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Tennis, Federica Urgesi: “Ambisco a entrare in Top10. Non sento pressioni e responsabilità’’
In realtà prima della vittoria agli Australian Open juniores di doppio di quest’anno il suo nome non era ancora altisonante tra gli addetti ai lavori ed i tifosi del tennis azzurro, ma Federica Urgesi, marchigiana del 2005, ha messo il punto esclamativo alla sua ancora giovanissima carriera aggiudicandosi il prestigioso torneo in quel di Melbourne Park.
Federica è ancora giovane, tira tanto forte, ed è un bene che l’Italtennis possa sorridere anche a livello juniores, ma come per tutte le giovani promesse, bisogna avere pazienza e non riempirsi di pressioni o aspettative, e lo sa bene anche la 18enne tennista di Fano, che in un’intervista concessa ad OA Sport ha parlato del suo percorso e delle sue ambizioni.
La neo campionessa Slam juniores di doppio ha le idee chiare, e le aveva anche a 13 anni, quando ha lasciato la sua città natale per trasferirsi al Centro di preparazione olimpica di Formia. Che sia nata una giovane promessa made in Italy? Solo il tempo potrà darci risposte.
Hai vinto, insieme alla slovacca Renata Jamrichova, gli Australian Open juniores in doppio: come hai vissuto il torneo? Pensi che questo risultato possa essere un trampolino di lancio per la tua carriera?
“Assolutamente si, anche se l’ho vinto in doppio è comunque un torneo del Grand Slam, il sogno che si ha da quando si è bambini. Sono certa che sia solo l’inizio“.
Mai nessuna tennista azzurra si era imposta a Melbourne. Con questo risultato ti senti gratificata personalmente? Allo stesso tempo senti anche un po’ di responsabilità per il futuro?
“Questa è la mia fortuna. Non sento tanto le pressioni e le responsabilità, anche queste vanno gestite e fanno parte del gioco“.
Nel gennaio 2017 hai sollevato uno dei trofei più importanti a livello giovanile: hai ottenuto il titolo di campionessa del Lemon Bowl Under 12. Allora eri già proiettata verso una carriera nel professionismo?
“A quell’età magari al contrario di altre pensavo solo a divertirmi. Sono certa che derivi anche da questo il fatto che non sento pressioni o responsabilità“.
Chi è la tua giocatrice preferita? E cosa vorresti emulare di lei dal punto di vista del gioco?
“Da piccolina era Maria Sharapova, ma in realtà la mia giocatrice preferita adesso è Badosa e mi potrei ispirare molto al suo modo di giocare“.
Una giocatrice molto giovane già in età adolescenziale ottiene ottimi risultati negli ITF o nei Challenger: quanto può essere importante questo secondo te per l’andamento della futura carriera? Oppure consideri superfluo questo aspetto?
“Sono anni importanti quelli che sto vivendo, è importante giocare tanto a quest’età, però ognuno ha il suo percorso e la sua storia. Si può diventare professionisti anche senza nessun risultato eclatante tra gli juniores, come al contrario, si può anche non diventare professionisti nonostante tra gli juniores si siano raggiunti ottimi risultati. Niente è detto“.
Sei sempre molto sorridente e vivace dentro e fuori dal campo: sei sempre stata così caratterialmente?
“Sì, sono sempre stata così fin da bambina e credo sia una delle mie migliori qualità“.
Ambisci ad arrivare in Top 10 della classifica WTA un giorno?
“Certo! Chi non ambisce a ciò? Vedremo cosa mi aspetta per il futuro“.
Obiettivi per questo 2023?
“Fare un bel risultato in singolare in uno dei restanti tre Slam juniores quest’anno e risalire in classifica WTA“.
Foto: Eurosport