Italia ha messo in bacheca la Coppa del Mondo del singolo maschile e del doppio femminile con Andrea Voetter/Marion Oberhofer. Un vero tripudio per gli allievi del mito Armin Zoeggeler. E forse anche per un duro come il Cannibale oggi non sarà stato facile trattenere una lacrima.

Foto: Lapresse

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